Pirati dei Caraibi - la maledizione della prima luna - polvere da sparrow

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DIDI_FIC95
view post Posted on 28/4/2009, 14:02




ciao a tt!!! spero ke questa fic vi piaccia, nn sn molto partica, ma adora scrivere....è un pò lunghetta...
eccola....


La nebbia oscura l’isola e il buio si dissemina tra le vie del bosco
Un botto.
Una lacrima.
Un nome sparito in un istante. Tra sangue e gemiti di dolore.
Arrivederci Capitano.
______________

- Capitan Grey –
- mi dica capitano –
- segnalate alla ciurma che salpiamo da questo porto –
- subito capitano –
Era la millesima volta che depredavamo un porto, da quando avevamo lasciato il nostro vecchio capitano e ci eravamo convertiti al comando di Barbossa.
Ora ero io il capitano in seconda della Perla Nera.
Loreley Alexis Grey.
Non conoscevo molto quella nave; avevo sentito parecchie storie su essa e sul suo precedente capitano, che conoscevo appena.
Ricordo che non mi aveva mai guardato come se fossi una donna a qualcosa di vagamente somigliante ad essa.
No, non è vero
Ci ha sempre provato con me
E mi ha…..
E stato bellissimo quel bacio…
Ma non ci penso
Non ci ho mai pensato
Chi se ne frega!
- Capitan Barbossa, sono qui per negoziare la cessazione delle ostilità contro Port – Royal -
- quanti alti sonanti paroloni tutti d’una volta, noi non siamo che umili pirati –
Adesso capisco perchè non somigliavo molto ad una donna, guardavo quella ragazza, dama aristocratica, bellissima.
Invece io?
Quei vestiti mascolini non erano più fatti per me.
Portavo una camicia bianca larga, stivali marroni, ed il classico abbigliamento mascolino. Tricorno in testa, capelli sciolti castani e alla mano destra un anello che mostrava il mio grado, e un guanto tagliato nero, che non toglievo mai perchè era un regalo dei miei genitori quand’erano pirati.
Non ero una donna. Ma un pirata.
- lo darò al mare –
- le mie stive traboccano di bottini dovrebbe importarmi di quel pendaglio? Perché? -
- è quello che state cercando. Conosco questa nave l’ho vista otto anni orsono tornando dall’Inghilterra –
- voi dite…..? –
- se non è di alcun valore non c’è motivo per non liberarmene –
- NO! –
Io non avevo preso la maledizione al contrario della ciurma, mi ero unita a loro solo per fare il pirata e perchè quella era la nave più temuta dei Caraibi.

Salpammo da Port – Royal ed io e Barbossa cenammo con la prigioniera, diceva di chiamarsi Elizabeth Turner.
Turner. Figlia di Sputafuoco Bill Turner, William Turner; l’uomo che si ribellò all’ammutinamento contro Jack Sparrow,l’uomo che Barbossa aveva sparato e poi gettato in mare,l’uomo che serviva per sciogliere la loro maledizione e l’unico uomo che aveva capito cosa voleva dire veramente essere pirata, cosa significasse non tradire il proprio nome, il proprio capitano e la propria vita.
Non ero sicura che fosse veramente una Turner,quella famiglia aveva sangue pirata nelle vene e si vedeva che Elizabeth era un aristocratica; troppo altezzosa per i miei gusti.
- voi chi siete? – mi chiese Elizabeth nella sala prima che arrivasse Barbossa
- perchè questa domanda? –
- non mi sembrate un pirata come gli altri, siete diversa…… -
- cosa ve lo fa pensare? –
- i vostri modi –
- i miei genitori, pirati pentiti, lavoravano nella casa di un ufficiale della Marina Britannica e dopo la loro morte sono rimasta in quella casa e sono cresciuta come una dama –
- e perchè non siete rimasta lì –
- ero promessa sposa al figlio dell’ ufficiale che mi ospitava; quando mi ribellai al matrimonio mi gettarono in mare e la Perla Nera mi trovò; e ora sono qui –
- mie signore! – ci interruppe Barbossa – avete già cominciato a cenare…?-
- non senza di voi capitano –
Barbossa raccontò per filo e per segno la maledizione, e tra le espressioni di disapprovazione di Elizabeth e la narrazione del capitano sempre più tenebrosa io sorseggiavo un po’ di rum in un bicchiere sporco.
- cominciate a credere alle storie di fantasmi Miss Elizabeth: ci siete dentro -
La ragazza si spaventò a morte e corse a rintanarsi nella stiva, mentre noi stavamo facendo porto a Tortuga per rifornimenti di rum; anche se i pirati erano maledetti portavano quella bevanda inutile con loro in ogni momento.
Anche se io lo bevevo non avevo mai trovato in esso un esigenza particolare il quale trincarmelo ogni giorno.

Girovagavo per al città senza uno scopo preciso, mi diressi al porto per ammirare il mare, quando lo vidi:
Jack Sparrow.
Com’era possibile?! Era morto, o meglio doveva essere morto
- no no no porta spaventosamente male avere una donna a bordo –
- porterebbe peggio non averla –
- scommetto che ve ne pentirete presto – dissi avvicinandomi
- tu? –
- “voi” non sono più il mozzo che ricordavate Capitan Sparrow, ora sono il capitano in seconda della Perla Nera…… -
- si, ne ho sentito parlare……. E ditemi, perchè siete qui? –
- prima voi –
- io e la mia ciurma abile e robusta stiamo cercando la vostra nave –
- la mia nave non è qui –
- ah….no…… allora che ci fate qui? –
- oh……. Beh….. cercavo il rum -
- abbiamo qualcosa in comune, oltre la Perla Nera –
- mi rincresce contraddirvi, ma la nave non è vostra……. –
- non ancora…… -
Lo sguardo che aveva sedotto molte donne ora mi fissava, ma non sarebbe riuscito ad incantarmi.
- allora, noi stiamo per salpare vi andrebbe di andare a ritrovare la nostra nave? –
- vi ho già detto che tenere una donna a bordo, specialmente me, porta male – gli sussurrai ad un orecchio
- vale la pena di tentare –
Eravamo gia sulla nave, e guardavo Jack al timone incuriosita dalla sua bussola.
Mi avvicinai.
- dove punta? –
- cosa? –
- la tua bussola, non punta al Nord –
- non è una comune bussola –
- che cos’ha di speciale?! Il fatto che sia rotta?-
- non proprio, vedi…… punta a ciò che più vuoi a questo mondo –
- cosa? È una follia –
- una follia? Non mi credi? –
- no, decisamente no –
- fa una prova –
Jack mi diede la sua bussola e io l’aprì:
- è rotta! - mormorai
L’ago girava su se stesso
- semplicemente sei indecisa -
- io penso solo che sia una bugia –
- credi quello che vuoi –
- chi è quello? –
- William Turner –
- il figlio di Sputafuoco?! –
- si –
- ma…… Turner non aveva un unico erede? –
- si che lo ha –
- allora Elizabeth……… -
- Elizabeth……..?chi sarebbe? –
- no, niente è solo nessuno –
- se lo dite voi –

Tempo dopo una tempesta si abbatté sulla nostra rotta; tutti gli uomini cercavano di mantenere la nave nelle migliori condizioni malgrado la pioggia e il vento li facesse sbattere da una parte all’altra della nave.
Il signor Ghibs mi aveva detto di restare in cabina per non farmi incorrere nella tempesta. Me lo disse solo perchè ero una donna; quel maschilismo avrebbe dovuto darmi fastidio, invece avrei voluto fare la donna per una volta, così feci la damigella che si mette a riparo da qualunque cosa.
- dovremmo ammainare i velaggi signore! – urlava Ghibs da fuori la cabina dove mi era facile sentirlo
- la nave ancoro un po’ atterrà –
- che cos’è che vi mette così di buon umore capitano? –
- che li raggiungiamo! –
La nave continuava a traballare senza sosta, io che non sapevo frenarmi all’idea di restare come un indifesa, uscì dalla cabina e mi attaccai al parapetto per reggermi; per il troppo vento mi volò il cappello.
- il cappello! -
Corsi per andarlo a riprende quando scivolai sulle assi bagnate
- oh cavolo….. -
L’albero maestro cominciava a traballare; un tuono seguito da un fulmine bastarono per farlo precipitare. Mi trovavo proprio sotto ad esso, sapevo che non potevo farcela, ma a bordo di una nave può succedere di tutto specialmente con l’uomo che l’aveva requisita.
- tu non dovevi stare nella cabina -
Eravamo appoggiati al parapetto di fronte all’albero in terra; Jack mi teneva stretta dai fianchi, dove mi aveva presa per salvarmi
- io non sono mica una bambina, non me ne posso stare in una stanza lontano dalle intemperie, sono un capitano accidenti! -
Lo guardai, era lui a guardarmi, seguivo i suoi occhi con i miei color nocciola;
Due persone che si guardano negl’occhi non vedono i loro occhi ma i loro sguardi.
Forse è per questo che ci si sbaglia sul colore degl’occhi?
notai le sue mani che mi stringevano
- gentilmente…….. potrebbe levarmi le mani di dosso? -
- oh, mi dispiace capitano, ma se continuate ad essere acida in questo modo, non troverete mai un fidanzato, non sarete mai degna di lui…… -
- 1a voi non interessa, 2 non ne ho bisogno, 3 è lui che dev’essere degno di me e 4 chi è “lui”? –
- nessuno! Era un uomo ipotetico….. – Jack si alzò e aiutò anche me, raccolse il mio cappello da terra e me lo mise in testa – mi è piaciuta la terza affermazione…….però se quell’uomo ti sceglie vuol dire che hai degli standard assai elevati –
Mi sorrise, e chi è che sa sorridere come lui……
Si stava allontanando con la sua originalissima camminata. Non lo avrei lasciato andare così: lo presi da un braccio e lo avvicinai a me; gli sussurrai ad un palmo dalla sua bocca:
- baciami -
Le nostre labbra si sfiorarono
La nave traballò
Non ci baciammo.
- capitano! -
Jack si staccò da me
- capitano, capitano, c’è bisogno di voi al timone -
Jack non rispose a Ghibs e corse al comando dell’Interseptor
- Miss Grey, volete andare nella cabina? -
- Capitan Grey!......... si grazie….. –
Lui mi accompagnò dentro, mi sedetti al tavolo e tirai fuori dalla tasca un
Ciondolo che misi al collo.
- fortunata……..? – sussurrai

