MA TI RICORDO KE ALLA FINE NEL 2 SI STAVO X BACIARE POI LUI HA VISTO LA MAKKIA E SI è SPAVENTATO..E LEI ERA DAVVERO DELUSA HEHEH
Il giornale (negativo)
Se i primi due episodi erano un paradosso godibile, una gustosa avventura per grandi e piccoli con uno strepitoso Johnny Depp, che senza fare il verso ai grandi interpreti della saga della filibusta, come Errol Flynn o Tyrone Power, riproponeva le loro smargiassate con istrionismo, trasformandosi in un pirata effeminato e pavido, tutto mossette e occhiate ambigue. Purtroppo la festa è finita e questa interminabile, speriamo ultima, puntata propone due ore abbondanti di chiacchiere, insopportabili per chiunque, ed un finale apocalittico che era nell’aria dopo otto decimi di noia mortale.
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La stampa (oserei dire positivo)
qui, lavorando al solito sulla falsariga di una trama senza capo né coda, ne accadono davvero di tutti i colori.(...) Dopo due ore e 45 minuti di arrembaggi pirotecnici, mari tempestosi, tradimenti, effetti speciali e trovate piene di fantasia visiva, siamo certi che lo spettatore è pronto per un possibile, anzi probabile numero quattro.
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STEP 1:(COSì E COSì)
Si sa, le trilogie sono un rischio, specie se il primo film è nato come figlio unico e ragioni di successo lo hanno portato ad essere capostipite di una serie.
E i Pirati dei Caraibi hanno fatto la fine temuta, i sequel non sono stati all'altezza della "Maledizione della Prima Luna".
"Ai Confini del Mondo", ultimo anello della trilogia di Goran Verbinski, non era come lasciava sperare. E se del primo film avevamo ammirato l'ebbrezza di Tortuga, adesso ci troviamo precipitati nell'Isla de Muerta, tra ombre, cadaveri, abissi, spionaggi dove l'unico contatto col passato è la musica siglata ancora una volta da Hans Zimmer.
E anche se Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley e Geoffrey Rush possono contare sull'apparizione del Rolling Stone Keith Richard, la trama è confusa così come i rapporti tra i vari personaggi, forse proprio perché sono pirati che non mantengono la parola.
Ma se qualcuno è rimasto ore a chiedersi come Jack Sparrow è uscito fuori dal Cracken, rimarrà deluso. Il Cracken è stato fatto fuori dalla marina inglese di Beckett che tiene dalla sua parte l'Olandese Volante e Davy Jones sotto ricatto.
E non si può sperare nemmeno in una partecipazione superba di Johnny Depp, che a parte qualche battuta, ha perso la verve del primo film, e anzi è più indeciso che mai, stringendo alleanze (mai rispettate) con tutti e riscattandosi alla fine.
Viene ripescato dall'aldilà dalla sua ciurma perché deve perentoriamente partecipare alla "fratellanza dei 9 pirati nobili", cioè una folkloristica assemblea di tutti i pirati dei mari per liberare Calipso.
Ma da dove spunta Calipso? E' una dea imprigionata dalla fratellanza in un corpo umano perché pericolosa. Niente poco di meno che l'amante di Davy Jones, quella per cui lui si è trafitto il cuore.
Il cuore di quel mostro pieno di tentacoli è forse, per un beffardo gioco di parole, il cuore del film e dell'intera trama. L'Olandese Volante per legge deve avere un capitano, e chi uccide il cuore di Davy Jones deve mettere il proprio nello scrigno, diventando immortale e adempiendo il ruolo di Caronte: traghettare oltre i confini del Mondo le anime di chi è morto in mare.
Si può facilmente intuire che il film non finisce se qualcuno non si sacrifica ad uccidere Davy
Jones e sebbene Jack sia tentato dall'immortalità, forse quel che gli è più caro è la pelle, più della libertà dei pirati in mare.
Ognuno per sé e Dio per tutti dunque, Will cercherà di salvare il padre, Jack la sua pelle, Miss Swann gioca a fare la donna pirata e Barbossa è l'unico a cui interessa la solidarietà tra i pirati per liberare le acque dalla flotta di Beckett, una flotta esagerata.
Esagerata come le dimensioni dei duelli, come le dimensioni dei mostri, dei tradimenti, di tutto.
E chi poteva mai immaginare che alla fine il nemico della Maledizione della Prima Luna, sarebbe diventato uno dei protagonisti del terzo film, e che avremmo parteggiato per lui?
E chi lo sa, magari Barbossa la Perla Nera se la meriterebbe davvero, tornando a farsi dare la caccia da Jack…
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mentelocale (pessima)
la tra,ma non funziona, troppo lungo.scene d'azioni caotiche.Doppiaggio da mettersi le mani nei capelli, attrice senza charisma (keira) [QI INTERVIEN HOLLY: DATEMI 1 SEDIA KE LA SPACCO SULLA TESTA DI STO TIPO!!!!].trOppi dialoghi guerra fonbdai.ma sempre splendidi johnny depp e gli effetti speciali.
