| Da qui comincia tutto ciò che non centra niente, o quasi con “la maledizione della prima luna”
Polvere da Sparrow
- Turner? – chiesi io stupefatta - sono la sorella di Will, e anch’io porto la maledizione – - mia sorella? – - è curioso….. – disse Jack – - io non ti ho mai conosciuto, non so nulla sulla mia famiglia tranne che il nome, e il tuo – - io non sapevo niente di te – - l’hanno tenuto nascosto perchè ero stata maledetta dalla polvere, certo non proprio…. - - immagino che questo sia tuo allora? – tirai fuori il ciondolo e mi avvicinai a Jessica - mi dispiace contraddirti – guardò il diamante e poi si toccò la catenella con una pietra argentata luccicante – quello è suo – Jessica indicò un ragazzo dietro di lei - e tu chi sei? – chiesi ancora io completamente confusa per tutta quella gente arrivata lì di soppiatto non vedendo bene a chi stavo rivolgendo la domanda - sono Alex, non ti ricordi più di me? – (immaginatelo come Alex, il nome uguale è una coincidenza, del film “La Mummia – La Tomba dell’Imperatore Dragone ”) - Alex? Che ci fai qui? Non ti vedo da.. da quando….. – - da quando ci siamo lasciati, o meglio mi hai lasciato – mi prese il ciondolo di mano - tecnicamente, io te non stavamo ufficialmente insieme e poi, è stato tuo padre a buttarmi in mare; se non fosse stato per la Perla Nera. Ora non mia avresti più davanti – - un momento lasciati? – domandò Jack - si, io la giovane Miss Loreley eravamo fatti l’uno per l’altra – - Capitan Grey – - oh, come sei formale – - come diavolo hai la pietra e la maledizione? – - non ho la maledizione, però se aprissi quella pietra porrebbe scatenarsi l’inferno giusto? – Alex aveva ragione, per non far che la maledizione si consumi tutta in un momento le pietre non devono essere tutte aperte, altrimenti sarebbe la fine per tutti i maledetti tranne per chi aveva aperto per ultimo il ciondolo. - ripeto ancora una volta, stavi insieme a lui? - - più o meno, perchè? – - non si addice al tuo uomo ideale – si avvicinò e mi sussurrò all’ orecchio, solo perchè potessi sentirlo solo io – non è degno di te, i tuoi standard sono troppo elevati per lui – Quelle parole riempirono le vene del sangue che gli mancava; sentivo che ciò che diceva era indubbiamente vero; e me piaceva sentirmelo dire, perchè sapevamo che l’uomo degno di me, sarebbe stato sempre Jack. - ma che fortuita circostanza è mai questa – disse Barbossa – tua sorella che scioglie la maledizione, il tuo ex fidanzato che minaccia la vostra vita….. splendido, mi diverte - - a te l’unica cosa che fa divertire sono delle tragedie greche – - sempre acida Grey – - rimarrò sempre così – - non penso che il vostro fidanzato vi voglia così – - quale fidanzato? – - si quale – s’intromise Jack - ah, ed io che pensavo che c’era del tenero tra voi, ma mi sarò sbagliato; comunque quello che vorreste avere, non vi vorrebbe mai con quel caratterino – - non potete immaginare ciò che si perde Capitan Barbossa – - no, si perderebbe qualcosa di unico – Tutti guardarono Jack con una faccia interrogativa, tranne la mia che voleva indurlo a non raccontare, ne far pensare a qualcosa che sarebbe potuto accadere fra di noi (qualcosa di decisamente più spinto a ciò che era successo in realtà; da non raccontare neppure quello ) - non che io abbia avuto una dimostrazione, certamente - I volti si calmarono ma rimasero comunque dubbiosi, conoscendo la reputazione del mio Jackie certamente io ero un occasione da non perdere. - tu che ci fai qui? – chiese Will a Jessica - sono tornata, perchè non voglio morire – - per la polvere? – - ho cercato in lungo e in largo i nomi che mi aveva fornito: Jack Sparrow, Loreley Grey e Alex Allen, adesso che ci sono tutti possiamo riscattarci – - siamo solo noi? – chiesi io - almeno è quello che so – - che cosa sai? – Elizabeth era arrivata - Elizabeth! – si stupì Will - Miss Elizabeth, siete tornata anche voi dall’isola, il “grande” Jack Sparrow ha ideato un nuovo piano a quanto pare – - in realtà sono stata io! – - oh, ma dai, hai visto Jackie ti fai battere anche da una donna – i pirati si misero a ridere - non è difficile battere Jack – dissi io – basta usare le giuste armi – solo io e Jack ci capimmo. Ero certa che tra noi stesse succedendo qualcosa. Qualcosa di grande. I suoi sguardi mi avevano sedotta. Il suo sorriso mi avevano stregato. Stava cominciando ad osservarmi in modo diverso. Se prima per lui ero un semplice mozzo, ora capitano, adesso stavo divento ragazza, da guardare, da stringere, da baciare e da innamorarsi; proprio come lo ero io. - non fare l’altezzoso Hector – disse Jack - tu come sei qui? –domandò Will a Lizzie – come sei scappata? – - scappata da che? – - come? La battaglia – - la battaglia…. sulla Dountless?! James…. – - il tuo fidanzato, se la caverà – - si, se la caverà, anche senza di me – - solo che tu ci sarai sempre per lui – - già dovrò esserci, per forza – - che intendi dire? – - Will…. – - allora? Pensate di scappare in questo modo? – Barbossa interruppe Elizabeth rivolgendosi a me e gli altri che sarebbero partiti - di certo non ci fermerai tu Barbossa – dissi io - e chi te lo dice? – I pirati sguainarono le spade contro di noi, ed io sfilai la mia; Jack si avvicinò a Barbossa e le loro spade iniziarono a scontrarsi. Combattevamo con tutti noi stessi. Elizabeth se la cavava bene nonostante fosse un nobildonna, Will era uno spadaccino provetto quindi era bravo in ogni movimento, Jessica era uguale; mi sorpresi nel vedere che Alex sapeva combattere così bene non lo ricordavo così; Jack si sa che sapeva maneggiare la spada. Io invece, non mi ritenevo così brava quanto diceva Jack che mi chiamava “Principessa di spade” forse scherzava.
FLASHBACK - continui a girare non è buon segno – me lo ripeteva tutte le volte che mi dava lezione di scherma Se ne stava lì, a girare con la spada che a malapena sfiorava la mia; ero pronta a scattare ad ogni improvviso attacco, mentre lui teneva bassa la guardia. - pazienza…. Posso colpire quando meno te lo aspetti - Sorrise soddisfatto, il mio caratterino gli aveva fatto capire che mi aveva tramutata in una piratessa. Dovevo fare attenzione a muovermi; il ponte di una nave è il luogo meno opportuno per un combattimento, dovevi fare attenzione ad ogni minima rollata. Ma tanto avevo imparato a sorreggermi, e a cadere in modo regale ogni volta che Jack mi faceva uno sgambetto. Non combatteva mai in modo leale; ma l’ultima volta che gli avevo detto”non vale” lui mi aveva risposto che nessun pirata era mai stato leale in un combattimento, io non avrei dovuto essere da meno. Nemmeno lui avrebbe voluto. Ed ecco, ricominciò: fece ruzzolare la mia spada in terra che fregò le assi di legno, la sua spada mi aveva portata con le spalle appoggiate all’albero maestro. - ti arrendi….? - sussurrò. Il calore del suo alito che odorava di rum, si poggiava candidamente sul mio viso. Avrebbe dovuto infastidirmi quella puzza, invece, aveva qualcosa di poetico in sé; si, era impossibile da credere, ma l’inebriante esalazione del suo respiro mi faceva ricordare qualcosa che faceva davvero parte di lui; chi è che non era pirata senza almeno una briciola di quella bevanda in bocca?! Personalmente odiavo quel liquore come gusto, anche se stavo cominciando a berlo per abitudine,ma Per me si trasformava in un profumo (o quasi) piacevole, specialmente se usciva dalla bocca di Jack. Non mi era mai interessato tanto quel pirata, ma ne ero comunque affascinata, nonostante le mie attenzioni non ricadessero sempre su di lui. - va bene Jack mi arrendo - alzai le mani come era di solito fare lui. Jack abbassò sia la spada che la guardia. Era il momento giusto: lo presi per un braccio e lo feci capovolgere, sino a farlo cadere in terra. - …..non vale…. - disse sentendosi stupido. Dopo tante di quelle volte che mi aveva battuto, finalmente avevo la mia rivincita. Raccolsi la mia spada da terra e gliela puntati la collo. - sbaglio o non sei stato tu a dire che il gioco sporco vale?! - sorrise Avevo ragione. Ma lui non lo avrebbe mai ammesso. Toccò con il dito la punta della mia spada e l’abbassò. - piccola….. con il capitano Jack Sparrow esiste il “non vale” e poi tu hai giocato troppo sporco, mi hai fatto abbassare la guardia, e poi mi hai attaccato - - mai fidarsi di un pirata – gli porsi la mano per farlo rialzare; non c’è la lasciammo subito, prima seguirono 5 secondi interi in cui c’è la stringemmo. - tu ti consideri un pirata?! Ma se hai appena aiutato il tuo avversario! – Non gli risposi. Aveva colpito nel mio punto debole: - si, è vero sei una donna e si sa che loro sono sempre molto gentili - prese la sua spada e la rimise nel fodero. Era quello. - non è vero! – non glielo avrei mai fatto capire - comunque non hai vinto – si allontanò voltandomi le spalle - ho battuto il Capitan Sparrow, sarei fiera di raccontarlo in giro – Si voltò senza rispondermi. Il suo volto allegro mi aveva fatto capire che sapeva che avevo ragione sulla mia vincita contro di lui. E come se avevo ragione. Solo che Jack come al solito non lo avrebbe mai ammesso. FINE FLASHBACK