FLASHBACK
- chi siete? -
- mi chiamo Loreley Alexis Grey…… vi prego non fatemi del male… –
Guardavo Barbossa dal basso verso l’alto; ero a terra bagnata fradicia coperta da una sottoveste bianca (diventata trasparente a contatto con l’acqua) e un grande foular nero ricamato con rose.
- non vi faremo del male…… -
Il viso altezzoso di Jack Sparrow che mi guardava come se fosse un padrone supremo ed io uno schiavo; mi stava dando fastidio da morire.
Mi tese la mano per farmi sollevare ma io mi alzai senza prenderla.
- dove sono? -
- sulla Perla Nera Miss Grey –
- la Perla Nera? Siete – siete pirati! –
- siete sveglia signorina –
Stavamo camminando per la nave, quando io mi fermai
- riportatemi a terra! -
- quale terra? Siamo in alto mare –
- in alto mare?! –
- a quanto pare siete molto fortunata, avete resistito tutto questo tempo in acqua lontano dalla terra ferma e siete in ottime condizioni –
- non mi interessa il fatto voi pensiate che io in qualche modo sia fortunata ad essere salva, perchè io penso che se sono capitata in questo posto, con questi sudici pirati, non ho nemmeno un briciolo di fortuna! Intesi! -
- calmatevi –
- dove andate? Ehi dove andate?! –
Jack si rintanò nella sua cabina per non sentirmi sbraitare
- posso……? - aprì la porta silenziosamente
- Loreley? – la voce di Jack nell’ombra mi chiamava per nome – Loreley? –
- si, sono qui……. –
FINE FLASHBACK

- io, il capitan Grey e il giovane Turner scendiamo a terra -
- se dovesse accadere il peggio? -
- rispetta il codice –
- si, il codice –
Eravamo sull’isola e con una barchetta stavamo entrando nel luogo del sacrificio
- che codice deve rispettare Ghibs se accade il peggio?-
- dei pirati e ovvio –
- non ci sono eroi tra i ladri –
- per avere una visione così sprezzante dei pirati sei sulla buona strada per diventarlo anche tu –
- non è vero! –
- credeteci signor Turner – dissi io
- liberi un uomo di cella, requisisci una nave della flotta, ti imbarchi con una ciurma di Bucanieri a Tortuga……. E hai una vera ossessione per il tesoro –
Arrivammo e scendemmo dalla barca
- non e vero! Non ho alcuna ossessione per il tesoro –
- non tutti i tesori, sono d’oro o d’argento –
Jack stava guardando la ciurma attraverso un incavatura nella grotta; ma quando disse quella frase, quasi, quasi avrei voluto che mi guardasse.
Mi guardò.
Solo per darmi segno che potevo attuare il piano
Uscì allo scoperto solo io
- Capitan Grey, ma dov’eravate finita -
- in giro Capitan Barbossa –
Barbossa fece uno dei suoi discorsi clamorosi, poi taglio la mano di Elizabeth e quando scoprì che non funzionò si adirò e fece cadere la ragazza.
Will prese Lizzie senza farsi vedere tranne che da me
Quando andò via sapevo cosa dire
- JACK SPARROW! – urlai
Lo avevo tradito.
Lui uscì allo scoperto un po’ stordito
- tu morto dovresti essere -
- non lo sono? –
Jack venne portato da Barbossa
- signori ricordate il capitano Jack Sparrow -
- si – dissero all’unisono
- uccidetelo –
Gli uomini puntarono le pistole verso Jack
- non ha funzionato il sangue della ragazza -
- non sparate –
- tu sai chi mi serve….? –
- si, so chi vi serve….. –
- peccato perchè lo so pure io –
- come? –
- sono stata io –
- traditrice –
- perchè avrei dovuto esserti fedele Jack?! –
- sparatelo! – ordinò Barbossa ancora
Questa volta non vidi che Jack aveva un contro attacco così intervenii
- no, non sparatelo -
- per quale motivo? – mi chiese Barbossa
si, perchè…..? non riuscivo a rispondere

FLASHBACK
- si sono qui….. -
- ti chiami Grey vero? –
- si, si –
- allora lo sai…? –
- so cosa? –
- di questo! –
Jack prese un ciondolo dalla tasca,e se lo legò al collo mostrandomi la pietra.
- tu sai….. -
- io… non so….. –
- tu sai -
- quindi, la conosci anche tu? –
- si la conosco – accavallò le gambe sul tavolo – Loreley Grey…… - continuò – Melissa e Jake Grey –
- li conoscevi? –
- si, fino alla loro morte –
- tu lo sapevi già? a quel tempo? –
- da quando sei nata –
- tu sapevi di me? –
- sono stato il primo tenerti in braccio –
- sul serio? –
I miei occhi luccicavano affascinati da lui. Non era un pirata come gli altri; non era il suo modo di fare che me lo aveva fatto capire, anche se aveva influito molto, ma il suo animo puro, in un certo senso.
Sorrisi.
- non eri una bambina normale, io e te lo sappiamo. Figlia di pirati, figlia del mare, schiava della libertà, schiava di te stessa, di noi, di ciò che conosciamo -
FINE FLASHBACK

- ho bisogno di lui…..per ciò che conosciamo -
Lo guardai.
Lui capì.
Ci mettemmo in viaggio, chiusero Jack in cella ed io mi offrì per stargli a guardia; intanto L’interseptor era dinanzi a noi e ci stavamo preparando per la battaglia.
- non l’hai ancora trovata? -
- non senza di te Jackie –
- non chiamarmi Jackie! – si accostò alle sbarre e mi guardò come se volesse sedurmi (tempo sprecato) – io sono una leggenda –
- si la leggenda,dell’uomo più idiota dei Caraibi –
- stai cominciando a fare di nuovo la sgarbata, tipico di te –
- non mi sembra che vi abbia permesso di darmi del “tu” –
- però mi avete permesso di baciarvi –
- debolezze signor Sparrow, e poi non mi avete baciata –
- uhm…. –
- cambiando argomento dobbiamo trovarla, tu sai dov’è, così saremo liberi –
- siamo già liberi….. –
- solo perchè siamo pirati non vuol dire che siamo liberi come lo erano i nostri colleghi d’una volta. I miei genitori, tuo padre, tua madre, erano loro i pirati liberi –
- quando si parte? –
Una palla di cannone bucò la nave. Ed io scappai sul ponte.
L’interseptor contro la Perla Nera, erano spacciati.
Ora, siamo tutti spacciati.
La ciurma dell’Interseptor legata all’albero maestro e ed io e Jack catturati dalla nostra stessa ciurma, quella che si era ammutinata contro di noi.
Ora eravamo in due
- dove pensavi di scappare Miss Loreley? – mi domandò Barbossa
- Capitan Grey –
- non più ora….. –
L’Interseptor scoppiò sotto i nostri occhi
- sei un pirata senza Dio – Elizabeth si buttò violentemente su Barbossa
- avete goduto della nostra ospitalità, ora sarebbe meglio restituire il favore – il capitano gettò la ragazza tra le braccia dei pirati
- Barbossa! Lasciatela libera, lasciatela libera – Will era in piedi sul parapetto
- Tu hai un colpo soltanto e noi non possiamo morire –
- non fare cose stupide…. – Jack congiunse le mani
- voi no, ma io si. Premerò il grilletto e dovrete prendermi dalle profondità del mare!!! –
- tipo questa….. –
- chi siete mozzo? –
- nessuno! – balzò Jack spostandosi dinanzi a Barbossa – un lontano parente di un mio cugino di terzo grado, sentissi come canta però, è un eunuco –
- Will Turner, mio padre era Sputafuoco Bill Turner, il suo sangue scorre nelle mie vene –
- e cosa volete in cambio –
- Elizabeth viene liberata –
- si, questo lo abbiamo capito. Qualcos’altro? –
- anche la ciurma, e il capitan Grey –
- accordato….. – mostrò i suoi denti dorati sporchi e il suo viso raschiato dalla luce del sole
Non potevano darci condanna peggiore, almeno io la pensavo così, ogni pena di morte era orribile.
Scommetto che per Elizabeth è stata la stessa cosa.
- A MOLO! – urlò una uomo facendo cadere Elizabeth dal trampolino.
Avevo il cuore in gola
- dopo tanto tempo con noi Miss Grey, ora è il momento di salutarci….. -
Mi tremavano le gambe per la paura.
- arrivederci! -
mi spinse e mi fece cadere in acqua; non sapevo nuotare, affondai.
- speravo che questo si potesse evitare -
- Jack, Jack, non so se te ne sei accorto, ma quella è l’isoletta di cui ti abbiamo fatto governatore in precedenza –
- me ne ero accorto –
Lo spinse sul trampolino
- l’altra volta mi hai dato la pistola -
- quando hai ragione, hai ragione, portate a Jack la sua pistola –
- considerando che siamo in tre un gentiluomo ci darebbe 3 paia di pistole.. -
- fattene bastare una come al solito e fai tu il gentiluomo usala su Miss Elizabeth, e tu lasciati morire di fame –
Barbossa gettò le pistole di Jack nell’acqua e lui si buttò per riprenderle. nuotava sul fondo, raccolse le pistole, e vide il mio corpo appoggio ad uno scoglio sul fondo degli abissi;si tolse il laccio che teneva legate le sue mani, mi raccolse e mi portò sulla terra ferma.
- dovevi dirmelo che non sapevi nuotare - mi disse mentre mi teneva stretta sulla sabbia; tra un colpo di tosse e l’altro gli risposi.
- lo sapevi già Jack – sorrisi

