Note Autrice: allora questa storia è ambientata dopo La Maledizione del forziere Fantasma, quando Jack muore, Elizabeth(nei discorsi lizzie), si sta per sposare con William, ma lei stessa risponde di no e Becket interviene arrestandoli sotto la pioggia. Praticamente, Tia Dalma e Barbarossa liberano Jack dallo scrigno e lui va a liberare Elizabeth e bè... leggete please.
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Prefazione.
Piratessa.
Mi aveva sempre chiamata così.
Sopratutto in quel fatidico momento, in cui, acceccata da mille domande, non feci altro che baciarlo e spingerlo contro l'albero maestro, e a quel punto condannarlo.
Condannarlo alla morte.
E avevo anche avuto il diritto di dire che non me ne sarei pentita, anche se sarebbe morto lo stesso.
Almeno secondo me.
Che dopo la mia ipotisi.
Mi ritrovavo io sulla strada della morte....
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Pioggia.
C'essante pioggia che non faceva altro che rovinare il mio vestito, il bouquet di rose, fresie e lilla e l'arco d'oro, fatto apposta per il nostro matrimonio.
Manette.
Manette di ferro che, dal dolore, mi distruggeva il polso.
Non bastava il dolore dei sensi di colpa, c'era anche il dolore fisico.
Mi sono pentita.
E tanto.
Ed ora, per la seconda volta,mi trovavo senza un marito, e dentro una cella buia.
Sarà stata la mezza notte, eppure io non riuscivo in alcun modo a prendere sonno.
Come si poteva pensare di dormire quando il tuo innamorato era morto, per colpa tua?
Ancora mi ricordo quando eravamo sull'isola, e mi sono ubriacata.
E la mattina dopo, bhe, ho bruciato il rum per necessità, non l'avrei mai fatto dal mio punto di vista.
Quendo l'ho baciato.
Quando mi ha salvato, e volevo difenderlo.
Psicologicamente non sapevo neanche il perchè.
Forse perchè avevo un ammirazione per i tuoi capelli.
Averlo il coraggio di mettermi tutte quelle perline nei capelli.
Era la mezza notte, eppure non riuscivo ancora a dormire.
Ripensando a lui.
E alla sua bussola.
Che stranamente indicava sempre lui.
------------------Fine
Scusatemi se è cortoma è tanto per il secondo.