- sento freddo…. – mi faceva pietà vederlo morire, dopo tanto tempo che aveva cercato di sentire una qualche sensazione la sua ultima fu quella della morte. La pallottola che aveva colpito Barbossa era mortale Jack non aveva sprecato il suo ultimo colpo, o almeno io e Jack non l’ho avevamo sprecato. Tenevamo la sua pistola stretta tra le nostre mani; avevamo per sino premuto il grilletto insieme, ne nostre dita incrociate su di esso. Splendido. Il movimento. La morte, orribile. L’abbondante corpo dell’uomo cadde in terra, con un tonfo sonante sulle monete. - è morto! - dissi - come se fosse una cosa strana – Jack soffiò sulla canna della pistola ancora con la mia mano che la teneva stretta. Il suo sguardo non era molto soddisfatto; aveva passato tutto quel tempo a ricorrere la Perla Nera e a tentare di riprendersela con la morte dell’uomo che gliel’aveva rubata ed ora il suo viso non mostrava realizzazione. Guardava il cadavere del capitano con ribrezzo, come se ciò che aveva fatto gli facesse schifo; e aveva ragione, Barbossa era stato davvero spregevole nel rubare a Jack la sua nave. Forse se lui avrebbe rubato una nave a qualcun’ altro, e non a Jack, non mi sarebbe importato più di tanto. Però lo avrei difeso fino all’ultimo, anche se non ne aveva bisogno. Feci scivolare la mia mano dalla pistola lasciandola nelle sue mani al petto di Jack. Gli sfioravo con le dita il camicione bianco sporco, tamburellando sui suoi pettorali. Non m’importava della gente che era intorno a noi; volevo stragli appiccicata e lui me lo permetteva, mi permetteva di guardarlo e di tenerlo stretto a me. Rimise la sua pistola nella cinta e accarezzò il mio busto afferrandomelo. Non facemmo in tempo a toccarci le labbra che come al solito qualcuno intervenì facendoci allontanare istintivamente. - e ora che non c’è nessuno che ci può intralciare c’è ne andiamo? – chiese Alex che forse lo aveva fatto apposta ad intromettersi. Non sopportava il fatto che a me e a Jack ci capitasse di essere protagonisti di episodi in cui eravamo molto vicini e molto legati tra noi. Non sopportava l’idea che ogni volta che i miei occhi si posavano su Jack in me e in essi si accendeva una scintilla che mi rendeva più felice. Semplicemente, per l’ultima volta, non sopportava Jack Sparrow. - no, non c’è niente che ci possa fermare – mi allontanai da Jack seccata da Alex solo per non farmi venire la tentazione di baciare Jackie e di conseguenza essere di nuovo interrotta dallo stesso Alex e in fine tirargli un bel pugno. - andiamocene allora – Jack si allontanò verso l’uscita - e noi? – dissero Lizzie e Will all’unisono - ah già….! bene ora mi sarei molto obbligato se mi riportaste alla mia nave, per riportarvi a casa – - Jack, la mia nave! – balzai io - cosa? – - essendo capitano in seconda della Perla, ho tutto il diritto di diventarne capitano a tutti gli effetti – - si........ – si avvicinò a me gesticolando – essendo stato sempre io il capitano della Perla, ho tutto il diritto di esserne capitano a tutti gli effetti….. comprendi? – - no! la nave è mia! E sono io capitano ok? tu puoi fare il capitano in seconda se vuoi…… - - io fare il capitano in seconda a te? Sulla mia nave? – - quante volte te lo devo ripetere di darmi del “voi”?! ora sono il tuo capitano è un motivo in più – mi girai e continuai a camminare - io ti do del “voi” ma tu dovrai darmi qualcos’altro – Non mi girai e continuai a camminare - infondo, ne sono quasi certo – proseguì lui – infondo… dopo esserti spogliata…. - Sprofondai nella vergogna. Jack disse ad alta voce ciò che speravo rimanesse tra noi. Non mi sarei mai dovuta fidare di lui; infondo, dovevo saperlo che non gli importava a niente di come sarei potuta apparire dinanzi gli occhi dei presenti. Ero io che aveva fatto quel gesto sia fugace che imbarazzante davanti a Jack. Quando l’ho avevo fatto non mi sono mai sentita imbarazzata, certo, essere nuda dinanzi a lui, non era una cosa normale ma non era nemmeno una cosa strana per me, di che avrei dovuto preoccuparmi, non sapevo che Jack l’ho avrebbe sbandierato in giro. E non avrebbe dovuto farlo. Mi girai fredda; mi diressi verso di lui e gli mollai un ceffone sulla guancia. - questo lo meritavi? – chiese Will ancora un po’ divertito dalla rivelazione di Jack - si, questo lo meritavi…. – parlai distaccata con lo sguardo rivolto verso il basso Era immobile con il viso appena rosso e mi guardava con il mento verso l’alto, altezzoso, come se fosse arrabbiato. Continuava a guardarmi fisso il capo. Si avvicinò e mi tirò un leggero schiaffo. Non sentì quasi nulla; fu come se non si fosse mosso - sono il vostro capitano, Capitan Grey esigo che voi mi portiate rispetto – sempre più freddo, sempre più cattivo, sempre più crudele pirata Non osai rispondergli; ero combattuta tra stupore, rabbia, vergogna e tristezza. Le lacrime cominciarono ad inondarmi occhi e guance. Uscirono da sole, mentre invano io cercassi di tenerle dentro mostrandomi dura. Ancora non lo guardavo, non ne avevo il coraggio. Sottomessa da un uomo, incapace di ribellarmi; solo perchè era Jack. Era l’amore a farmi male, non lo schiaffo, non le parole. Si, il fatto che lui avesse detto a tutti quel gesto che sarebbe rimasto nella nostra intimità stava passando in secondo piano. Nei suoi atteggiamenti avevo capito che per lui ero sempre la ragazza che la Perla Nera aveva trovato, il mozzo che si era aggregato alla sua ciurma. Ma manco una donna ero. Per lui non lo ero. - Jack…. – continuai a piangere, ma facendo attenzione a non farmi vedere da lui, non mi considerava una ragazza?! Bene, allora non lo sarei sembrata. Mi asciugai le lacrime e incontrai il suo guardo che mi osservava attentamente, senza saltare ogni mio minimo particolare. Non potevo cambiare espressione, il mio volto non me lo permetteva; avevo la sofferenza nel corpo che si leggeva perfettamente nei miei occhi. Si avvicinò, prese il mio viso e lo tenne stretto tra le sue mani, me lo accarezzava. Batteva, batteva forte, il cuore batteva forte. Stavo attraversando uno di quei momenti in cui avrei voluto che il tempo si fermasse e così avere la possibilità di rimanere in quella posizione ore ed ore. Ma quel momento sarebbe finito. Quasi mi deprimevo al solo pensiero che lo sguardo che Jack teneva posato su di me sarebbe sparito e non me lo avrebbe più rivolto mai più. Che bello stare così, c’era di meglio? Mi sfiorò il naso e mi baciò. Non potevo rifiutare un suo bacio. Tutto quello ch’era successo prima si stava sfumando in quel bacio Assaporavamo quel momento tutto per noi, insieme. Anche se non eravamo soli, sentivo che quel momento era fatto per me e Jack. Dischiudemmo le labbra in contemporaneo. Ancora le mie gli sfioravano il volto. Mi lasciò e mi oltrepassò sfiorandomi la spalla. Agitò un braccio e segnalò agli altri che potevamo andare sulla Perla.
- hanno fatto i loro interessi - La Perla ci era stata rubata da sotto il naso. I pirati sono pirati. Non gli era importato nulla di Jack, il loro capitano, avevano rubato la nave e via. Portammo Lizzi e Will a Port – Royal senza farsi vedere e tornammo a Tortuga con una piccola barca che si ruppe a metà strada e fummo così costretti a cercare passaggio da un mercantile, naturalmente facendo finta di non essere pirati. - Jack, basta rum…. – Eravamo in una locanda “The Wood of Fairy” e Jack si stava strafogando di rum come al solito; Jessy era appoggiata al bancone e veniva corteggiata da un bel pirata, Alex, invece se ne stava appoggiato al muro bevendo del liquore in un boccale che teneva per il manico con un fazzoletto bianco di pizzo, perchè gli faceva schifo toccarlo. Io seduta al tavolo con Jack, lo dissuadevo dal bere ancora rum - e dai Jack, basta! – gli presi il boccale e lo feci sbattere sul tavolo facendo cadere un po’ di quella bevanda - no, voglio ancora rum…… ehi, come sei carina – riprese il boccale e mi guardò come se volesse saltarmi addosso - allontanati…. – lo spostai Passammo tutta la sera in quella locanda finché non rimanemmo solo noi ed una cameriera si avvicinò - per favore potete andarvene? - Occhi blu scuro con sfumature verdi, portava un vestito rosa elegante ma strappato, capelli ricci e marroncini legati in una coda poggiata sulla spalla sinistra. - si c’è ne andiamo… - mi alzai e presi Jack per un braccio - no, perché c’è ne dobbiamo andare? – si risedette lui - perchè stanno chiudendo – - non è un motivo valido – - scusalo quando beve rum diventa un idiota – - ne incontro tanti così! Sono Kimberly, per gli amici Kim, e per i miei clienti Trixy – mi porse la mano - Loreley Alexis, per gli amici Loreley e non ho clienti di nessun genere…… - Gliela strinsi. - come ti devo chiamare? - - Loreley, ed io? – - Kim – - e chi è che ti chiama Trixy? – - il mio padrone, ed i miei clienti – - quindi tu saresti….. – - una donna non proprio rispettabile?! Si – - fantastico, vieni con me bellezza? – Jack si alzò rivolgendosi a Kim e quasi, quasi io stavo per ucciderlo - che cosa? – balzai e lo feci sedere – tu stai fermo, buono lì e non ti muovi capito?! - Aprì la bocca come se volesse parlare ma la richiuse quando vide i miei occhi colmi di rabbia su di lui - prova a parlare e ti uccido Jackie - - io mi chiamo Jack, Lor…. – - gelosa la ragazza… – disse Kim mettendo il boccale di Jack sul suo vassoio - io non sono gelosa! Sono gelosa? – - si! – dissero tutti i presenti - non è vero! – - oh, si piccola – - non è vero Jackie – - Lor, è vero! – - no, Jackie – - uffa, finiscila di chiamarmi Jackie – - allora tu smettila di chiamarmi Lor! – - bel caratterino ti sei fatta! – disse Alex poggiando il boccale e il fazzoletto sul vassoio di Kim - il fazzoletto….. – disse Kim - dopo averlo usato su quel boccale, non lo metterei manco se mi pagassero, o un uomo mi ridesse la mia Lor – - oh……. E finitela di chiamarmi Lor! – - chi sarebbe l’uomo che ti deve ridare Loreley? – chiese Jessy - Jack no?! – - io, non ho niente, che ti dovevo dare? – - sei ubriaco – - no, non è vero – - allora perchè non ci hai provato con me? – dissi io facendo poggiare Jack sulla mia spalla in modo da portarlo fuori - ho il cervello annebbiato tesoro, ma ci provo subito se vuoi – Mi diede un bacio sulla guancia e poi continuò sul collo baciandomi lascivamente - Jack sta fermo – lo allontanai dal mio collo - ti ringrazio per averci sopportato Kim, noi c’è ne andiamo – - non c’è di che, ma dove andate ora? – - non ne ho la più pallida idea, si non ci ho proprio pensato – - vi va di venire a casa mia per stanotte?........ tanto non ho nessun cliente… - - ed io? – - chiudi il becco Jack – dissi io sempre più acida; era così fastidioso vederlo fare il cascamorto con tutte le donne che gli passavano davanti, e a me non mi degnava di uno sguardo.