FLASHBACK
- Jack, perchè ti fanno questo? -
- si chiama ammutinamento, gioia –
- ma perché? –
- chiedilo al tuo nuovo capitano –
- Barbossa…. È stato lui…. –
- ora, torna di là e fa come tutti gli altri, fai parte della ciurma, fate parte della ciurma Miss Grey –
Fù l’unica volta che Jack mi guardò come se davvero valessi qualcosa per lui.
- si capitano -
Salì le scale e tornai di sopra; poco dopo Jack venne scortato da due pirati sul trampolino della nave.
L’avrebbero gettato giù, l’avrebbero fatto, pensai che erano dei veri codardi, non uccidere un uomo subito, ma lasciarlo morire lentamente, se non erano codardi, erano terribilmente crudeli.
Mi guardò rassegnato alla sua morte, strano vederlo così, era un tipo che non si rassegnava mai.
Sapevo che quegli occhi mi dicevano che sarebbe tornato, avrei rivisto il Capitano Jack Sparrow. Ne ero certa.
FINE FLASHBACK

“Pirati, Corsari e gran Bucanieri
Yo – oh beviamoci su…..”
Sentivo quella canzone cantata da Elizabeth e Jack ubriachi fradici; mi trovavo dall’altra parte dell’isola affianco ad una palma, avevo tolto il cappotto e me lo ero messo su come coperta, faceva freddo.
- ehi piccola! -
- Jack! –
Si sedette accanto a me
- che fai? -
- sto lontano da te –
- perchè? –
- sei ubriaco Jack –
- no, perchè? –
- stai sbiascicando –
- oh, vuoi un po’ di rum? –
- grazie – presi la bottiglia e cominciai a bere frettolosamente, senza staccare le labbra dal recipiente
- ti piace il rum –
- non particolarmente –
- se hai freddo vieni di là, c’è il fuoco –
- no, grazie sto bene così –
- come vuoi – girò la testa e guardò di fronte a lui
- ah, quasi mi scordavo, grazie –
- per cosa? –
- per avermi salvata, se non ci fossi stato tu, sarei morta –
- è mio dovere! Ogni uomo deve salvare una giovane donzella in pericolo, anche se tu non corrispondi ad una donzella –
Sorrisi. Mi tolsi il cappello e mi sciolsi i capelli castani lunghissimi che ora si erano sparsi sulle mie spalle
- non ti sembro una donna? -
- sai dovrei avere una prova in più, per capirlo davvero –
- so dove vuoi arrivare, ma, purtroppo, non c’è niente per te –
- oh, no, qui c’è qualcosa, ma ancora non è stata data a nessuno, o sbaglio? –
- no, non sbagli –
Sorrise compiaciuto, era sicuro che sarebbe arrivato al traguardo che si era prestabilito
- baciami – mi sussurrò
Ciò che gli avevo detto io, ora me lo ripeteva lui.
Lo avrei fatto, lo avrei baciato, peccato che lì c’era Elizabeth.
- Jack – arrivò correndo – oh, Loreley ecco dov’eri ti stavo giusto cercando -
- ora mi hai trovato Elizabeth –
- bene –
- bene, buonanotte –
- buonanotte –

Arrivò la mattina, io e Jack dormimmo all’ombra di quella palma.
Mi ero svegliata da circa un quarto d’ora e guardavo il mare e il cielo dello stesso identico colore.
Jack dormiva ancora, poi cominciò ad annusare un odore nell’aria, si alzò, non mi degnò di uno sguardo e scappò sulla riva; io lo seguì.
- no, non bene -
Elizabeth era già sveglia e stava bruciando ogni cosa
- che cosa hai fatto?! Hai bruciato il cibo le palme, il rum -
- si, ho bruciato il rum –
- perchè hai bruciato il rum? –
- 1 perchè è un ignobile bevanda che tramuta anche il più rispettoso uomo in un perfetto furfante 2 quel segnale raggiunge almeno cento piani e l’intera Marina Britannica è in giro a cercarmi; tu non credi che ci sia una remota possibilità di essere visti?! –
- ma perchè hai bruciato il rum? –
- attendete capitan Sparrow, dategli un ora massimo due e scorgerete delle vele bianche all’orizzonte – si sedette sulla sabbia
- a me sembra un ottima idea, solo che quando la Marina Britannica ci troverà salverà te, e ucciderà noi –
Jack tolse la pistola la puntò alle spalle di Elizabeth, poi desisté e se ne andò
- dev’essere stato terribile intrappolato su quest’isola Jack, dev’essere stato terribile….. – scimmiottando da la ragazza – SEMPRE MEGLIO DI ORA! -
Guardò di fronte a sé e vide la Dountless
- e dopo di questo chi la sopporta più! -

Eravamo già arrivati sulla nave e Jack ed io, come volevasi dimostrare eravamo stati agguantati da dei soldati.
- fatelo per me, come dono di nozze - Elizabeth si era decisa di a sposare il Commodoro Norrington solo per salvare il suo amato Will
- Elizabeth, vuoi dire che accetti la proposta del Commodoro?! –
- si, padre –
- un matrimonio? Adoro i matrimoni, da bere per tutti! –
- Signor Sparrow, affiancherete i miei uomini alla barra, poi passerete il resto del viaggio contemplando i possibili significati della frase “muto come una tomba” sono stato chiaro? –
- qui non si scappa alla chiarezza –
- e voi? –
- Capitan Loreley Grey –
- Capitano? Una donna? –
- non giudicate dalle apparenze Commodoro –
- se lo dite voi…… Capitan Grey,voi verrete rinchiusa nella stiva fino al nuovo ordine chiaro? –
- qui non si scappa alla chiarezza – alzai la testa altezzosamente imitando sia lo sguardo che la frase di Jack.
Nessuno poteva darmi ordini o tanto meno non capire la mia autorità di capitano. Non potevo che obbedire solo per non metterci nei guai, ma era comunque una cosa che non potevo sopportare, essere sottomessa da un uomo che odia la mia famiglia di pirati, una cosa veramente orribile.
Loreley Alexis Grey
Capitan Loreley Alexis Grey. Qui non si scappa alla sottoscritta.