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IL QUOTIDIANO (BRUTTA)
Il terzo episodio dei “Pirati”delude e non entusiasma
Roma Terzo episodio della saga cinematografica sui pirati più famosa al mondo. Dopo “La Maledizione della prima luna” e “Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma” ecco di nuovo insieme la coppia di tenebrosi Johnny Depp e Orlando Bloom accompagnati dalla smorfiosa Keira Knightley [o ma si sono fissati!!!]pronti a darsi e a dare battaglia fra gli sperduti mari di luoghi surreali. Ma veniamo subito al punto, alle tante noti dolenti di “Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo”, sicuramente il film meno riuscito della fortunata serie. La Walt Disney Pictures questa volta mette in piedi un carrozzone davvero poco entusiasmante: quasi tre ore di pellicola che ammorberebbero anche un bambino di quattro anni per la prima volta al cinema, pagine e pagine di crediti artistici fra attori, sceneggiatori, produttori e maestranze varie, effetti speciali a go-go per la “gioia” dei puristi della settima arte. Questo per dire che la pellicola diretta da Gore Verbinski è un super-kolossal dagli investimenti pazzeschi ma assolutamente non giustificati dal risultato formale ottenuto. La sceneggiatura resta in piedi a fatica, la storia scorre lentamente e faticosamente, si perde più spesso di un dodicenne ai grandi magazzini. Uno degli elementi poi, che irritano di più perché marcatamente accentuati (forse per compiacere il pubblico dei più piccoli), è la recitazione plateale, alla Nino D’Angelo ai tempi del fluente caschetto biondo, tanto per intenderci. In particolare è la Knightley a deludere sotto questo punto di vista, più attenta alle pose plastiche che alla sostanza. Insomma, “Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo” sembra più una furbesca operazione commerciale che non un film nato da una reale istanza creativa. Come d’altronde spesso accade per i titoli con più episodi. Infine una constatazione che si può anche non condividere: da alcune scene come le impiccagioni iniziali, gli spari in testa ed altro ancora, non sembrerebbe proprio un’opera adatta ai bambini. Eppure, gli autori, sanno bene che il target del loro pubblico è composto anche da tanti giovanissimi.
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fantasy magazine (mediocre)
Il terzo 'Pirati dei carabi: alla fine del Mondo’, alla fine, non è la fine del mondo.
Che impressione vi fa il bisticcio di parole?
Probabilmente la stessa che provocherà questa concitata mescolanza di rutilanti scene d’azione (lunghe, elaborate e numerose).
Stiamo parlando di due ore e 48 minuti di azione esplosiva, opulente scenografie e surreali sequenze; tradimenti, maledizioni e capricci; trame, sottotrame, digressioni e divagazioni.
Là dove il primo film era solare, il secondo fracassone e ammiccante, il terzo risulta immaginifico e frenetico, ma difficile da seguire. Molta carne al fuoco, come in Spider-Man 3, ma con quasi mezz’ora di differenza nella lunghezza totale (168 minuti contro 140 minuti).
Aver seguito con attenzione i primi due capitoli non aiuterà a trovare il bandolo dell'intricata matassa che gli sceneggiatori hanno ideato.
Ma i fan incalliti trascureranno probabilmente il fatto che il film si prende un tempo tremendamente lungo per arrivare dove ha deciso, e cercheranno di districare le diverse linee di trama, sopportando stoicamente il mal di mare.
A differenza del secondo episodio, gli spettatori appollaiati al cassero alla fine potranno gridare ‘terra!’. Ma questa potrebbe essere l'ennesima controtrama dei produttori della serie, che già stanno pensando al reclutamento del nuovo equipaggio per un altro giro in mare, il quarto’.
Nessuna sorpresa quindi per il finale aperto alla possibilità di ulteriori disavventure nei mari dei Carabi (a proposito: non fuggite all'apparire dei titoli di coda; occorre pazienza per scoprire cosa accade dieci anni dopo le avventure narrate).
L'imperativo di Alla fine del mondo’ sembra essere tenere le cose in movimento, a qualsiasi costo (anche il sacrificio del buonsenso), senza considerare che l’abuso d’azione finisce per diventare immobilismo e raggiunge un paradosso: non succede nulla perché succede tutto.
Se Verbinski avesse lavorato di forbici riducendo il sottofondo romantico che caratterizza la storia di Davy Jones e della dea Calipso, linea narrativa quasi superflua ai fini della vicenda, il film ne avrebbe guadagnato.
"Alla Fine" di Mondo diventa interessante quando si prende qualche momento di pausa. In questi momenti Depp ha spazio per sfoggiare le sue risorse di commediante e tiene autoritariamente il timone, anche quando il peso puro e semplice degli altri protagonisti rischia di trascinarlo fuori bordo.
Fra loro Keith Richard in una breve ma memorabile interpretazione di Capitan Teague, trasandato custode del Codice piratesco e mentore di Jack. Il rimbombo profondo della sua voce e gli occhi bistrati che si aprono come le porte dell’inferno e lo rendono autenticamente pauroso. È divertente per vedere Richard pavoneggiarsi, e godibile la riunioncina di famiglia (vediamo per la prima volta la cara vecchia mamma di Jack).
Anche Capitan Barbossa ruba spesso la scena a Jack Sparrow, e Rush è ammirevole.
Tutto ciò che amiamo dei film pirateschi, la sapiente miscela di avventura, libertà e spacconeria, è ancora presente nella Fine del Mondo, che aumenta anche la dose fantasy, e cerca timidamente di proporre alcuni argomenti d’impegno sociale (Beckett e il governo tirannico), ma i temi del film sono soffocati dall'utilizzo smodato degli impeccabili effetti speciali.
La storia rimane stravagante e divertente e come i primi due film, una sontuosa festa per gli occhi, una frenetica cavalcata che però somiglia più a una bizzarra prova del nove mnemonica e a un lunghissimo spot pubblicitario per l'ormai quasi certo quarto capitolo della serie.
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Cioè, nn è piaciuta a nessuno??????