Kim ci portò a casa sua; ci mise in stanze separate, anche se prima pensava che io Jack dormivamo insieme ma declinai anche la proposta di Jack nel stare con lui. - ciao…. - - che fai qui? – Entrai nella stanza dov’era Jack, lui era seduto sul letto, ed io mi accostai accanto a lui. - mi sentivo sola – mi poggiai alla spalliera e lo guardai – passata al sbornia? - - insomma….. – si appoggiò anche lui sulla spalliera si tolse gli stivali – non avevi detto che non volevi dormire con me?! - - nonostante il rum che hai bevuto te lo ricordi ancora…. – - non posso dimenticarlo, se no ti arrabbieresti – - perchè Jackie? – - perchè Lor…. – sottolineando il nome – se mi dimentico di qualunque cosa riguardi te, tu mi uccidi – - non è vero, non sempre – sorrisi, lui mi prese la mano e intreccio le sue dite tra le mie - hai la pelle morbida – - e questo che centra? – - niente….. – mi stinse la mano, Jack mi prese per il bacino e mi baciò. Si mise sopra di me. Nonostante sapevo che non sarei dovuta andare in fondo in quel momento, non potevo fare a meno di tenerlo stretto tra le mie braccia. Mi stava alzando la camicia cercando carne nuda sotto di essa. Jack era sempre più eccitato e avrebbe voluto avermi, lì in quel momento. - Jack, Jack…. - lo spostai dalle mie labbra – ti prego non qui e non adesso – Con un tonfo si ristese sul letto e si coprì con le lenzuola - buonanotte - - come buonanotte? – - si buonanotte – - bene ciao – mi alzai e mi sedetti - dove vai? – mi domandò prendendomi per il braccio - in camera mia – gli risposi senza voltarmi Lui mi spinse ed io caddi all’indietro sul suo petto - ahi! - - fatta male? – Vidi il suo sorriso ed ogni dolore era scomparso - no, niente…. Per niente… - Feci per rialzarmi ma lui mi tenette dalla pancia -vuoi lasciarmi solo soletto? – attorcigliò un suo dito in una mia ciocca di cappelli castani – non te ne andare….. ti prego… - - dovrei dormire qui? – - ti prego…. – - dormire qui? Con te?- -si perchè? Ti sembra strano? – - scusami…. – mi alzai – ma prima io e te non….. e poi tu dici che vuoi……non ti capisco – - non ti preoccupare…… allora? – - non so… veramente….. – non mi lasciò finire di parlare che mi prese dai fianchi e mi fece stendere accanto a lui – Jack ma… - - sch…. – -ma Jack io…. – - sch…. – Continuava a farmi azzittire, con gli occhi chiusi intento ad addormentarsi e mi teneva stretta per non farmi scappare. Chiusi gli occhi e poggiai la testa affianco la sua, strinsi le mie braccia attorno al suo petto e li baciai il collo; lui cominciò a baciarmi sul viso e poi scese sulle labbra. Eravamo stretti, come se stessimo diventando un corpo solo. I suoi baci caldi mi rendevano felice e invogliata a far trasformare quel momento in qualcosa di più. Ma se ancora non ero pronta?! Mi chiedevo cosa ci facevo lì, fra le sue braccia con gli occhi chiusi, mezza addormentata con un sorriso stampato sulle labbra. Ero lì perchè ci volevo stare. - buonanotte – una parola in sé non conteneva significato; però all’udito vero e profondo nasconde un detto che vuol dire speranza, un inizio, l’inizio della nostra vita insieme. Insieme. Insieme soli. Insieme.
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Toc. toc Era Kim che bussava alla porta di Jack. Io dormivo ancora, ma avevo il sonno leggero quindi avevo sentito che aveva bussato - ciao Jack…. - - Miss Palmer che fate qui…? – Kim prestava poco interesse a Jack e si sbilanciava a vedere dentro la stanza, ma senza vedere nessuno. - che fai….?! - - io, niente, cercavo Loreley….. – - cosa ti fa pensare che sia qui? - - ho provato a cercarla nella sua stanza, ma non c’era così, ho pensato che era venuta da te – - perchè? – - me lo chiedi pure……?! – Lui non rispose, o non aveva capito davvero o non voleva risponderle apposta. - va bene, aspetta qui – socchiuse la porta e mi svegliò con un bacio - Lor? – - altri 5 minuti…. – - Lor….? – Mi sedetti di scatto indicandolo con il dito - non chiamarmi Lor! - mi stendetti di nuovo - c’è Kim per te – - Kim? – mi sedetti – che diavolo ci fa Kim qui? – - a pensato che tu fossi venuta qui, e a pensato bene – Misi gli stivali che aveva tolto poco prima di addormentarmi, mi aggiustai i capelli sciolti e mi diressi alla porta - ciao Kim - richiusi la porta dietro di me – che ci fai qui? - - beh, ecco volevo chiederti una cosa – - dimmi…. – - vorrei parlati di una cosa – - cosa? – - ho visto che tutti voi, portate una cosa simile a questa – Si toccò il ciondolo con una pietra dorata che portava al collo - c’è l’hai anche tu allora….. - - si – - l’ho hai già aperto? – - ah. Io si – Abbassai la testa per sconforto - chi è che non l’ha ancora aperta? - - Alex – - Alex? – gli occhi di Kim brillarono - Kim, Kim svegliati – gli passai un mani davanti per farla rinvenire - oh, si che c’è? – - che cos’hai? – - io niente, perchè? – - avevi la stessa faccia di…. – - di quando tu senti parlare di Jack – - non è vero che dici…. – sorrisi, di certo non sapevo fingere - se non è così, allora che ci facevi nel suo letto? – - come? Nel suo letto? Scherzi?- Mi guardò come se avesse capito. Aveva capito. - mi hai visto? - - no, lo solo immaginato, infondo che cos’altro avreste potuto fare se non….. – - non è successo niente – - si, dicono tutti così – - sul serio! Non è successo niente – - davvero? – - non sono pronta, per quello, anche se Jack…. – - ti piace – - tanto. Ne sono innamorata, e credo che potrebbe anche succedere che io e lui, cioè, potremmo….. – - ti capisco…. – Io e Kim ci spostammo in una sala e ci appoggiammo ad un tavolo. - una volta, un pirata, uno dei miei clienti mi fece innamorare alla follia - - sul serio? – - si, dopo una notte insieme, io mi innamorai di lui, glielo avevo confessato e lui mi aveva spezzato il cuore, mi disse che quella notte insieme era stata solo una passeggiata, non era innamorato, infatti il giorno dopo lui si doveva sposare con un'altra – - o mio Dio, mi dispiace…. – - così và la vita, se cominci a deprimerti alla prima difficoltà, non riuscirai mai a viverla felicemente – - quindi pensi che non ci si debba mai mettere a piangere per esempio? – - non dico che la tristezza non debba esistere, penso solo che se passi la vita a guardarti indietro e piangere per ciò che vedi, non riuscirai mai a vivere il presente come vorresti – - pensiero profondo… complimenti – - so che mi trovi stupida… - - per niente, la penso come te, solo perchè passo la vita a guardare fuori da una finestra e scrivere ciò che vedo, e poi quello che scrivo non è mai quello che vedono gli altri non vuol dire che io non ti capisca - - anche tu non te la cavi male con i pensieri profondi – - faccio del mio meglio – - ciao….. – - Jessica – dissi io – che fai qui? – - Jack ha detto che possiamo partire – - ah, ok allora andiamo Kim?! – - io? Cosa?non posso andare via il mio padrone mi ucciderebbe – - il tuo padrone?! Non sei ne un animale ne un oggetto, che ti importa di lui?! Non fai parte di quel mondo, non sei ciò che vogliono farti sembrare le tue “colleghe” o il tuo padrone – cambiai tonalità di voce; quello che all’inizio sembrava un rimprovero – ti prego…. Vieni con noi – stava diventando un implorazione Ci pensò un po’ su prima di rispondere, poi vide Alex venire verso di noi: - Alex, che bello vederti…. – cominciò a balbettare Kim - Miss Kimberly, è un piacere anche per me; siamo pronti per partire?- - si, manca solo Jack – gli risposi io allontanandomi per andare da lui accompagnata da Jessy - voi, Alex….. siete, siete….. fidanzato? – - vedo che non badate ad indiscrezione – - era semplice curiosità…… - - in realtà, non lo sono più; immagino abbiate capito che tra me e Miss Loreley c’è qualcosa…..? – - come? Scherzate? Loreley è innamorata di Jack, mi chiedo come avete fatto a confondere il suo semplice essere gentile in amore…. – - vedete – sorrise – io e Miss Loreley un tempo avevamo un legame molto speciale, spezzato poi per un malinteso – - che tipo di malinteso? – - Miss Loreley è stata gettata in mare per un grosso errore e così per disperazione si aggregata alla ciurma di quel balordo di Jack Sparrow – - io non credo sia per quello….. Jack è tutto per Loreley – - dovrebbe vergognarsi di essere innamorata di un uomo che non ricambia il suo affetto, la usa solo per stare in intimità con lei – - non è ancora successo niente tra loro – - e voi ci credete Kimberly?! Io non lo credo possibile…… sono io l’unico che ama Loreley – - certo….. – Kim si fece triste Jack, io e Jessy ritornammo da Alex e Kim, e vedendo quest’ultima triste mi avvicinai a lei per parlargli. - Kim che hai? - - niente.. sul serio! – si spostò dal mio braccio sulla sua schiena Era veramente triste, chissà che cosa gli aveva detto quell’idiota di Alex, conoscendolo, sapevo che sicuramente gli aveva spezzato il cuore. E per una donna questa era la cosa più brutta che gli potesse accadere.
Uscimmo da casa di Kim e andammo al porto per cercare una nave da requisire. Non trovammo nulla; ogni nave aveva un proprietario che con occhi vigili la teneva fuori dalla portata di qualunque possibile ladro. - non la troveremo mai…. – balbettai io Eravamo seduti su un muretto e ogni momento che passava perdevamo la speranza di trovare una nave, tranne Jack che era l’ottimismo in persona. - la troveremo…. – mi prese la mano tentando di fermare la mia rassegnazione - allora trova una nave…. – - va bene – scese dal muretto e si diresse sul molo - JACK! EHI JACK! – lo ricorsi, lui lo si fermò ed io mi fermai di botto sbattendo contro al suo braccio – ahi! Jack hai gli stop tutti sballati! – - quella…. – - quella quale? – - quella! – - quella? Vuoi rubare quella nave?! Ma hai idea di chi sia? – - la Victory di John Hawkins – - bene allora visto che lo sai, perchè cavolo la vuoi rubare?! – - requisire… - - rubare, requisire è la stessa cosa… - - una donna, o un'altra, non è la stessa cosa – - che centra? – Jack si allontanò - Jack, ma si può sapere perchè quando ti parlo, tu te ne vai via sempre? - - va bene… andiamola a prendere… - - no no no no – mi misi davanti a lui – tu non ruberai quella nave – - perchè no? – si spostò in avanti ma io lo fermai di nuovo - perchè non voglio che tu ti metta nei guai – - e chi sei il mio angelo custode? – - non ora ma possiamo riparlarne in futuro – - perchè? – - perchè quando morirai per aver rubato quella nave, io dovrò esserci per forza…. – lui fece come per non capire, ed io gli sussurrai con il braccio poggiato sulla sua spalla – mi spiego…… che senso avrebbe la mia vita se non fossi occupata ad occuparmi di qualcuno? – - come? La grande legenda non può avere una balia….. – - la “legenda” come sua signoria vuole farsi chiamare sarebbe spacciato se non avesse una “balia” personale ok? – non potevo ammettere repliche; lui sorrise e mi guardò come se mi stesse prendendo in giro - e ora perchè ridi? – - sei una bambina…. – mi strofinò il capo privo di cappello e si allontanò; lo raggiunsi ancora una volta – chiama gli altri – mi bisbigliò per non farsi sentire mentre eravamo nascosi dietro ad alcuni alberi - ormai sei proprio deciso ad ignorarmi e a rubare quella nave vero? – - oh Santa Maria del….. le donne!!! – - hai per caso qualcosa da ridire? – - no, niente piccola…..adesso però andiamo a rubare quella dannata nave?! – - no! – - e va bene….. Capitan Grey, vada immediatamente a chiamare la mia ciurma per rubare quella nave, è un ordine ok? – - e chi sei tu per darmi ordini?! – - il tuo capitano no?! – - il mio capitano? Sono io il tuo capitano! – - no, abbiamo deciso che la Perla è mia! – - non abbiamo deciso niente! – - bene, allora decidiamoci adesso: io sono il capitano! – - non sei adatto per fare il capitano – - nemmeno tu, sei una donna – - cosa? Che cos’hai detto? – stavo per esplodere contro Jack - ok, scherzavo, sei perfetta, sul serio…… non uccidermi ti prego… - - no che non ti uccido, mi sei sempre stato simpatico – - buon per me…. – - ehi ragazzi! – - ciao Occhi Blu (il soprannome che Jack usava per chiamare Kim, derivava dai suoi occhi blu profondi) che fai qui? – - e voi? Che fate? – stranamente era tornata di buon umore - vogliamo rubare quella nave! – - no, è lui quello che vuole rubare quella nave! – - e tu non vuoi rubarla?