- ehi piccola, non ti annoi a stare qui tutta sola? - Jack era entrato nella stiva dov’ero io
- Jack, che ci fai qui? Come sei entrato? –
- la porta era aperta –
- ah, non me ne ero accorta –
Jack si avvicinò a me, accanto alla vetrata
- adoro il mare…. Più del rum - sussurrò
- anch’io adoro il mare – mi voltati verso Jack – e più del rum…. –
- non ne sei un amante come me –
- no –
- però pensavo che potessi diventare un mia amante, io lo batto il rum -
- questo non accadrà mai Jack –
- eppure, siamo così legati –
- non lo abbiamo scelto noi, e presto non lo saremo più –
- peccato, essere legato a te è un esperienza affascinante, quasi quanto il tuo volto –
- smettila di fare il gentiluomo, solo per convincermi a concedermi a te –
- oh no io ti lascio una scelta, puoi scegliere….. non ti obbligo –
- ah no? a me sembra il contrario –
- ti sbagli, io te lo sto chiedendo…. –
- e se la mia risposta fosse no – mi spogliai. Nuda ricoperta solo dai miei capelli castani – tu riusciresti a resistere? –
Jack mi guardava. Non dovevo essere sorpresa.
mi abbracciò e mi baciò, le nostre lingue danzavano nelle nostre bocche sfiorandocele. Baciava così bene……
- non mi sarei mai immaginato quello che mi perdevo - sussurrò
Mi lasciò stupita; Jack si era girato e stava camminando verso la porta
- vestiti - si girò
- come......? ma?te ne vai? –
Continuò a camminare e si appoggiò alla porta mezza socchiusa
- io sono un gentiluomo non te lo dimenticare - uscì e chiuse la porta
Rimasi lì in piedi per qualche secondo ancora incredula a ciò che aveva fatto Jack; non si era approfittato di me. Voleva solo un bacio? Ero davanti a lui completamente nuda, a un centimetro da Jack, e lui non aveva fatto niente.
Mi rivestì e uscì dalla cabina; i soldati stavano salendo su delle scialuppe per andare sull’isola; salì anch’io su una di esse.
Il Commodoro e Jack attuarono un piano per aggirare i pirati ed io e quest’ultimo con un'altra scialuppe ci avviammo dentro.
- molto molto carina…. - iniziò a dire
- come? –
- bellissima –
- di che parli? –
- di te –
- ah! Parlavi….. – arrossii
- spero di rivederlo ancora, un giorno –
- non contarci –
- strano e pure io ho la sensazione che potrebbe ripetersi -
- tu dici…? –
- per esserti spogliata di fronte a me, ci dev’essere un motivo… -
Mi lasciò di stucco, gli avrei risposto con la verità
- forse c’era motivo…… -
- siamo arrivati – Jack scese dalla barca, io lo superai e mi voltai appena, quel poco che mi serviva per vedere la linea del suo volto
- e poi sei stato tu che non hai saputo cogliere l’occasione, perchè non sai che davvero si potrebbe ripetere –
Venne verso di me e mi prese la mano
- la prossima volta, cosa che potrebbe accadere in qualunque posto e momento, saprò farmi avanti –
Mi diede un bacio delicato sulle labbra; ancora incantata gli chiesi:
- perchè non ti sei spinto oltre? -
- perchè non volevo perderti – mi lasciò la mano ed entrammo nella grotta, pian piano cominciammo a farci spazio tra i pirati
- voi, non è possibile -
- non è probabile –
- dov’è Elizabeth? –
- è al sicuro, come da me promesso, si accinge a sposare Norrington come da lei promesso, Loreley è ritornata dalla sua ciurma come da lei promesso e tu stai per morire come da te promesso. Quindi qui siamo tutti uomini di parola, tranne Elizabeth e Loreley ma solo perchè sono donne -
- finisco qua e sono subito da voi –
- dimmi che non farai quello che stai per fare –
- no, invece credo che lo farò –
- pazienza, buon funerale –
Barbossa stava per uccidere Will, quando non resisté alla tentazione di sapere che cosa intendeva Jack
- perchè non dovrei farlo? -
- perchè….. – tirò uno schiaffo sulla mano all’uomo che lo teneva per una spalla – la flotta Britannica orgoglio della marina del re, sta facendo costa da queste parti –
Raccontò per filo e per segno, cosa aveva in mente. Aveva fatto patti con qualunque persona solo per arrivare ai suoi scopi. Lo ammiravo sia come uomo che come pirata. Si mostra spavaldo e insensibile, idiota e avventuriero. Ma la sua caratteristica più affascinante e che in realtà è un sentimentale coi fiocchi, a volte riesce per sino ad essere dolce e altre volte invece lo vedi indifeso e codardo. È magnifico. I suoi occhi profondi, il suo sorriso, sono l’unica cosa che si potesse volere a questo mondo.
- orsù gente alle barche! Oh, scusa dai tu gli ordini…. –
- signori, in marcia –
- non ha le barche? –
La ciurma aveva progettato di mandare due esche (Pintel e Raghetti) per distrare la Marina Britannica e così preparare un soppiatto a loro insaputa.
Gli uomini cominciarono a combattere sull’Interseptor, intanto Elizabeth era scappata da essa e aveva liberato la ciurma di Jack che non l’aveva aiutata nel suo intento di salvare Will, e ora lei si dirigeva su una scialuppa dove eravamo noi.
Will era ancora catturato mentre io e Jack curiosavamo tra le monete e i gioielli.
Scavavo negli spiccioli ammucchiati gli uni su gli altri quando trovai qualcosa di strano: un ciondolo con un diamante incastonato, legato ad una catenina d’oro. Lo stesso che portavamo io e Jack.
- Jack….. Jack – lo chiamai – guarda -
Gli diedi il ciondolo e lui guardò la sua pietra, rubino rosso e poi la mia, smeraldo verde, e notò che erano uguali.
- c’è…… -
- qualcun altro –
Jack aprì la pietra:
- non c’è polvere -
Io e Jack abbiamo una maledizione che ci lega ad entrambi,da piccoli ci era stato dato un ciondolo che conteneva una polvere, fabbricata da il padre di Jack, vecchio amico dei miei genitori; quando questo ciondolo viene aperto la polvere si sparge nel corpo della persona che lo apre e di conseguenza su di lui si scaglia una maledizione contro il tempo, nelle vene della persona il sangue comincia pian piano a diminuire fino ad asciugare tutto il corpo e così condannarlo ad una vita di prigionia,in tutte le persone possedenti la maledizione, fantasmi erranti tra due mondi, ai confini del mondo.
- non è possibile ma di chi è? -
- è che ne so io? Ti sembro un indovino? –
- allora trovato niente di interessante? – disse Barbossa avvicinandosi a noi
- nulla – Jack senza farsi vedere mi mise in tasca il ciondolo – tienilo al sicuro – mi bisbigliò
- si capitano –
- bene, Capitan Grey - si allontanò – vedo che cominciate ad imparare –
- Loreley? Ehi! – mi bisbigliò Will, io mi avvicinai per sentirlo –di chi è il ciondolo…. –
- tu conosci la polvere? –
- non bene, però ne ho sentito parlare -
- capitano, capitano uno dei nostri uomini è stato ucciso –
- non è possibile –
- non c’è più la maledizione –
- non può essere – dissi io
- e invece può accadere – la voce di una donna parlò nella penombra
- chi sei? – chiese Jack
- Jessica, Jessica Turner –

se vi piace ve la continuo....aspetto....
kissoli multipli a tutte!!
 
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~ Aerion
view post Posted on 28/4/2009, 15:59




Che bella!! Che bella!!!! Continuala si!!! ^^
 
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DIDI_FIC95
view post Posted on 28/4/2009, 18:04




Da qui comincia tutto ciò che non centra niente, o quasi con “la maledizione della prima luna”

Polvere da Sparrow

- Turner? – chiesi io stupefatta
- sono la sorella di Will, e anch’io porto la maledizione –
- mia sorella? –
- è curioso….. – disse Jack –
- io non ti ho mai conosciuto, non so nulla sulla mia famiglia tranne che il nome, e il tuo –
- io non sapevo niente di te –
- l’hanno tenuto nascosto perchè ero stata maledetta dalla polvere, certo non proprio…. -
- immagino che questo sia tuo allora? – tirai fuori il ciondolo e mi avvicinai a Jessica
- mi dispiace contraddirti – guardò il diamante e poi si toccò la catenella con una pietra argentata luccicante – quello è suo – Jessica indicò un ragazzo dietro di lei
- e tu chi sei? – chiesi ancora io completamente confusa per tutta quella gente arrivata lì di soppiatto non vedendo bene a chi stavo rivolgendo la domanda
- sono Alex, non ti ricordi più di me? – (immaginatelo come Alex, il nome uguale è una coincidenza, del film “La Mummia – La Tomba dell’Imperatore Dragone ”)
- Alex? Che ci fai qui? Non ti vedo da.. da quando….. –
- da quando ci siamo lasciati, o meglio mi hai lasciato – mi prese il ciondolo di mano
- tecnicamente, io te non stavamo ufficialmente insieme e poi, è stato tuo padre a buttarmi in mare; se non fosse stato per la Perla Nera. Ora non mia avresti più davanti –
- un momento lasciati? – domandò Jack
- si, io la giovane Miss Loreley eravamo fatti l’uno per l’altra –
- Capitan Grey –
- oh, come sei formale –
- come diavolo hai la pietra e la maledizione? –
- non ho la maledizione, però se aprissi quella pietra porrebbe scatenarsi l’inferno giusto? –
Alex aveva ragione, per non far che la maledizione si consumi tutta in un momento le pietre non devono essere tutte aperte, altrimenti sarebbe la fine per tutti i maledetti tranne per chi aveva aperto per ultimo il ciondolo.
- ripeto ancora una volta, stavi insieme a lui? -
- più o meno, perchè? –
- non si addice al tuo uomo ideale – si avvicinò e mi sussurrò all’ orecchio, solo perchè potessi sentirlo solo io – non è degno di te, i tuoi standard sono troppo elevati per lui –
Quelle parole riempirono le vene del sangue che gli mancava; sentivo che ciò che diceva era indubbiamente vero; e me piaceva sentirmelo dire, perchè sapevamo che l’uomo degno di me, sarebbe stato sempre Jack.
- ma che fortuita circostanza è mai questa – disse Barbossa – tua sorella che scioglie la maledizione, il tuo ex fidanzato che minaccia la vostra vita….. splendido, mi diverte -
- a te l’unica cosa che fa divertire sono delle tragedie greche –
- sempre acida Grey –
- rimarrò sempre così –
- non penso che il vostro fidanzato vi voglia così –
- quale fidanzato? –
- si quale – s’intromise Jack
- ah, ed io che pensavo che c’era del tenero tra voi, ma mi sarò sbagliato; comunque quello che vorreste avere, non vi vorrebbe mai con quel caratterino –
- non potete immaginare ciò che si perde Capitan Barbossa –
- no, si perderebbe qualcosa di unico –
Tutti guardarono Jack con una faccia interrogativa, tranne la mia che voleva indurlo a non raccontare, ne far pensare a qualcosa che sarebbe potuto accadere fra di noi (qualcosa di decisamente più spinto a ciò che era successo in realtà; da non raccontare neppure quello )
- non che io abbia avuto una dimostrazione, certamente -
I volti si calmarono ma rimasero comunque dubbiosi, conoscendo la reputazione del mio Jackie certamente io ero un occasione da non perdere.
- tu che ci fai qui? – chiese Will a Jessica
- sono tornata, perchè non voglio morire –
- per la polvere? –
- ho cercato in lungo e in largo i nomi che mi aveva fornito: Jack Sparrow, Loreley Grey e Alex Allen, adesso che ci sono tutti possiamo riscattarci –
- siamo solo noi? – chiesi io
- almeno è quello che so –
- che cosa sai? – Elizabeth era arrivata
- Elizabeth! – si stupì Will
- Miss Elizabeth, siete tornata anche voi dall’isola, il “grande” Jack Sparrow ha ideato un nuovo piano a quanto pare –
- in realtà sono stata io! –
- oh, ma dai, hai visto Jackie ti fai battere anche da una donna – i pirati si misero a ridere
- non è difficile battere Jack – dissi io – basta usare le giuste armi – solo io e Jack ci capimmo.
Ero certa che tra noi stesse succedendo qualcosa. Qualcosa di grande.
I suoi sguardi mi avevano sedotta. Il suo sorriso mi avevano stregato.
Stava cominciando ad osservarmi in modo diverso. Se prima per lui ero un semplice mozzo, ora capitano, adesso stavo divento ragazza, da guardare, da stringere, da baciare e da innamorarsi; proprio come lo ero io.
- non fare l’altezzoso Hector – disse Jack
- tu come sei qui? –domandò Will a Lizzie – come sei scappata? –
- scappata da che? –
- come? La battaglia –
- la battaglia…. sulla Dountless?! James…. –
- il tuo fidanzato, se la caverà –
- si, se la caverà, anche senza di me –
- solo che tu ci sarai sempre per lui –
- già dovrò esserci, per forza –
- che intendi dire? –
- Will…. –
- allora? Pensate di scappare in questo modo? – Barbossa interruppe Elizabeth rivolgendosi a me e gli altri che sarebbero partiti
- di certo non ci fermerai tu Barbossa – dissi io
- e chi te lo dice? –
I pirati sguainarono le spade contro di noi, ed io sfilai la mia; Jack si avvicinò a Barbossa e le loro spade iniziarono a scontrarsi.
Combattevamo con tutti noi stessi. Elizabeth se la cavava bene nonostante fosse un nobildonna, Will era uno spadaccino provetto quindi era bravo in ogni movimento, Jessica era uguale; mi sorpresi nel vedere che Alex sapeva combattere così bene non lo ricordavo così; Jack si sa che sapeva maneggiare la spada. Io invece, non mi ritenevo così brava quanto diceva Jack che mi chiamava “Principessa di spade” forse scherzava.

FLASHBACK
- continui a girare non è buon segno – me lo ripeteva tutte le volte che mi dava lezione di scherma
Se ne stava lì, a girare con la spada che a malapena sfiorava la mia; ero pronta a scattare ad ogni improvviso attacco, mentre lui teneva bassa la guardia.
- pazienza…. Posso colpire quando meno te lo aspetti -
Sorrise soddisfatto, il mio caratterino gli aveva fatto capire che mi aveva tramutata in una piratessa.
Dovevo fare attenzione a muovermi; il ponte di una nave è il luogo meno opportuno per un combattimento, dovevi fare attenzione ad ogni minima rollata. Ma tanto avevo imparato a sorreggermi, e a cadere in modo regale ogni volta che Jack mi faceva uno sgambetto.
Non combatteva mai in modo leale; ma l’ultima volta che gli avevo detto”non vale” lui mi aveva risposto che nessun pirata era mai stato leale in un combattimento, io non avrei dovuto essere da meno. Nemmeno lui avrebbe voluto.
Ed ecco, ricominciò: fece ruzzolare la mia spada in terra che fregò le assi di legno, la sua spada mi aveva portata con le spalle appoggiate all’albero maestro.
- ti arrendi….? - sussurrò. Il calore del suo alito che odorava di rum, si poggiava candidamente sul mio viso. Avrebbe dovuto infastidirmi quella puzza, invece, aveva qualcosa di poetico in sé; si, era impossibile da credere, ma l’inebriante esalazione del suo respiro mi faceva ricordare qualcosa che faceva davvero parte di lui; chi è che non era pirata senza almeno una briciola di quella bevanda in bocca?! Personalmente odiavo quel liquore come gusto, anche se stavo cominciando a berlo per abitudine,ma Per me si trasformava in un profumo (o quasi) piacevole, specialmente se usciva dalla bocca di Jack.
Non mi era mai interessato tanto quel pirata, ma ne ero comunque affascinata, nonostante le mie attenzioni non ricadessero sempre su di lui.
- va bene Jack mi arrendo - alzai le mani come era di solito fare lui.
Jack abbassò sia la spada che la guardia. Era il momento giusto: lo presi per un braccio e lo feci capovolgere, sino a farlo cadere in terra.
- …..non vale…. - disse sentendosi stupido. Dopo tante di quelle volte che mi aveva battuto, finalmente avevo la mia rivincita.
Raccolsi la mia spada da terra e gliela puntati la collo.
- sbaglio o non sei stato tu a dire che il gioco sporco vale?! - sorrise
Avevo ragione. Ma lui non lo avrebbe mai ammesso.
Toccò con il dito la punta della mia spada e l’abbassò.
- piccola….. con il capitano Jack Sparrow esiste il “non vale” e poi tu hai giocato troppo sporco, mi hai fatto abbassare la guardia, e poi mi hai attaccato -
- mai fidarsi di un pirata – gli porsi la mano per farlo rialzare; non c’è la lasciammo subito, prima seguirono 5 secondi interi in cui c’è la stringemmo.
- tu ti consideri un pirata?! Ma se hai appena aiutato il tuo avversario! –
Non gli risposi. Aveva colpito nel mio punto debole:
- si, è vero sei una donna e si sa che loro sono sempre molto gentili - prese la sua spada e la rimise nel fodero.
Era quello.
- non è vero! – non glielo avrei mai fatto capire
- comunque non hai vinto – si allontanò voltandomi le spalle
- ho battuto il Capitan Sparrow, sarei fiera di raccontarlo in giro –
Si voltò senza rispondermi. Il suo volto allegro mi aveva fatto capire che sapeva che avevo ragione sulla mia vincita contro di lui. E come se avevo ragione. Solo che Jack come al solito non lo avrebbe mai ammesso.
FINE FLASHBACK