- - certo che no! sai di chi è?! - - del piccolo John Hawkins – - piccolo?ma lo conosci? - - si, certo è stato un uno dei miei clienti, carino, un bel fisico, abbastanza bravo, anche se mi aspettavo di più da lui…. Si… si – - fantastico! – esultò Jack - che cosa c’è di fantastico? – dissi io - beh… vedi Kim…. – gli mise una mano attorno alla spalla e si voltò parlando con la ragazza - …. Tu sei perfetta! – - ah davvero? – - si, vedi…. Tu convincerai il buon vecchio John a darci la nave – - come posso convincerlo? – - beh, ecco fai quello che fatto tutte le donne – - che fanno tutte le donne? – chiesi io - sfoderano tutto il loro fascino per conquistare un uomo… - - quindi io dovrei……….? Cosa? No! – si allontanò un po’ da Jack – mai, o smesso ok? – - fantastico….. tu saresti disponibile? – chiese a me - che cosa? Stai scherzando vero? – - certo che scherzavo – si avvicinò e mi prese dalla spalla – nessuno ti tocca tranne me…. – Sorrisi – che facciamo? – domandai - chiediamo a Jessica se vuole farlo lei - - fare cosa? – Alex e Jessy si avvicinarono - mi chiedevo se tu potessi aiutarci a rubare quella nave – - la nave di Hawkins?! – - esatto! Ci dai una mano – - beh, visto che serve anche a me, è ovvio che io vi aiuti – - allora vado…. – Jessy si aggiustò i capelli, si sbottonò la camicia, per rendere la scollatura più invitante e cominciò a camminare in modo sexy, tanto che Jack si mise a guardarla entrando nelle sue fantasie; da cui uscì grazie ad un mio colpo sulla sua nuca - salve…. – gli fece gli occhi dolci - salve bellezza….. – disse lui (immaginatatelo come Antonio Banderas in “The Legend of Zorro” ) – posso fare qualcosa per voi? – - beh, sapete vi ho notato e volevo sapere chi siete….. – si toccò un labbro seducendo John - sono John Hawkins capitano della Victory – - Victory?! Una splendida nave….. ma cosa ci fa un corsaro nobile come voi in un posto malfamato come questo? – - e voi? – - sono un pirata, è normale che io sia qui…… - - allora immagino che stiano rivoltando il paradiso a questo punto…. – - perchè? – fece una voce stridula, più da bambina - perchè potrete essere scappata solo da lì, ho notato da poco che la su manca un angelo – - siete troppo galante…..allora per quale motivo siete qui – - è il destino che mi ha portato da voi… - - oppure…. – - oppure, sono qui per cercare la polvere da Sparrow – - polvere? Non ne ho mai sentito parlare – - è una polvere molto interessante, creata da Teague e Rachel Sparrow, infatti sto cercando il loro figlio per sapere la rotta di quella dannatissima polvere, farei di tutto per trovarlo – - ah, sul serio? – - certo – - bene, aspetta qui – Jessy si spostò e venne verso di noi - beh, che ha detto? – chiese Jack che fremeva alla sola idea di poter avere una nave e quindi ritornare a fare l’altezzoso capitano di sempre - ha detto che farebbe di tutto per trovarti – - non sarà un eunuco…. – - no, vuole la polvere e sa che tu sai dove si trova, così vuole trovarti – - va bene…… siate carini – Jack si incamminò con tutti gli altri dietro e si fermò davanti a John - John Hawkins? – - si… - - Capitan Jack Sparrow – - siete, sul serio Jack Sparrow?- - in carne e molte ossa – - che ci fate qui? – - la qui presente Jessica Turner – indicandola – mi ha informato che mi cercavate per la polvere – - si, conoscevo la vostra famiglia e quindi sapevo che voi conoscete la rotta – - si, la conosco – - mi aiuterete a trovarla? – - in cambio di che? – - potrei farvi diventare un corsaro – tirò fuori dalla giacca verde scuro un astuccio di cuoio marrone con lo stemma della Compagnia delle Indie Orientali – queste sono le lettere di Marca – le posò nelle mai di Jack – Lui le rigirò un po’ tra le sue mani e poi se le mise nella sua giacca - la pregherei di ridarmi cortesemente le lettere – - sono per me no? quindi le tengo io – - quindi accettate la mia proposta? – - no – - no? – - no. Vorrei che voi mi aiutaste a recuperare la mia nave – - quale nave? – - la Perla Nera – - la Perla nera? – - si, è la nostra nave – mi infiali io nel discorso - quella che fa parte della Flotta Britannica!? - - la Flotta Britannica? Non è vero, ma quando è successo? – - da poco, molto poco – - si sono fatti prendere – mormorò Jack – che idioti… - - puoi farcela avere? – chiesi - perchè? – Sospirai un po’, ma dovetti dirlo. Anche se volevo essere io il capitano della Perla, per amore avrei rifiutato l’incarico; e poi era Jack che doveva avere la Perla Nera. - Jack ed io ne siamo capitani – - sul serio? Davvero ne siete capitano? – - in seconda, sono solo un capitano in seconda – guardai Jack – è lui il capitano – - bene, Capitan Sparrow allora vi aiuterò a riavere la vostra nave; anche se non mi sarà facile, L’ammiraglio Beckett non rinuncerà alla sua migliore nave – - l’ammiraglio chi? – dissi - l’ammiraglio Cutler Beckett! – spiegò Jack che sembrava essersi rabbuiato - lo consci? – domandai - è un vecchio amico – - dove lo troviamo? – chiese Jessy - Port – Royal, da poco è lì, lo stanno per fare Lord – - allora e lì che dobbiamo andare – Jack si avvicinò a John – portateci lì avrai la polvere – - ci sto Sparrow – Si strinsero la mano - ci stai…. E muoviamoci su! - Jack ci fece salire in tutta fretta sulla nave
Eravamo a bordo della Victory, Jack aveva fatto di tutto per starne al comando, ma John riusciva ad avere sempre la meglio su di lui Io che a stento riuscivo a tenere il tempo ondeggiante delle onde con gli occhi, ero appoggiata al parapetto con la mente completamente vuota. - principessa! - - Alex! Che vuoi? – - vedi…. – si appoggiò al parapetto accanto a me – visto che sono un gentiluomo ho deciso di lasciarti tra le braccia di quel furfante di un pirata – - Jack è un brav’uomo! – - forse per te…… ma io non lo guardo con i tuoi stessi occhi – - lo spero, altrimenti sarei gelosa – - beh, visto quanto mi odi, non ti sarà difficile aggiungere un altro sentimento di disprezzo contro di me – - io non ti odio – - ah, no? – - al contrario, ti confesso che quando avevo circa 15 anni mi sono innamorata di te….. – - sul serio? – - si, passavo ore, nella mia stanza a pensarti e fantasticare storie che ci vedevano protagonisti – - non ci credo…… allora perchè non mi hai voluto sposare? – - perchè ero una bambina! Non ero pronta! Non sono pronta per andare a letto con Jack, figuriamoci a sposarti – - quindi tu e Jack non avete…. – - no! Kim te lo aveva detto – - si, ma non gli ho creduto – - perchè? – - tu trovi che Jack sia uno che aspetta a fare certe cose?! – - no, però non ha ancora mosso un dito – - vuoi dire che non ci ha provato? – - voglio dire, che ha capito – - beh, ora lo so…. – - tu gli piaci – - a chi a Jack? – - no, parlo di Kim – - si? – - si – - mi dispiace molto per lei, io sono innamorato di un altra – - chi? – - tu, te lo già detto – - non avevi detto che volevi lasciarmi in pace – - le cose cambiano – Alex si avvicinò a me – credi che il tuo fidanzato se ne accorgerà se io ti bacio? – Non ebbi coraggio di rispondergli a tono; ero incantata dal suo volto trasandato, non era uno dei soliti ufficiali, non aveva niente a che fare con gli altri. Mi strinse il bacino e mi sfiorò il volto - non credo che lo scoprirai mai se non ci provi - Non dovetti ripeterglielo due volte, le sue labbra si poggiarono sulle mie, io seguivo i movimenti della sua lingua cautamente stretta al suo corpo. - ti prego Alex, basta – - ehi, piccola che c’è? – mi lasciò - no, niente e che devo andare via! – mi defilai subito e andai a mettermi sotto le scale del ponte lontano da qualunque persona si volesse avvicinare; con le gambe strette tra le braccia e il mio viso rosso appoggiato su di esse, sentivo il cuore cominciare a perdere colpi, le mie mani sudate tremavano; mi sarei aspettata da Jack un tradimento ma non da me, non da me, io fedele a lui a tal punto che mi sarei uccisa se solo avesse provato a tradirmi; ed ora? Che facevo? Potevo solo tenermi dentro il dolore di come una stupida sia riuscita a tradire Jack Sparrow.
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- PORTO! – l’uomo di vedetta urlò ciò che non avrei voluto sentire; me ne stavo ancora sotto le scale, con il volto triste non più inondato di lacrime ma comunque sconfortato; mi stava salendo l’adrenalina in corpo mischiata alla paura, se fossimo scesi dalla nave, avrei sicuramente visto Jack, e avrei dovuto fingere che non fosse successo niente, cosa che ero incapace di fare. Mentire. Mentire a Jack. Incapace di farlo. Si, incapace di farlo. Scendemmo dalla nave e ci dirigemmo in città tentando di non farci riconoscere; seguimmo Jack che ci portò in un’officina da fabbro un po’ malconcia. - William Turner – disse Jack scendendo due gradini e rivolgendosi al giovane che stava sistemando una spada - Jack Sparrow, che posso fare per te? – - mi trovavo nei paraggi e ho pensato di farti una visita – - davvero…. – - stiamo cercando la Perla Nera, ci hanno detto che la possiede l’ammiraglio Beckett, tu ne sai qualcosa? – mi intromisi io che tentavo di essere fredda nonostante avere Jack e Alex vicino mi facesse morire. - si, ne ho sentito parlare – - che hai saputo? – chiese Jack - hanno catturato tutti i pirati e la Perla Nera ora è comandata dalla Marina Britannica – - quegli idioti sulla mia nave…. – - che intendete fare? – - rubarla è ovvio! – dissi io -riprendercela! – disse Jack - riprendercela si…. – ripeté sofferente - da me che volete? – chiese Will - restare qui per un po’; solo fin quando non avremo trovato un buon piano – - se vi vedono qui, io ed Elizabeth finiamo nei guai – - Elizabeth? – chiesi, e la donna si fece avanti - ciao Elizabeth…….. – - Jack, Loreley – - ciao – - io sono Jessy – - si, lo so Will mi ha detto tutto di te. E tu sei Alex vero? L’ex fidanzato di Lor – - si, l’ex fidanzato….. – mi guardò come se volesse far capire a tutti ciò che era successo - Miss Elizabeth, ho sentito parlare di voi, la figlia del Governatore Swann…. affascinante – - vi ringrazio, signor Allen – si sorrisero, come se lei si fosse infatuata di lui – potrete restare qui se volete – - grazie Elizabeth – - io mi chiamo Miss Swann, Jack! – - la maggior parte delle donne che conosco sono sempre acide – Jack mi guardò, ma io evitai i suoi occhi che mi studiavano attentamente - grazie Elizabeth – dissi io che continuavo ad ignorare Jack
Si fece sera, dovevano essere le sette e mezzo; ed io ero seduta su una sedia di fronte alla finestra scrutando la strada di fronte a me. - che fai Lor? - - ciao Kim – - sarò chiara: stai uno schifo – - grazie….. – - intendevo dire che fai concorrenza al colorito di un pomodoro – - ho pianto di nuovo – - perchè? – - beh, ho baciato Alex – - e allora? Non è un buon baciatore? Potessi farlo io….. – - no, anzi bacia bene, però io sono innamorata di Jack – - oh… finalmente l’hai ammesso! – - l’ho tradito, ho tradito Jack e non gliel’ l’ho neanche detto! – - e allora? – - sono una codarda… - - no, sei solo spaventata; hai paura che Jack la prenda male, è per questo che non ne hai parlato con lui – - grazie per l’incoraggiamento…. – - ragazze che fate qui tutte sole? – Jack si mise tra di noi e ci mise ad entrambe un braccio attorno alla spalla - ciao Jack – saltò Kim - ciao Jack….- io non lo volevo guardare. E chi aveva il coraggio di guardarlo; i miei occhi mi avrebbero tradito se lo avrei guardato esattamente come io lo avevo tradito. - ehi piccola andiamo, non vuoi guardai il piccolo Jackie? – Mi feci coraggio e lo guardai negl’ occhi - sei bellissima…… - mi bisbigliò - bene, allora….. io vi lascio da soli, ho da fare ciao – Kim se ne andò e lasciò me e Jack da soli. Avrebbe voluto che io gli parlassi, ma non ne avrei mai avuto il coraggio. - di che parlavate? – - oh, di niente solo cose da donne – - tieni nascosto qualcosa a me? – - io, no….. perchè?! – lui scherzava, ma io lo presi sul serio e cominciai ad agitarmi - eh, piccola calma scherzavo, se c’è qualcosa che non vuoi dirmi, puoi non dirmelo – - sul serio? Tipo cosa? – - beh, tipo se tu andassi a letto con un altro – - non ti importerebbe? – - no, perchè? – - ma tu sei senza cuore – tolsi il suo braccio appoggiato sulla mia spalla e me ne andai Avrei dovuto essere felice, infondo adesso se gli raccontassi di Alex, lui non direbbe niente, ma perchè allora ero triste?