- sento freddo…. – mi faceva pietà vederlo morire, dopo tanto tempo che aveva cercato di sentire una qualche sensazione la sua ultima fu quella della morte. La pallottola che aveva colpito Barbossa era mortale
Jack non aveva sprecato il suo ultimo colpo, o almeno io e Jack non l’ho avevamo sprecato.
Tenevamo la sua pistola stretta tra le nostre mani; avevamo per sino premuto il grilletto insieme, ne nostre dita incrociate su di esso. Splendido. Il movimento. La morte, orribile.
L’abbondante corpo dell’uomo cadde in terra, con un tonfo sonante sulle monete.
- è morto! - dissi
- come se fosse una cosa strana – Jack soffiò sulla canna della pistola ancora con la mia mano che la teneva stretta.
Il suo sguardo non era molto soddisfatto; aveva passato tutto quel tempo a ricorrere la Perla Nera e a tentare di riprendersela con la morte dell’uomo che gliel’aveva rubata ed ora il suo viso non mostrava realizzazione. Guardava il cadavere del capitano con ribrezzo, come se ciò che aveva fatto gli facesse schifo; e aveva ragione, Barbossa era stato davvero spregevole nel rubare a Jack la sua nave. Forse se lui avrebbe rubato una nave a qualcun’ altro, e non a Jack, non mi sarebbe importato più di tanto. Però lo avrei difeso fino all’ultimo, anche se non ne aveva bisogno.
Feci scivolare la mia mano dalla pistola lasciandola nelle sue mani al petto di Jack. Gli sfioravo con le dita il camicione bianco sporco, tamburellando sui suoi pettorali.
Non m’importava della gente che era intorno a noi; volevo stragli appiccicata e lui me lo permetteva, mi permetteva di guardarlo e di tenerlo stretto a me.
Rimise la sua pistola nella cinta e accarezzò il mio busto afferrandomelo. Non facemmo in tempo a toccarci le labbra che come al solito qualcuno intervenì facendoci allontanare istintivamente.
- e ora che non c’è nessuno che ci può intralciare c’è ne andiamo? – chiese Alex che forse lo aveva fatto apposta ad intromettersi.
Non sopportava il fatto che a me e a Jack ci capitasse di essere protagonisti di episodi in cui eravamo molto vicini e molto legati tra noi. Non sopportava l’idea che ogni volta che i miei occhi si posavano su Jack in me e in essi si accendeva una scintilla che mi rendeva più felice.
Semplicemente, per l’ultima volta, non sopportava Jack Sparrow.
- no, non c’è niente che ci possa fermare – mi allontanai da Jack seccata da Alex solo per non farmi venire la tentazione di baciare Jackie e di conseguenza essere di nuovo interrotta dallo stesso Alex e in fine tirargli un bel pugno.
- andiamocene allora – Jack si allontanò verso l’uscita
- e noi? – dissero Lizzie e Will all’unisono
- ah già….! bene ora mi sarei molto obbligato se mi riportaste alla mia nave, per riportarvi a casa –
- Jack, la mia nave! – balzai io
- cosa? –
- essendo capitano in seconda della Perla, ho tutto il diritto di diventarne capitano a tutti gli effetti –
- si........ – si avvicinò a me gesticolando – essendo stato sempre io il capitano della Perla, ho tutto il diritto di esserne capitano a tutti gli effetti….. comprendi? –
- no! la nave è mia! E sono io capitano ok? tu puoi fare il capitano in seconda se vuoi…… -
- io fare il capitano in seconda a te? Sulla mia nave? –
- quante volte te lo devo ripetere di darmi del “voi”?! ora sono il tuo capitano è un motivo in più – mi girai e continuai a camminare
- io ti do del “voi” ma tu dovrai darmi qualcos’altro –
Non mi girai e continuai a camminare
- infondo, ne sono quasi certo – proseguì lui – infondo… dopo esserti spogliata…. -
Sprofondai nella vergogna.
Jack disse ad alta voce ciò che speravo rimanesse tra noi.
Non mi sarei mai dovuta fidare di lui; infondo, dovevo saperlo che non gli importava a niente di come sarei potuta apparire dinanzi gli occhi dei presenti.
Ero io che aveva fatto quel gesto sia fugace che imbarazzante davanti a Jack. Quando l’ho avevo fatto non mi sono mai sentita imbarazzata, certo, essere nuda dinanzi a lui, non era una cosa normale ma non era nemmeno una cosa strana per me, di che avrei dovuto preoccuparmi, non sapevo che Jack l’ho avrebbe sbandierato in giro.
E non avrebbe dovuto farlo.
Mi girai fredda; mi diressi verso di lui e gli mollai un ceffone sulla guancia.
- questo lo meritavi? – chiese Will ancora un po’ divertito dalla rivelazione di Jack
- si, questo lo meritavi…. – parlai distaccata con lo sguardo rivolto verso il basso
Era immobile con il viso appena rosso e mi guardava con il mento verso l’alto, altezzoso, come se fosse arrabbiato.
Continuava a guardarmi fisso il capo. Si avvicinò e mi tirò un leggero schiaffo.
Non sentì quasi nulla; fu come se non si fosse mosso
- sono il vostro capitano, Capitan Grey esigo che voi mi portiate rispetto – sempre più freddo, sempre più cattivo, sempre più crudele pirata
Non osai rispondergli; ero combattuta tra stupore, rabbia, vergogna e tristezza. Le lacrime cominciarono ad inondarmi occhi e guance. Uscirono da sole, mentre invano io cercassi di tenerle dentro mostrandomi dura.
Ancora non lo guardavo, non ne avevo il coraggio. Sottomessa da un uomo, incapace di ribellarmi; solo perchè era Jack.
Era l’amore a farmi male, non lo schiaffo, non le parole. Si, il fatto che lui avesse detto a tutti quel gesto che sarebbe rimasto nella nostra intimità stava passando in secondo piano.
Nei suoi atteggiamenti avevo capito che per lui ero sempre la ragazza che la Perla Nera aveva trovato, il mozzo che si era aggregato alla sua ciurma. Ma manco una donna ero. Per lui non lo ero.
- Jack…. – continuai a piangere, ma facendo attenzione a non farmi vedere da lui, non mi considerava una ragazza?! Bene, allora non lo sarei sembrata.
Mi asciugai le lacrime e incontrai il suo guardo che mi osservava attentamente, senza saltare ogni mio minimo particolare.
Non potevo cambiare espressione, il mio volto non me lo permetteva; avevo la sofferenza nel corpo che si leggeva perfettamente nei miei occhi.
Si avvicinò, prese il mio viso e lo tenne stretto tra le sue mani, me lo accarezzava.
Batteva, batteva forte, il cuore batteva forte.
Stavo attraversando uno di quei momenti in cui avrei voluto che il tempo si fermasse e così avere la possibilità di rimanere in quella posizione ore ed ore.
Ma quel momento sarebbe finito. Quasi mi deprimevo al solo pensiero che lo sguardo che Jack teneva posato su di me sarebbe sparito e non me lo avrebbe più rivolto mai più.
Che bello stare così, c’era di meglio?
Mi sfiorò il naso e mi baciò. Non potevo rifiutare un suo bacio.
Tutto quello ch’era successo prima si stava sfumando in quel bacio
Assaporavamo quel momento tutto per noi, insieme. Anche se non eravamo soli, sentivo che quel momento era fatto per me e Jack.
Dischiudemmo le labbra in contemporaneo. Ancora le mie gli sfioravano il volto. Mi lasciò e mi oltrepassò sfiorandomi la spalla. Agitò un braccio e segnalò agli altri che potevamo andare sulla Perla.

- hanno fatto i loro interessi -
La Perla ci era stata rubata da sotto il naso. I pirati sono pirati. Non gli era importato nulla di Jack, il loro capitano, avevano rubato la nave e via.
Portammo Lizzi e Will a Port – Royal senza farsi vedere e tornammo a Tortuga con una piccola barca che si ruppe a metà strada e fummo così costretti a cercare passaggio da un mercantile, naturalmente facendo finta di non essere pirati.
- Jack, basta rum…. –
Eravamo in una locanda “The Wood of Fairy” e Jack si stava strafogando di rum come al solito; Jessy era appoggiata al bancone e veniva corteggiata da un bel pirata, Alex, invece se ne stava appoggiato al muro bevendo del liquore in un boccale che teneva per il manico con un fazzoletto bianco di pizzo, perchè gli faceva schifo toccarlo.
Io seduta al tavolo con Jack, lo dissuadevo dal bere ancora rum
- e dai Jack, basta! – gli presi il boccale e lo feci sbattere sul tavolo facendo cadere un po’ di quella bevanda
- no, voglio ancora rum…… ehi, come sei carina – riprese il boccale e mi guardò come se volesse saltarmi addosso
- allontanati…. – lo spostai
Passammo tutta la sera in quella locanda finché non rimanemmo solo noi ed una cameriera si avvicinò
- per favore potete andarvene? -
Occhi blu scuro con sfumature verdi, portava un vestito rosa elegante ma strappato, capelli ricci e marroncini legati in una coda poggiata sulla spalla sinistra.
- si c’è ne andiamo… - mi alzai e presi Jack per un braccio
- no, perché c’è ne dobbiamo andare? – si risedette lui
- perchè stanno chiudendo –
- non è un motivo valido –
- scusalo quando beve rum diventa un idiota –
- ne incontro tanti così! Sono Kimberly, per gli amici Kim, e per i miei clienti Trixy – mi porse la mano
- Loreley Alexis, per gli amici Loreley e non ho clienti di nessun genere…… -
Gliela strinsi.
- come ti devo chiamare? -
- Loreley, ed io? –
- Kim –
- e chi è che ti chiama Trixy? –
- il mio padrone, ed i miei clienti –
- quindi tu saresti….. –
- una donna non proprio rispettabile?! Si –
- fantastico, vieni con me bellezza? – Jack si alzò rivolgendosi a Kim e quasi, quasi io stavo per ucciderlo
- che cosa? – balzai e lo feci sedere – tu stai fermo, buono lì e non ti muovi capito?! -
Aprì la bocca come se volesse parlare ma la richiuse quando vide i miei occhi colmi di rabbia su di lui
- prova a parlare e ti uccido Jackie -
- io mi chiamo Jack, Lor…. –
- gelosa la ragazza… – disse Kim mettendo il boccale di Jack sul suo vassoio
- io non sono gelosa! Sono gelosa? –
- si! – dissero tutti i presenti
- non è vero! –
- oh, si piccola –
- non è vero Jackie –
- Lor, è vero! –
- no, Jackie –
- uffa, finiscila di chiamarmi Jackie –
- allora tu smettila di chiamarmi Lor! –
- bel caratterino ti sei fatta! – disse Alex poggiando il boccale e il fazzoletto sul vassoio di Kim
- il fazzoletto….. – disse Kim
- dopo averlo usato su quel boccale, non lo metterei manco se mi pagassero, o un uomo mi ridesse la mia Lor –
- oh……. E finitela di chiamarmi Lor! –
- chi sarebbe l’uomo che ti deve ridare Loreley? – chiese Jessy
- Jack no?! –
- io, non ho niente, che ti dovevo dare? –
- sei ubriaco –
- no, non è vero –
- allora perchè non ci hai provato con me? – dissi io facendo poggiare Jack sulla mia spalla in modo da portarlo fuori
- ho il cervello annebbiato tesoro, ma ci provo subito se vuoi –
Mi diede un bacio sulla guancia e poi continuò sul collo baciandomi lascivamente
- Jack sta fermo – lo allontanai dal mio collo
- ti ringrazio per averci sopportato Kim, noi c’è ne andiamo –
- non c’è di che, ma dove andate ora? –
- non ne ho la più pallida idea, si non ci ho proprio pensato –
- vi va di venire a casa mia per stanotte?........ tanto non ho nessun cliente… -
- ed io? –
- chiudi il becco Jack – dissi io sempre più acida; era così fastidioso vederlo fare il cascamorto con tutte le donne che gli passavano davanti, e a me non mi degnava di uno sguardo.