- è normale! Tu sei innamorata di Jack, e quindi il fatto che lui non sia geloso, o tanto meno arrabbiato ti fa stare male perchè vuoi essere qualcosa di più per lui – - tu sei l’ unica che mi tira su di morale – - ehi, io dico solo quello che penso, se non vuoi il mio parere allora basta dirlo – - che devo fare? – - cosa? – - con Jack, che devo fare con Jack – - beh, a giudicare dal suo fisico mozzafiato potresti farci molte cose, io sono un esperta se vuoi ti do una mano – - e tu come fai a saperlo? – - nel mio lavoro sono un esperta sul campo – - no, dicevo come fai a conoscere il fisico di Jack – - oh, beh…… - - Kim?! – - sono andata a letto con Jack – - COSA? – scattai dalla sedia, guardando Kim con stupore e disprezzo – ed io che ti avevo considerato la mia migliore amica……. Che sciocca – - mi dispiace, credimi Loreley – - perchè dovrei farlo? Mi ha mentito; sapevi che amavo Jack, sapevi che tra noi stava funzionando e poi, arrivi tu e rovini tutto – -però, anche tu hai baciato Alex e sapevi che a me piaceva – - Kim non è la stessa cosa – - perchè? – - perchè io ho avuto il coraggio di dirtelo, ne tu e ne Jack avete cercato di dirmelo – - scusami Lor….. – - non c’è tempo per le scuse – mi allontanai arrabbiata e con le lacrime agl’occhi mi diressi da Jack, infuriata come non mai, dall’altra parte dell’officina - sei andato a letto con Kim? – - come? Calmati bellezza! – - rispondimi: sei andato a letto con Kim? – - tu come lo sai? – - me lo ha detto lei – - ah, senti… - si avvicinò con le braccia allargate - non ti avvicinare….. – - senti…. E stata una cosa senza significato, te lo giuro! – - sei stato con lei, sei stato con la mia migliore amica a mia insaputa, sei andato a letto con lei alle mie spalle! – - ti prego Loreley – - io mi sono fidata di te, che stupida sono stata, e pensare che io ti consideravo…… pensavo che tu….. che tu tenessi a me…. Che idiota sono stata – - Lor…. – mi prese dalle spalle – io ci tengo a te, non puoi immaginare quanto – Gli feci togliere le mani allontanandomi per non fargli vedere le lacrime - tempo fa non so cosa avrei dato per sentir uscire dalla tua bocca queste parole, ma ora non hanno più alcun significato, servono solo per giustificare le tue azioni, non è vero che ci tieni a me, per niente…. - - non è vero! – - e no Jack, ora è finita –
Quella stessa notte non riuscivo a prendere sonno, mi rigiravo su quel letto di paglia tentando di dimenticare il viso di Jack; avrei dovuto ricominciare, iniziando col dimenticarlo. - Alex? – lo svegliai - Loreley, è successo qualcosa? – - no, nulla, è solo che non mi va di restare sola, tutto qui – - ah ok?! – - posso dormire qui con te? – - si certo – Mi appoggiai accanto ad Alex, lui mi strinse con le sue braccia attorno a me e pian piano ci accaldammo. Mi girai e gli sfiorai il viso. Lui mi baciò, continuò a farlo finché non persi la mia verginità. In un attimo ciò che avevo rifiutato di dare a Jack ora l’avevo data ad Alex. Vendetta. Jack e Kim avevano fato sesso; mi infastidiva da morire il fatto che lui visto che io non volevo ancora farlo, allora aveva scelto di andare a letto con Kim. Allora perchè non farlo anch’io?! E si, Jack se l’era perso, quello che avrei voluto dare a lui ora c’è l’aveva Alex.
Era mattina, non avevo ancora parlato ne con Alex, con Jack e con Kim. Seduta di nuovo a quella sedia, guardando fuori dalla finestra la pioggia spargersi nei viali e le gocce scivolare sui vetri. - ciao Lor - - Alex ciao – mi voltai - come stai da ieri sera? – - bene, grazie – la mia voce era pungente - posso farti una domanda? – - dimmi – - come mai, è successo quello che è successo ieri sera? – - Jack mi ha tradito – - bene – - vedo che ne sei felice – - per lui, tu stai male – - io non sto male, sto benissimo, ora ho te! Jack è solo un brutto ricordo, sul serio…. L’ho dimenticato – - se lo dici tu… - - si, fidati – - Loreley? – - Jack! – mi alzai con gli occhi che mi brillavano, ero ancora furiosa con lui, ma non potevo fare a meno di toccare il cielo con un dito ogni volta che lo vedevo – che vuoi? – - abbiamo ideato il piano – - bene – mi diressi verso di lui a braccia conserte – che devo fare? – - Jessy distrarrà i soldati a guardia della Perla, e noi altri la riprenderemo – - perchè non la fa Kim, se non sbaglio è più portata….. – - qui le cose si mettono male, io me ne vado – Alex si allontanò - Kim ha smesso – disse Jack - visto che ha finito, allora mi spieghi perchè è venuta a letto con te? – - te lo già detto Lor, è stato un episodio senza importanza – - io per voi sono il Capitan Grey, non ve lo scordate Capitan Sparrow – - ma certo…. – Mi incamminai davanti a lui per sorpassarlo, ma mi prese per un braccio e mi fermò da mio tentativo di allontanarmi da quella figura fastidiosa che era Jack - io ti amo… - Tirai il braccio per lasciarmi libera - e tardi Jack – Mi lasciò. Rimasi ferma davanti a lui come se stessi aspettando qualcosa; la sua mano mi sfiorò il viso e mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio - perdonami - Gli levai la mano dal mio viso e la strinsi nella mia - non voglio passare la vita a perdonarti, non sono fatta per soffrire -
C’e ne andammo al porto e da lontano stavammo osservammo i soldati da raggirare - va bene vado - disse Jessy Io mi avvicinai a Jack in modo che mi potesse sentire: - no, vado io - mi allontanai in modo sexy, solo per far ricredere Jack delle sue azioni contro di me, nel camminare mi fermai dinanzi ad Alex e lo baciai appassionatamente; Jack doveva piangere per avermi persa. - salve… - feci gli occhi dolci - signorina, buon giorno – - allora cosa ci fanno due distinti giovanotti come voi qui, tutti soli a badare ad una nave di poco interesse – - la Perla Nera è una nave di molto interesse, qualunque uomo sogna di possedere una nave del genere – - anche voi?eppure non mi sembrate uomini comuni, avete qualcosa di speciale… - passai e ripassai un dito sulla giacca di uno di loro - salve! – Jack si avvicinò - voi chi siete? – - oh, io sono il fidanzato della qui presente signorina – - come? - replicai Mentre io e Jack distraevamo i soldati, gli arti rubavano la Perla e avevano già preparato tutto per la partenza - bene, noi c’è ne andiamo - dissi - si siamo molto occupati – Jack mi prese per mano e cominciammo a correre verso la nave, però venimmo fermati da un ufficiale - e voi chi siete? – - noi? – dicemmo all’unisono - Robbie! – - Jessy! – I due si abbracciarono - che bello vederti – sorridevano, erano così belli da guardare, un immagine che mi fece immaginare un ipotetica felicità tra me e Jack, ciò mi fece lasciare la sua calda mano – lui è Robbie – disse come per presentarcelo, sia a noi e a chi era sceso dalla nave - che ci fai qui? – - devo trovare la polvere e rubare questa nave – - vi aiuterò io – - grazie!!! – la ragazza si buttò tra le sue braccia per abbracciarlo; Robbie ci coprì la fuga: ci fece salire sulla nave, ma invano perchè altri soldati accompagnati da Beckett arrivarono sul molo. - no cavolo – - signor Sanders cosa fate? – - oh, io….. – - non ci posso credere, Jack che ci fai qui? – Dei soldati ci presero tutti - Beckett, che bello rivedervi – - stessa cosa vale per me, portateli via – I soldati ci fecero incamminare - voi, signor Sanders alla forca – - NO! – urlò Jessy, ma ormai era troppo tardi Goccia dopo goccia si forma un lago, lacrima dopo lacrima si forma un dolore; perdere ciò che amavi è come una punizione divina, tutto e tutti è contro di te, la vita a perso il suo sorriso; come tu ha perso il tuo - Robbie…. - Ripetere il suo nome invano come per chiamarlo da dove è stato spedito. Non c’è ritorno dal passo che gli aspetta. Anche se continuerai ad invocarlo la speranza di un possibile ritorno svanisce quando vuoi parlarli, vuoi abbracciarlo e sfiorargli la mano. - Jessy, mi spiace - I tentativi di consolazione ti rendono più arrabbiata; non vuoi mostrarti fragile ma in realtà sei come il frammento di uno specchio: riflette l’immagine della persona scomparsa che alla sua morte comincia a frantumarsi, tu sei solo uno dei tanti pezzetti caduti sul pavimento che piangono per il dolore. - ti capisco – Le parole che non vorresti mai sentire; come può una persona entrare nei tuoi sentimenti, è la cosa più stupida del mondo. Chi ti può capire come te stessa. Nessuno. Nessuno. Il tuo cuore infranto; da rosso porpora ad un bianco ghiaccio con le crepe.
- che siete venuti a fare qui? - Tutti eravamo nell’ufficio di Beckett tranne Jessy che giaceva triste sul pavimento di marmo di una sala accanto alla nostra completamente vuota e buia. - siamo qui per…… - Jack mi fermò - lascia parlare me tesoro…… - si mise a girovagare per la stanza e poi appoggiò le mani sulla scrivania – noi siamo qui perchè….. - - per rubare la Perla – finì la frase Beckett - requisirla – lo corressi. Non avrei voluto usare il termine di Jack per definire il furto di una nave, ma mi uscì spontaneamente. Jack se ne accorse, e fù come se capì che mi interessava ancora. - requisire una nave….. – si alzò dalla sedia – qui non riuscireste mai a rubare la Perla Nera - - questo lo dite voi…. – dissi più pungente che mai - va bene, allora Miss Grey – - Capitan Grey! – Di solito ero io che correggevo il mio grado invece questa volta era stato Jack - non permetto mai nessuna persona di diminuire di grado un membro del mio equipaggio, soprattutto se parlate del mio capitano in seconda - - non intendevo minimizzare perdonatemi Capitan Grey e anche a voi Capitan Sparrow – - accetto volentieri le vostre scuse, ma in cambio di esse preferirei la libertà – - non lascio mai andare chi catturo – - tecnicamente voi non mi avete cattura – - ah, no? – - no – sguainai la spada – siete così codardo da rifiutare uno scontro contro una donna?- - e proprio perchè siete una donna che non ho intenzione di battermi con voi – mi prese il volto – solo per non rovinare quel vostro bel faccino – - non consideratemi inferiore solo perchè sono fisicamente diversa da voi Ammiraglio Beckett – - vedo bene che siete fisicamente diversa da me…. – - vi prego di non importunare il mio capitano – - geloso Jack? – - io geloso? Fateci quello che volete con quella smorfiosetta – - allora potrei anche condannarla a morte – - tutto tranne quello – - SIGNORI! – Beckett chiamò le sue guardie – portateli in una cella qualsiasi, divideteli: Sparrow e Grey insieme, e all’alba alla forca – - scusatemi, ma preferirei passare le ultime ore della mia vita a fianco al mio fidanzato, Alex Allen – - e proprio perchè sono le vostre ultime ore di vita che dividerete la cella con Sparrow – I soldati ci presero e ci portarono nelle celle.
- io odio quel Beckett - - è sempre stato odioso – Eravamo nella cella Jack a un lato ed io dall’altro. Quelle erano le uniche parole che ci scambiammo in 3 ore di permanenza in quel buco infernale; l’odore che emanava la prigione ero lo stesso della putrefazione e all’interno c’erano ossa in decomposizione. - perchè non mi parli? - - non ho niente da dirti a parte il fatto che sei un idiota traditore – - ma non c’è nessuno a parte noi? – Jack cominciava a guardarsi in giro - che centra? – - era un osservazione, posso guardare altro oltre il tuo fondoschiena – - il tuo romanticismo mi commuove – - sono felice che lo pensi, ma io volevo parlarti sul serio – - tu hai mai parlato sul serio con una donna – - io non sono mai stato tanto tempo in una stanza chiusa, da solo con una donna……. per parlare sia chiaro – - posso considerarmi fortunata se non vuoi saltarmi a dosso – - io non ho mai detto questo - - di che cosa vuoi parlare? – - ti sei fidanzata con Alex? – - no, io ci sono andata a letto – - sul serio? Bene, buon per te – - non ti dispiace neanche un po’ ? – - perchè dovrei? – - il fatto che sono andata a letto con lui e non con te, non ti dispiace; prima dici che mi ami e poi non mostri un minimo di dispiacere se ti dico che ho fatto sesso con un altro uomo – - che cosa dovrei fare?! Mi spieghi! – - farmi che vedere che sei un uomo che sa esprimere i suoi sentimenti davanti ad una donna, farmi vedere che per una volta io valgo qualcosa per te, farmi vedere che sono io la donna di cui ti sei innamorato – Si accostò accanto a me e appoggiò la sua testa sulla mia spalla - sei ancora una bambina….. - sorrise - io non sono una bambina – - ah no? se fai la brava ti do una caramella – - ok – Mi guardò negl’occhi e mi baciò - ricordati che sono ancora arrabbiata – - ok – - ok – Mi abbandonai al suo bacio e con tutta me stessa mi concedetti a lui; ho sentito le sue mani su di me per la prima volta in quel modo, ed è stato come fare i primi passi, mi è passata davanti tutta la mia vita da bambina, non è che fossi cambiata d’allora. Quella bambina che ero io che da piccola non aveva combinato niente, ora stava diventando una donna, lì tra le sue braccia. Senza rendermene nemmeno conto, stavo diventando grande; in quel preciso istante stava per cambiare tutto. Anche se non era ne la mia ne la sua prima volta, era solo una volta speciale; era la nostra notte. Abbandonarsi all’estasi di quel momento era un sentimento comune. Jack era completamente diverso da Alex, era circondato da un aurea di mistero che mi faceva tremare le gambe, anche se non più di come mi tremavano in quel momento. Dovevo essere più rilassata infondo ero già preparata su quello che stava succedendo. Ma Jack mi faceva sentire inferiore, lì sotto di lui ansimante, completamente nuda in cerca della felicità più pura tra i suoi baci colmi di piacere, eccitazione e passione: l’avevo trovata. Sentivo crescere in me qualcosa che non avevo mai provato. Pensare che stavamo facendo sesso era una cosa stupida, noi stavamo facendo l’amore. Per molti il significato è identico; però considerò il sesso una cosa che avviene con un semplice tocco, l’amore è una cosa che unisce due corpi in una cosa sola, che riempie ogni persona di un solo attimo di felicità immensa che non riusciresti a trovare in qualunque cosa tu la stia cercando. Io e Jack eravamo la felicità.
Vacillante e con gesti futili aprii gli occhi per vedere quell’affascinante figura che mi stringeva i fianchi scoperti dalla camicia bianca sbottonata da sotto. La calda luce di una finestra fuori dalla cella mi accarezzava il volto poggiato sulla spalla di Jack. Ancora dorme; sonnecchiante con i suoi occhi chiusi che scrutavano il buio del suo sonno e l’immagine dei suoi più remoti sogni. Pensare che quella sarebbe stata l’ultima volta che avremmo passato una notte insieme, che ci saremo abbracciati in quel modo e il mio sguardo si fosse posato sul suo viso; mi rendeva triste, anche se inconsciamente ero felice che i miei ultimi momenti gli avevo passati con Jack. Ieri notte ne io ne Jack avevamo organizzato un piano per scappare alla morte, eravamo troppo presi dai nostri misti sentimenti per pensare che la nostra vita insieme si sarebbe spezzata per colpa di una corda intorno al nostro collo. Presto ci sarebbero venuti a prendere per strapparci dalla vita. Mi era come impossibile muovermi; non ero stanca anche se avevo dormito solo due ore, semplicemente mi mancava la forza di svegliarlo; era bellissimo da guardava mentre riposava; ma ne valeva la nostra vita. - Jack – sibilai; lui aprì gli occhi e mi guardò come se per lui fosse una visione - ciao – Non risposi al saluto, ero incantata dai suoi dolci occhi e dai suoi sguardi seducenti. - dobbiamo…...dobbiamo - iniziai a balbettare e lo vidi sorridere – dobbiamo trovare un modo per non morire – mi alzai in piedi riabbottonando la camicia - hai del rum? – - stai per morire e pensi al rum? – - non posso morire senza il rum… - Si alzò in piedi e mi baciò – buongiorno - Feci scivolare le labbra sulle sue e mi staccai appena da esse - tra poco ci verranno a prendere, sarà meglio che ci sbrighiamo nel trovare il modo per fuggire - Cominciò a guardarsi intorno sciogliendosi dal mio abbracciò - non si può - - perchè? – - non ci sono leve…. – - leve?! – mi accostai ad una sbarra – non abbiamo bisogno di leve – Con un fischio chiamai il solito cane con le chiavi, presi l’osso e lo feci avvicinare ancora di più, tanto da poter prendere le chiavi che aveva in bocca; lo accarezzai e lui andò via. Misi la chiave nella serratura e aprì la cella - ecco fatto! - presi la mano di Jack e lo condussi fuori; prendemmo i nostri effetti e con cautela ci poggiammo al muro per salire le scale. Jack salì per primo e uscì dalla porta per vedere se c’era qualcuno. Appena messo un piede fuori dalla porta due soldati si affiancarono a lui - dove andate Sparrow? – - oh, io stavo andando a cercare qualcosa da bere…. – si spostò per lasciare libero il passaggio dalla porta a fuori e cominciò a parlare con i soldati allontanandosi. - Lor… Lor – mi fece segno che potevo uscire - ma….. – - dai! – - io non ti lascio – - cammina! – fù come un ordine. Feci attenzione a non farmi vedere: salii le scale e mi fermai dinanzi a Jack mentre i soldati erano girati - tornerò a prenderti – sussurrai per poi scappare via. Mi diressi tre isolati più avanti in altre celle e liberai Alex, Jessy e Kim: - Kim?- mentre stavamo scappando verso il patibolo – so che non è il momento più adatto ma io, volevo scusarmi con te….. - - scusarti? Di che? – - per essermi arrabbiata, non dovevo – - scherzi? – si fermò – sono io quella che devo scusarmi, sapevo che eri innamorata di Jack, e nonostante lo sapessi sono andata a letto con lui senza farmi problemi, senza pensare a come ti saresti sentita, mi dispiace…. – - mettiamola così: siamo pari, ognuno a le sue belle colpe, ok? – - ci sto – Ci abbracciammo, ero felice che io e Kim fossimo tornate amiche, non sarei mai potuta stare senza avere la mia amica sempre accanto pronta ad ascoltare qualunque cosa mi facesse ridere o piangere; mi era mancata sul serio.
Non potevo sopportare la vista di Jack con la corda al collo. Kim, Alex e Jessy mi avrebbero avvisato quando ci fossero state informazioni per liberare Jack. Ma il tempo stringeva. Ora o mai più. Lizzie stringeva i denti e osservava la scena dall’alto al basso, mentre Will ben vestito con un cappello con una grande piuma era pronto a mio segnale. Nessuna ancora si faceva vivo e la morte stava quasi per prendersi Jack. - io non c’è la faccio più - - sta calma Loreley – - non riesco a stare qui senza muovere un dito…. – - Lor…. – - fallo! – - come? – Presi la mia spada e corsi verso il patibolo; Will piantò una spada sotto i piedi di Jack e cominciò a combattere, mentre io avevo tagliato la corda e mi stavo occupando di vedere se stava bene - Jack - - ehi, che ci fai qui? – - te l’avevo detto che sarei tornata – tolsi la spada dal legno e gliela diedi in mano – andiamo a giocare? – corsi e mi buttai nella mischia con Jackie e Will. Dopo un po’ ci ritrovammo tutti e tre con la schiena l’una contro l’atra ed Elizabeth che ci difendeva, o meglio il suo Will. - il mio posto è qui, tra voi Jack e Lor - - ed è anche il mio – affermò la ragazza Gli uomini abbassarono le armi ed io e Jack vedendo la Perla all’orizzonte cogliemmo l’occasione per scappare - Elizabeth, non poteva funzionare tra di noi… dolcezza - Jack parlava con la ragazza – Will – parlando con il ragazzo, si spostò e mi prese la mano vicino al muretto - bel cappello – sorrisi io Io e Jack ci buttammo in acqua e lui cominciò a nuotare verso la Perla sorreggendomi viso che io non sapevo farlo - odio l’acqua – dissi tossendo già salita sulla nave Jack guardava il timone della Perla Nera incantato; quell’ espressione mi aveva fatto capire quanto lui tenesse la sua nave; non potevo portargliela via, sarebbe stato lui il capitano, da sempre e per sempre. “ Gran filibustieri……. Yo – oh beviamoci su!”