Kim ci portò a casa sua; ci mise in stanze separate, anche se prima pensava che io Jack dormivamo insieme ma declinai anche la proposta di Jack nel stare con lui.
- ciao…. -
- che fai qui? –
Entrai nella stanza dov’era Jack, lui era seduto sul letto, ed io mi accostai accanto a lui.
- mi sentivo sola – mi poggiai alla spalliera e lo guardai – passata al sbornia? -
- insomma….. – si appoggiò anche lui sulla spalliera si tolse gli stivali – non avevi detto che non volevi dormire con me?! -
- nonostante il rum che hai bevuto te lo ricordi ancora…. –
- non posso dimenticarlo, se no ti arrabbieresti –
- perchè Jackie? –
- perchè Lor…. – sottolineando il nome – se mi dimentico di qualunque cosa riguardi te, tu mi uccidi –
- non è vero, non sempre – sorrisi, lui mi prese la mano e intreccio le sue dite tra le mie
- hai la pelle morbida –
- e questo che centra? –
- niente….. – mi stinse la mano, Jack mi prese per il bacino e mi baciò. Si mise sopra di me. Nonostante sapevo che non sarei dovuta andare in fondo in quel momento, non potevo fare a meno di tenerlo stretto tra le mie braccia. Mi stava alzando la camicia cercando carne nuda sotto di essa. Jack era sempre più eccitato e avrebbe voluto avermi, lì in quel momento.
- Jack, Jack…. - lo spostai dalle mie labbra – ti prego non qui e non adesso –
Con un tonfo si ristese sul letto e si coprì con le lenzuola
- buonanotte -
- come buonanotte? –
- si buonanotte –
- bene ciao – mi alzai e mi sedetti
- dove vai? – mi domandò prendendomi per il braccio
- in camera mia – gli risposi senza voltarmi
Lui mi spinse ed io caddi all’indietro sul suo petto
- ahi! -
- fatta male? –
Vidi il suo sorriso ed ogni dolore era scomparso
- no, niente…. Per niente… -
Feci per rialzarmi ma lui mi tenette dalla pancia
-vuoi lasciarmi solo soletto? – attorcigliò un suo dito in una mia ciocca di cappelli castani – non te ne andare….. ti prego… -
- dovrei dormire qui? –
- ti prego…. –
- dormire qui? Con te?-
-si perchè? Ti sembra strano? –
- scusami…. – mi alzai – ma prima io e te non….. e poi tu dici che vuoi……non ti capisco –
- non ti preoccupare…… allora? –
- non so… veramente….. – non mi lasciò finire di parlare che mi prese dai fianchi e mi fece stendere accanto a lui – Jack ma… -
- sch…. –
-ma Jack io…. –
- sch…. –
Continuava a farmi azzittire, con gli occhi chiusi intento ad addormentarsi e mi teneva stretta per non farmi scappare.
Chiusi gli occhi e poggiai la testa affianco la sua, strinsi le mie braccia attorno al suo petto e li baciai il collo; lui cominciò a baciarmi sul viso e poi scese sulle labbra.
Eravamo stretti, come se stessimo diventando un corpo solo. I suoi baci caldi mi rendevano felice e invogliata a far trasformare quel momento in qualcosa di più.
Ma se ancora non ero pronta?! Mi chiedevo cosa ci facevo lì, fra le sue braccia con gli occhi chiusi, mezza addormentata con un sorriso stampato sulle labbra. Ero lì perchè ci volevo stare.
- buonanotte –
una parola in sé non conteneva significato; però all’udito vero e profondo nasconde un detto che vuol dire speranza, un inizio, l’inizio della nostra vita insieme. Insieme. Insieme soli. Insieme.

°°°°°°°°°°°°°°°

Toc. toc
Era Kim che bussava alla porta di Jack.
Io dormivo ancora, ma avevo il sonno leggero quindi avevo sentito che aveva bussato
- ciao Jack…. -
- Miss Palmer che fate qui…? –
Kim prestava poco interesse a Jack e si sbilanciava a vedere dentro la stanza, ma senza vedere nessuno.
- che fai….?! -
- io, niente, cercavo Loreley….. –
- cosa ti fa pensare che sia qui? -
- ho provato a cercarla nella sua stanza, ma non c’era così, ho pensato che era venuta da te –
- perchè? –
- me lo chiedi pure……?! –
Lui non rispose, o non aveva capito davvero o non voleva risponderle apposta.
- va bene, aspetta qui – socchiuse la porta e mi svegliò con un bacio
- Lor? –
- altri 5 minuti…. –
- Lor….? –
Mi sedetti di scatto indicandolo con il dito
- non chiamarmi Lor! - mi stendetti di nuovo
- c’è Kim per te –
- Kim? – mi sedetti – che diavolo ci fa Kim qui? –
- a pensato che tu fossi venuta qui, e a pensato bene –
Misi gli stivali che aveva tolto poco prima di addormentarmi, mi aggiustai i capelli sciolti e mi diressi alla porta
- ciao Kim - richiusi la porta dietro di me – che ci fai qui? -
- beh, ecco volevo chiederti una cosa –
- dimmi…. –
- vorrei parlati di una cosa –
- cosa? –
- ho visto che tutti voi, portate una cosa simile a questa –
Si toccò il ciondolo con una pietra dorata che portava al collo
- c’è l’hai anche tu allora….. -
- si –
- l’ho hai già aperto? –
- ah. Io si –
Abbassai la testa per sconforto
- chi è che non l’ha ancora aperta? -
- Alex –
- Alex? – gli occhi di Kim brillarono
- Kim, Kim svegliati – gli passai un mani davanti per farla rinvenire
- oh, si che c’è? –
- che cos’hai? –
- io niente, perchè? –
- avevi la stessa faccia di…. –
- di quando tu senti parlare di Jack –
- non è vero che dici…. – sorrisi, di certo non sapevo fingere
- se non è così, allora che ci facevi nel suo letto? –
- come? Nel suo letto? Scherzi?-
Mi guardò come se avesse capito. Aveva capito.
- mi hai visto? -
- no, lo solo immaginato, infondo che cos’altro avreste potuto fare se non….. –
- non è successo niente –
- si, dicono tutti così –
- sul serio! Non è successo niente –
- davvero? –
- non sono pronta, per quello, anche se Jack…. –
- ti piace –
- tanto. Ne sono innamorata, e credo che potrebbe anche succedere che io e lui, cioè, potremmo….. –
- ti capisco…. –
Io e Kim ci spostammo in una sala e ci appoggiammo ad un tavolo.
- una volta, un pirata, uno dei miei clienti mi fece innamorare alla follia -
- sul serio? –
- si, dopo una notte insieme, io mi innamorai di lui, glielo avevo confessato e lui mi aveva spezzato il cuore, mi disse che quella notte insieme era stata solo una passeggiata, non era innamorato, infatti il giorno dopo lui si doveva sposare con un'altra –
- o mio Dio, mi dispiace…. –
- così và la vita, se cominci a deprimerti alla prima difficoltà, non riuscirai mai a viverla felicemente –
- quindi pensi che non ci si debba mai mettere a piangere per esempio? –
- non dico che la tristezza non debba esistere, penso solo che se passi la vita a guardarti indietro e piangere per ciò che vedi, non riuscirai mai a vivere il presente come vorresti –
- pensiero profondo… complimenti –
- so che mi trovi stupida… -
- per niente, la penso come te, solo perchè passo la vita a guardare fuori da una finestra e scrivere ciò che vedo, e poi quello che scrivo non è mai quello che vedono gli altri non vuol dire che io non ti capisca -
- anche tu non te la cavi male con i pensieri profondi –
- faccio del mio meglio –
- ciao….. –
- Jessica – dissi io – che fai qui? –
- Jack ha detto che possiamo partire –
- ah, ok allora andiamo Kim?! –
- io? Cosa?non posso andare via il mio padrone mi ucciderebbe –
- il tuo padrone?! Non sei ne un animale ne un oggetto, che ti importa di lui?! Non fai parte di quel mondo, non sei ciò che vogliono farti sembrare le tue “colleghe” o il tuo padrone – cambiai tonalità di voce; quello che all’inizio sembrava un rimprovero – ti prego…. Vieni con noi – stava diventando un implorazione
Ci pensò un po’ su prima di rispondere, poi vide Alex venire verso di noi:
- Alex, che bello vederti…. – cominciò a balbettare Kim
- Miss Kimberly, è un piacere anche per me; siamo pronti per partire?-
- si, manca solo Jack – gli risposi io allontanandomi per andare da lui accompagnata da Jessy
- voi, Alex….. siete, siete….. fidanzato? –
- vedo che non badate ad indiscrezione –
- era semplice curiosità…… -
- in realtà, non lo sono più; immagino abbiate capito che tra me e Miss Loreley c’è qualcosa…..? –
- come? Scherzate? Loreley è innamorata di Jack, mi chiedo come avete fatto a confondere il suo semplice essere gentile in amore…. –
- vedete – sorrise – io e Miss Loreley un tempo avevamo un legame molto speciale, spezzato poi per un malinteso –
- che tipo di malinteso? –
- Miss Loreley è stata gettata in mare per un grosso errore e così per disperazione si aggregata alla ciurma di quel balordo di Jack Sparrow –
- io non credo sia per quello….. Jack è tutto per Loreley –
- dovrebbe vergognarsi di essere innamorata di un uomo che non ricambia il suo affetto, la usa solo per stare in intimità con lei –
- non è ancora successo niente tra loro –
- e voi ci credete Kimberly?! Io non lo credo possibile…… sono io l’unico che ama Loreley –
- certo….. – Kim si fece triste
Jack, io e Jessy ritornammo da Alex e Kim, e vedendo quest’ultima triste mi avvicinai a lei per parlargli.
- Kim che hai? -
- niente.. sul serio! – si spostò dal mio braccio sulla sua schiena
Era veramente triste, chissà che cosa gli aveva detto quell’idiota di Alex, conoscendolo, sapevo che sicuramente gli aveva spezzato il cuore. E per una donna questa era la cosa più brutta che gli potesse accadere.