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- tu sai dove si trova la polvere? - era l’ennesima volta che Kim mi faceva quella domanda ed io gli davo sempre la stessa risposta: - lo sa solo lui – indicando Jack al timone che con tranquillità governava la nave. Quest’ultima oscillava lentamente accarezzando la superficie delle onde, come danzando su di esse - hai parlato con Alex? – - no, crede ancora che stiamo insieme - -dovrai farlo al più presto, perchè non puoi continuare ad avere due fidanzati – - io non ho 2 fidanzati, ho solo Jack, e non so nemmeno se ho lui – - che vuoi dire? – - Alex è tutto il contrario di Jack, lui è affidabile, protettivo è persino pronto a sposarmi…… - - vuoi già sposarti?- - no, per niente, dico solo che Jack oggi potrebbe stare con me e domani potrebbe farsela con due brasiliane a bere rum, o con due cinesine o quattro prostitute! – - hai un cervello attivo – - cavolo che faccio? Mi butto o rimango con Alex? – - sono stata delusa parecchie volte, perchè non ho seguito il mio cuore, quindi ti consiglio di buttarti, perché se ti va male almeno lo avrai provato, se invece non ci provi avrai il rimpianto….. ma soprattutto rimarrai sempre attaccata a Jack – - sei sicura? – - non solo! Dovete dire al vostro fidanzato che si è dimenticato di me! – - Capitan Hawkins – mi alzai – siete qui…. – - allora? – - allora che? – - Capitan Grey dite per favore al Capitan Sparrow che sono qui? – - perchè da solo non ci sai andare? – - dov’è Jack Sparrow? – - signor Hawkins mi spiegate a cosa vi serve la polvere? – - quella polvere porterà in vita 3 dei creatori di essa, e loro sono gli unici a conoscere il segreto della rotta per Discovery Bay, l’isola dei morti – - i miei genitori conoscevano…. – ero sbalordita - perchè non lo chiedete a Teague Sparrow, è ancora vivo – chiese Kim - ognuno di loro ha un pezzo della mappa – - impressionante….. – sempre più scioccata, anche se avevo vissuto parecchio tempo con dei pirati immortali, non mi era facile apprendere le cose al di fuori del normale – - e ora Capitan Grey chiamate Jack Sparrow – - perchè dovrei farlo? – - semplicemente perchè sarebbe di vantaggio per voi, rivedreste i vostri genitori – - se rivedresti i miei genitori uno di noi colpiti dalla maledizione morirà – - potreste non essere voi però…. - - perchè rischiare? – affermò Kim - non tanto per me, ma non voglio sacrificare la vita di uno dei miei amici, solo per un attimo di felicità alla vista della mia famiglia – - nobile da parte vostra, ma ciò non vi porterà alcun beneficio – - non è ciò che cerco – - Loreley….. – Jack arrivò da noi scendendo le scale nel suo bizzarro modo - Capitan Sparrow eccovi qua, stavo giusto per mandare la vostra fidanzata a chiamarvi – disse John indicandomi - non c’è bisogno che la mandavate, ora sono qui Capitan Hawkins che cosa volete? – - la mia polvere – - nessuno di noi la possiede, quindi arrivederci…. – fece per andarsene ma venne bloccato dalla frase di John - non vorrete mica che la vostra fidanzata muoia….ora….. – Jack si girò e mi vide con la pistola di John che mi sfiorava la schiena – - stiamo andando giusto a prenderla, se volete rimanere con noi….. – - vedo che avete capito – si rimise la sua pistola nella cinta Non avrei permesso a Jack di salvarmi, avevo passato la vita a cavarmela da sola è così avrei continuato. Mi voltai verso John e gli diedi una botta sulla nuca facendolo cadere in terra. L’agonizzante uomo non si muoveva. - SIGNOR GHIBS! - urlai e lui venne di corsa - Capitan Grey! – - portate quest’inutile uomo in una cella a marcire – Ghibs fece prendere John da alcuni pirati - non voglio vederlo mai più sulla mia nave – gli uomini lo portarono via - hai fatto bene – disse Jack che aspettò che Kim se ne andasse per parlarmi di nuovo – l’hai fatto bene….. – di certo non si riferiva alla cattura di John; mi girai e lui era vicinissimo a me tanto che io potevo sentire l’odore che la sua pelle emanava - mi sarei aspettata di più dal “grande” Jack Sparrow, ma non sei stato niente male – aspettavo che mi desse una risposta a tono - va bene, allora visto che questa volta non sono andato come tu speravi, potremmo riprovarci un'altra volta…..anche ora, su questo ponte – - su questo ponte? Ora? Non ti fai molti problemi della gente che c’è qui – - se non vuoi, andiamo nella nostra cabina – - nostra cabina? – Jack mi mise una mano sulla mia schiena, spingendomi nella “nostra” cabina - certo che è nostra, non posso rischiare che tu venga spaventata dai mostri sotto al letto - - come sei scemo….. – sorrisi e lo bacia sulla guancia - in fondo lo ha detto anche John, sei la mia fidanzata, e ogni coppia che si rispetti deve dormire insieme – - va bene, se lo dici tu – Stavamo per entrare nella cabina sorridendo quando Kim mi chiamò: - Lor? - - arrivo! – tolsi il braccio di Jack dalla mia spalla – ci vediamo dopo – - preferisci la tua amica al tuo fidanzato? – Lo baciai - è bello sentirti dire “il tuo fidanzato” ma comunque io e Kim dobbiamo parlare di una cosa importante…… - - più importante che andare a letto con me? – - amore…… ne vale la nostra relazione…… - mi allontanai e Jack tornò al timone - andavate nella cabina a sbaciucchiarvi? – - in realtà molto meglio……. – - perdonami, ma mi sono appena innamorata dell’uomo che tu hai sbattuto per terra – - John Hawkins? Ti sei innamorata di quel furfante, traditore di John Hawkins? – - questa descrizione si addice perfettamente all’uomo di cui ti sei innamorata tu – - Jack è un brav’uomo, John invece è così antipatico – - non è antipatico, è così carino….. – - patetica innamorata…. – - e che ci posso fare?! È la mia ossessione – il suo viso era illuminato e i suoi occhi brillavano - non ci posso credere è un uomo così spregevole…… - - oh, andiamo non dirmi che tu non lo trovi carino….. o meglio bellissimo….. – - si, ineffetti è carino, anzi molto carino – - su dai continua……. Non tradisci Jack se trovi carino qualcun’ altro – - va bene, John è molto carino e non mi dispiacerebbe se si accorgesse di me – - ah ah! – - ora basta però……. Io sono innamorata di Jack e nessun altro – incrociai le braccia facendo la finta arrabbiata - continui a comportarti da bambina – - non è vero! – Le nostre inutili e spensierate chiacchiere ci facevano da contorno in quel viaggio che ci avrebbe portato al terrore; a scoprire ciò che veramente eravamo. Ognuno di noi aveva ricevuto sia la pietra che la maledizione per un motivo particolare che nessuno conosceva nemmeno i creatori della polvere. I miei genitori e quelli di Jack oltre al segreto della rotta per Discovery Bay, conoscevano la maledizione delle maledizioni: noi stessi.
- 38…. 39….40…. - - Loreley che fai? – - Alex! – mi voltai; ero seduta sugli scalini del ponte e stavo contando le nuvole in cielo – che vuoi? – - dopo il nostro ultimo incontro non abbiamo avuto tempo di….. – - di parlaci? Perchè io devo davvero parlarti di una cosa – - in realtà non ho voglia di parlarti – si chinò verso e di me per baciarmi - dobbiamo veramente parlare – ripetei fermandolo da suo intento di avermi per lui - di che cosa vuoi parlare? di noi? – - non c’è nessun noi….. io e Jack siamo tornati insieme – - fantastico! – si alzò brontolando – così mi hai solo usato! Bene! – - io non ti ho affatto usato – - e invece si, dovevo solo consolarti un po’ NO?- urlò arrabbiato – sei una pessima donna Loreley, degna di Jack Sparrow – - perchè Jack a qualcosa che non va secondo te? – mi alzai arrabbiata dinanzi a lui - è esattamente come te. Mi hai usato solo per toglierti la verginità! – - se avessi potuto farmela togliere da Jack glielo avrei permesso! – me ne andai via infuriata e mi rifugiai nella cabina. Litigare era una cosa che non sopportavo, con qualunque persona e per qualunque motivo. Lo odiavo. Mi stesi sul letto, chiusi gli occhi e mi addormentai. Al mio risveglio avevo Jack steso accanto a me che mi guardava. - che ci fai qui? – sussurrai sprofondando nel suo sguardo - è bello starti a guardare mentre dormi – - da quanto sei qui? – mi sedetti come si sedette lui mi appoggiai al suo petto abbracciandolo - un ora…. Un ora e mezza… - - perchè? – - non mi andava di svegliati – - perchè dovevi svegliarmi? – - perchè sia arrivati a Moon – Rose - - Moon – Rose? Io sono nata lì! Com’è possibile che io non mi sia mai accorta che la polvere era lì?! – - probabilmente perchè eri troppo piccola……. – - e tu lo sapevi anche quando ero appena nata? – - si, che lo sapevo, sono stata io ad aprirti la pietra – - COME? TU! Ma…… - scattai togliendo le sue braccia che stringevano la mia vita – perchè? Perchè lo hai fatto? – - quando morirono i tuoi genitori avevi solo 13 anni….. – - si, è vero – - loro, mi chiesero di badare a te. Ma tu non me lo avresti mai permesso; dovevi cavartela da sola. Così l’unico modo per rivederti è stato apriti la collana – - l’ho hai, davvero fatto? – - si, una notte. Tu dormivi nel tuo letto ed io ti aprì la collana assieme alla mia – - tu dovevi proteggermi? E a costo di farlo hai sacrificato la mia vita; mi hai aperto quella pietra non badando al fatto che mi avevi spinto sull’orlo della morte….. è stata la cosa più orribile, più stupida e più bella che una persona abbia mai fatto per me – lo riabbracciai – soprattutto perchè hai sacrificato la tua vita – lo baciai per gratitudine - beh, in effetti non ho fatto proprio male a maledirci…… - - non avrei mai immaginato che tu fossi capace di fare una cosa genere – - ricordati che è solo colpa tua. Riesci a farmi fare qualunque cosa – - ho un gran potere – - si, già – girò il capo di fronte a sé e mi strinse ancora di più – all’inizio eri “davvero” una bambina, e invece adesso, sei diventata la “bambina” che sei ora; ed io come un idiota mi sono fatta intrappolare da te – - intrappolare? Sono una ragazza non un rapitore – - veramente sei una bambina Lor e poi….. – Feci una faccia contrariata - e poi sei anche l’unica donna a cui Jack Sparrow non sa rinunciare - - hai detto per la prima volta che sono una donna – sorrisi come se non mi importasse il resto della frase - sei una bellissima donna…… - - vuol dire che mi ami? – - certo che ti amo – - sinceramente Jack, dimmelo sinceramente….. – Aspettò un po’ prima di rispondermi e poi sospirò - non te lo dico - - hai fatto bene Jackie – - si, ho fatto bene – Quello sguardo si era trasformato in bacio, ma venne interrotto dal diventare qualcosa di più, da Alex, il solito guastafeste che da dietro la porta segnalò l’arrivo a Moon - Rose. Ci alzammo ed uscimmo fuori dalla cabina, dove nessuno di noi conoscevo il nome dell’uomo che possedeva la polvere. - Cristopher Twain - disse Jack - e chi è? – chiese Jessy ancora sconfortata dalla morte di Robbie - ha lui la polvere….. – - perchè? – domandai - c’è l’ha lui perchè l’ha rubata per andare a Discovery Bay, proprio come John; solo che non conosce la formula per riportare in vita i nostri genitori – - e noi come la prendiamo? – domandò Kim che diventava sempre più felice alla vista del suo John - dobbiamo solo rubarla no? – - io non credo – parlai io – possiamo fare così: dobbiamo far credere a Twain di essere persone comuni, e non pirati – - e come pensi di fare? – mi chiese Jack - dobbiamo andare da lui, travestirci da nobili e poi rubare la polvere – - credo che sia un buon piano – mi incoraggiavano sia Kim che Jessy, mentre Alex e John rimanevano restii ad ogni mia proposta; l’unico che non sembrava stare né dalla mia né dalla parte dei ragazzi era Jack. - io non ho altri vestiti, solo una camicia pulita – - metti quella, non hai bisogno di cambiarti…… stai benissimo così – cercavo di convincerlo con il mio dolce sguardo - beh, si forse, potrebbe funzionare…… però voi ragazze non avete un vestito – - lo andate a comprare – - noi? – dissero all’unisono gli uomini - certo – disse Kim - se vedranno delle donne vestite come noi, ci scambieranno subito per dei pirati – disse invece Jessy - ma io non ho mai comprato un vestito femminile – blaterò Jack - qualunque vestito andrà bene Jackie – invogliai Jack ancora di più mostrandomi disponibile a concedermi a lui – ti prego…… - - va bene tesoro…… - Jack, John ed Alex scesero dalla nave ed andarono a comprare dei vestiti. Quando tornarono ci sentimmo delle vere donne. Andammo in una delle cabine per prepararci; io non avevo mai indossato un vestito del genere, solo quando vivevo ancora a casa di Alex. Ci mettemmo un po’ a vestirci; corsetti, trucchi e gioielli erano scomodi da indossare e anche difficili da mettere. Finalmente uscimmo dalla cabina completamente trasformate:
Kim: vestito rosso porpora, i capelli ricci sciolti che le accarezzavano le spalle, orecchini rossi pendenti con piccoli rubini incastonati, pendagli rossi fra i capelli in tinta col vestito.
Jessy: i capelli dorati raccolti in una mezza coda che scendevano sulla sua schiena nuda poiché il vestito d’oro era più scollato da dietro che davanti. Gioielli d’oro che la ricoprivano e scarpe firmate.
- sei bellissima……Lor - - grazie, Jack –
Io, Lor: interamente coperta di bianco; un corpetto color neve in tinta con gli orecchini bianco ghiaccio e diamantini pendenti. La gonna lunga bianca ricoperta solo un due veli e le scarpe legate dalle caviglie. I miei occhi color nocciola e i miei capelli castani tirati in su lasciando solo due riccioloni ricadenti sul volto e lo chinion legato da un minuscolo diadema ghiaccio, erano l’unica cosa se risaltava nel mio corpo, con tutto quel bianco che avevo sopra.
Jack era impressionato, come se non avesse capito che ero una donna (strano, eppure ne aveva già avuto la prova….!!!) come anche Alex e John che ci guardavano come se non ci avessero mai visto. Kim corse verso John e fece un giro su stessa, facendo girare la gonna a ruota - ti piaccio? – sorrise come una bambina parla al suo fidanzatino di tre anni - sei splendida…. – incredulo e affascinante allo stesso tempo con indosso una giacca nera di pelle Jessy parlava ad Alex mostrando il suo vestito e lui la guardava sbavando, cosa non molto originale visto che sbavava dietro ad ogni donna - lo pensi sul serio?- chiesi a Jack - altrochè….. – - beh, credo che si tutto merito del vestito – - per niente, è il vestito che non centra niente; personalmente lo toglierei e terrei solo la ragazza – - dai non fare l’idiota….. – mi spostai andando verso le scale della Perla - per la cronaca: era un complimento – mi disse lui ed io mi girai per guardarlo e sussurragli: - l’ho avevo capito – ritornai da lui per dargli un piccolo bacio – e poi, se proprio vuoi tenere solo la ragazza, dovrai essere tu a toglierle il vestito – - quando vuoi… baby – fece scivolare le sue mani sulle mie spalle accarezzandole - stanotte – sfiorai le sue labbra pulite, evidentemente aveva lavato i denti. Fù la prima volta che le mie braccia strette al suo collo non avevano incontrato i suoi capelli; gli teneva raccolti in una coda ed aveva persino tolto la sua bandana che adesso teneva legato alla vita. Era strano vederlo con una camicia pulita ed una giacca blu con dei bottoni d’oro, era davvero splendido, bellissimo come sempre, anche se completamente diverso da com’era solito vestirsi. - vedrai che presto anche quella tua camicia bianca cadrà in terra –
C’e ne andammo nel porto di Moon – Rose e nella mia mente affiorarono bellissimi ricordi della mia infanzia: quando correvo nel giardino della casa di Alex, quando i miei genitori mi abbracciavano e quando il mio sguardo si posava sul mare respirando il profumo della libertà che prima o poi avrei raggiunto. Era lì, lì che guardavo il mare salato che con un salto avrei voluto raggiungere. Cerco di trovare la definizione giusta, in questo momento, dove mi trovo ora, per descrivere quell’enorme tavola d’acqua; ma non riesco a trovare nulla che possa essere capito da mente umana. Continuavo a guardare e a sospirare. - sono libera…… finalmente - - Lor andiamo? – mi chiamò Jack Ci mettemmo un po’ per raggiungere la casa/palazzo di Cristopher Twain ma poi arrivammo davanti ad essa e Jack ci ribadì il piano - ricordare ragazzi, famiglia numerosa in cerca di un posto dove stare e Cristopher Twain ci è stato segnalato da……. – - ……da Addison Twain, sua sorella….. Jack c’è lo hai detto venti volte, andiamo?! – - non essere acida piccola….. - Jack bussò alla porta e ci aprì un maggiordomo vestito tutto di punto col panciotto bianco - desidera…? – parlava con accento francese - siano la famiglia Smith, vorremmo parlare con il sig. Twain – - entrate prego…… - La casa era uno splendore, decorata e con mobili antichissimi di prima mano. Si vedeva che Cristopher Twain era ricco. - come posso aiutarvi signori….. – Cristopher si avvicinò a noi e Jack gli rispose cortesemente - siamo qui in viaggio, e vostra sorella Addison conoscendo la mia famiglia ci ha segnalato voi – - si Addison, strano non mi ha mai parlato di voi – - probabilmente perchè veniamo da molto lontano e non ci vediamo spesso con vostra sorella – - non importa, siete comunque miei ospiti e verrete trattati come tali, ecco vi mostro le vostre camere – Ci fece incamminare per le scale e poi per il corridoi fiancheggiando mille e più camere - e voi sareste….. - mi chiese Cristopher - Loreley Smith, la moglie del sig. Jack Smith – presi un braccio di Jack - è un peccato che la vostra signora sia sposata, altrimenti sarebbe già mia moglie – disse a Jack che arricciò il naso prima di rispondergli - mi dispiace, però con il vostro fascino, sig. Twain sperò che Loreley non mi sia fedele – - non preoccupatevi Jack – dissi io – anche se c’è la tentazione – sembrava quasi che non fingessi, per quanto era brava a dire le bugie - e loro sono…. – chiese ancora a me - oh, loro sono, Kimberly Watson, mia sorella sposata con il sig. John Watson e lei Jessica Smith, sposata con suo fratello ( riferendosi a Jack) Alex Smith – - siete una famiglia numerosa……. Ecco questa è la vostra stanza signori Smith – ci indicò e ci accompagnò all’interno. La stanza era enorme e decorata con infissi dorati ed intagliati. Mobili di legno pregiato e al centro due letti francesi. Chiuse la porta e continuò a camminare assieme agl’altri. - quell’ uomo è un pazzo maniaco! E poi tu ci mancava solo che mi facessi buttare nelle sue braccia – - fingevo…. – si sedette su un letto, si tolse la giacca e si sciolse i capelli riallacciandosi la bandana - stavi bene anche senza….. – mi sedetti di fronte a lui e sorrisi - odio questo posto, e odio quell’uomo – - si però tu non sei una donna, per te è molto più facile con lui; se mi trovassi con lui sola in una stanza sicuramente mi sarebbe saltato a dosso in cinque secondi - peccato che tu non glielo avresti mai permesso – - no mai, avrei sguainato la mia spada e lo avrei fatto a fettine. Nessuno può toccare Loreley Grey - - tranne me – - tu sei un caso speciale – Jack si stese sul letto, si ricoprì con le lenzuola e chiuse gli occhi - che fai? - - dormo no?! – - dormi? Oh si, ok…. – - buonanotte – - buonanotte – mi alzai e mi sedetti sull’altro letto a circa 2 metri da quello di Jack, rimboccandomi il vestito - devo dormire con il vestito? – - come? – chiese quasi addormentato - il vestito….. – Jack si sedette sul letto e si sfilò la camicia - dormi con questa - me la porse - ok – la presi e mi cambiai in una camera all’interno della stanza ed uscii fuori con la camicia bianca e pulita di Jack che mi copriva poco le cosce Lui si era appena addormentato ed io facendo attenzione a non svegliarlo gli diedi un bacio sulla guancia e mi stendetti sul mio letto.
Passarono due ore circa, ed io avevo dormito si e no venti minuti. Mi girai dalla parte in cui c’era Jack, e lo vedevo lì a dormire girato dall’altra parte; il mio sguardo accarezzava la sua linea della schiena cautamente appoggiata sul letto e si muoveva al suo respiro. - splendido…... – sussurrai senza voce Mi alzai dal letto e cominciai a camminare da una parte all’altra della camera, finché non inciampai e caddi con un tonfo sonoro sul pavimento facendo scattare Jack dal letto - che cavolo fai? - - sono caduta! – mi rialzai stirandomi la camicia e notando lo sguardo di Jack che fissava le mie gambe - Jack?! Ehi Jack, ti dispiacerebbe guardare più su? – Lui spostò lo sguardo - non Jack, più su ancora…. - - va bene – - scusami per averti svegliato, torno a letto – - no, vieni qui – Mi sedetti accanto a lui e mi ricoprì con le lenzuola - che c’è Jack? – Lui si stendette - ho mal di schiena….. - Sospirai e lo fece sedere; mi misi dietro Jack e lui si poggiò sul mio petto, mentre io gli massaggiavo la schiena - complimenti, facevi la massaggiatrice in un'altra vita? - - non posso immaginare una vita senza te – - credo che un giorno bisognerà affrontarlo – - non dirlo manco per scherzo – mi feci serio - ok, cambiamo argomento? – - si, bene, di che vuoi parlare? – - di quanto sono bello…. – - non montarti la testa Jackie – - perchè non lo sono? – - si, si, su dai siediti – Jack non ascoltò le mie parole e mi prese per il busto e mi baciò con trasporto. In qualche secondo, senza che io me ne accorgessi, lui possedeva le mie membra e dentro di me aveva fatto risaltare il piacere che rinchiudeva la mia anima; lui invece un eccitazione che lo rendeva indemoniato e desideroso di avermi. Non mi accarezzava, si sentiva solo attratto dal mio corpo, che aveva incontrato il suo e si era unito ad esso. L’affanno faceva parte di noi, il respiro ci aveva abbandonato. Ogni volta con lui era sempre la prima volta, una volta tutta da scoprire. Pensai che quella notte avevamo fatto solo sesso; Jack era stressato e l’unica cosa che lo avrebbe rilassato era andare a letto con me. Se ne stava approfittando. Circa un ora dopo con Jack che mi stingeva il corpo spogliato poggiato accanto al suo, scoprii il vero amore. - ti avevo detto che non ti amavo - - si, me lo ricordo – - Lor?- - che c’è? – - ti amo – - grazie per avermelo detto – chiusi gli occhi e mi addormentai - Lor? Lor? – Lo sentivo chiamarmi, ma non gli rispondevo perchè ero troppo stanca e troppo felice di aver sentito la sua voce che diceva di amarmi. - ok…. - disse lui che chiuse gli occhi addormentandosi accanto a me
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oki, per ora fino a qui... bacioni ^.^
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