Uscimmo da casa di Kim e andammo al porto per cercare una nave da requisire.
Non trovammo nulla; ogni nave aveva un proprietario che con occhi vigili la teneva fuori dalla portata di qualunque possibile ladro.
- non la troveremo mai…. – balbettai io
Eravamo seduti su un muretto e ogni momento che passava perdevamo la speranza di trovare una nave, tranne Jack che era l’ottimismo in persona.
- la troveremo…. – mi prese la mano tentando di fermare la mia rassegnazione
- allora trova una nave…. –
- va bene – scese dal muretto e si diresse sul molo
- JACK! EHI JACK! – lo ricorsi, lui lo si fermò ed io mi fermai di botto sbattendo contro al suo braccio – ahi! Jack hai gli stop tutti sballati! –
- quella…. –
- quella quale? –
- quella! –
- quella? Vuoi rubare quella nave?! Ma hai idea di chi sia? –
- la Victory di John Hawkins –
- bene allora visto che lo sai, perchè cavolo la vuoi rubare?! –
- requisire… -
- rubare, requisire è la stessa cosa… -
- una donna, o un'altra, non è la stessa cosa –
- che centra? –
Jack si allontanò
- Jack, ma si può sapere perchè quando ti parlo, tu te ne vai via sempre? -
- va bene… andiamola a prendere… -
- no no no no – mi misi davanti a lui – tu non ruberai quella nave –
- perchè no? – si spostò in avanti ma io lo fermai di nuovo
- perchè non voglio che tu ti metta nei guai –
- e chi sei il mio angelo custode? –
- non ora ma possiamo riparlarne in futuro –
- perchè? –
- perchè quando morirai per aver rubato quella nave, io dovrò esserci per forza…. – lui fece come per non capire, ed io gli sussurrai con il braccio poggiato sulla sua spalla – mi spiego…… che senso avrebbe la mia vita se non fossi occupata ad occuparmi di qualcuno? –
- come? La grande legenda non può avere una balia….. –
- la “legenda” come sua signoria vuole farsi chiamare sarebbe spacciato se non avesse una “balia” personale ok? – non potevo ammettere repliche; lui sorrise e mi guardò come se mi stesse prendendo in giro - e ora perchè ridi? –
- sei una bambina…. – mi strofinò il capo privo di cappello e si allontanò; lo raggiunsi ancora una volta – chiama gli altri – mi bisbigliò per non farsi sentire mentre eravamo nascosi dietro ad alcuni alberi
- ormai sei proprio deciso ad ignorarmi e a rubare quella nave vero? –
- oh Santa Maria del….. le donne!!! –
- hai per caso qualcosa da ridire? –
- no, niente piccola…..adesso però andiamo a rubare quella dannata nave?! –
- no! –
- e va bene….. Capitan Grey, vada immediatamente a chiamare la mia ciurma per rubare quella nave, è un ordine ok? –
- e chi sei tu per darmi ordini?! –
- il tuo capitano no?! –
- il mio capitano? Sono io il tuo capitano! –
- no, abbiamo deciso che la Perla è mia! –
- non abbiamo deciso niente! –
- bene, allora decidiamoci adesso: io sono il capitano! –
- non sei adatto per fare il capitano –
- nemmeno tu, sei una donna –
- cosa? Che cos’hai detto? – stavo per esplodere contro Jack
- ok, scherzavo, sei perfetta, sul serio…… non uccidermi ti prego… -
- no che non ti uccido, mi sei sempre stato simpatico –
- buon per me…. –
- ehi ragazzi! –
- ciao Occhi Blu (il soprannome che Jack usava per chiamare Kim, derivava dai suoi occhi blu profondi) che fai qui? –
- e voi? Che fate? – stranamente era tornata di buon umore
- vogliamo rubare quella nave! –
- no, è lui quello che vuole rubare quella nave! –
- e tu non vuoi rubarla?-
- certo che no! sai di chi è?! -
- del piccolo John Hawkins –
- piccolo?ma lo conosci? -
- si, certo è stato un uno dei miei clienti, carino, un bel fisico, abbastanza bravo, anche se mi aspettavo di più da lui…. Si… si –
- fantastico! – esultò Jack
- che cosa c’è di fantastico? – dissi io
- beh… vedi Kim…. – gli mise una mano attorno alla spalla e si voltò parlando con la ragazza - …. Tu sei perfetta! –
- ah davvero? –
- si, vedi…. Tu convincerai il buon vecchio John a darci la nave –
- come posso convincerlo? –
- beh, ecco fai quello che fatto tutte le donne –
- che fanno tutte le donne? – chiesi io
- sfoderano tutto il loro fascino per conquistare un uomo… -
- quindi io dovrei……….? Cosa? No! – si allontanò un po’ da Jack – mai, o smesso ok? –
- fantastico….. tu saresti disponibile? – chiese a me
- che cosa? Stai scherzando vero? –
- certo che scherzavo – si avvicinò e mi prese dalla spalla – nessuno ti tocca tranne me…. –
Sorrisi – che facciamo? – domandai
- chiediamo a Jessica se vuole farlo lei -
- fare cosa? – Alex e Jessy si avvicinarono
- mi chiedevo se tu potessi aiutarci a rubare quella nave –
- la nave di Hawkins?! –
- esatto! Ci dai una mano –
- beh, visto che serve anche a me, è ovvio che io vi aiuti –
- allora vado…. – Jessy si aggiustò i capelli, si sbottonò la camicia, per rendere la scollatura più invitante e cominciò a camminare in modo sexy, tanto che Jack si mise a guardarla entrando nelle sue fantasie; da cui uscì grazie ad un mio colpo sulla sua nuca
- salve…. – gli fece gli occhi dolci
- salve bellezza….. – disse lui (immaginatatelo come Antonio Banderas in “The Legend of Zorro” ) – posso fare qualcosa per voi? –
- beh, sapete vi ho notato e volevo sapere chi siete….. – si toccò un labbro seducendo John
- sono John Hawkins capitano della Victory –
- Victory?! Una splendida nave….. ma cosa ci fa un corsaro nobile come voi in un posto malfamato come questo? –
- e voi? –
- sono un pirata, è normale che io sia qui…… -
- allora immagino che stiano rivoltando il paradiso a questo punto…. –
- perchè? – fece una voce stridula, più da bambina
- perchè potrete essere scappata solo da lì, ho notato da poco che la su manca un angelo –
- siete troppo galante…..allora per quale motivo siete qui –
- è il destino che mi ha portato da voi… -
- oppure…. –
- oppure, sono qui per cercare la polvere da Sparrow –
- polvere? Non ne ho mai sentito parlare –
- è una polvere molto interessante, creata da Teague e Rachel Sparrow, infatti sto cercando il loro figlio per sapere la rotta di quella dannatissima polvere, farei di tutto per trovarlo –
- ah, sul serio? –
- certo –
- bene, aspetta qui – Jessy si spostò e venne verso di noi
- beh, che ha detto? – chiese Jack che fremeva alla sola idea di poter avere una nave e quindi ritornare a fare l’altezzoso capitano di sempre
- ha detto che farebbe di tutto per trovarti –
- non sarà un eunuco…. –
- no, vuole la polvere e sa che tu sai dove si trova, così vuole trovarti –
- va bene…… siate carini – Jack si incamminò con tutti gli altri dietro e si fermò davanti a John
- John Hawkins? –
- si… -
- Capitan Jack Sparrow –
- siete, sul serio Jack Sparrow?-
- in carne e molte ossa –
- che ci fate qui? –
- la qui presente Jessica Turner – indicandola – mi ha informato che mi cercavate per la polvere –
- si, conoscevo la vostra famiglia e quindi sapevo che voi conoscete la rotta –
- si, la conosco –
- mi aiuterete a trovarla? –
- in cambio di che? –
- potrei farvi diventare un corsaro – tirò fuori dalla giacca verde scuro un astuccio di cuoio marrone con lo stemma della Compagnia delle Indie Orientali – queste sono le lettere di Marca – le posò nelle mai di Jack –
Lui le rigirò un po’ tra le sue mani e poi se le mise nella sua giacca
- la pregherei di ridarmi cortesemente le lettere –
- sono per me no? quindi le tengo io –
- quindi accettate la mia proposta? –
- no –
- no? –
- no. Vorrei che voi mi aiutaste a recuperare la mia nave –
- quale nave? –
- la Perla Nera –
- la Perla nera? –
- si, è la nostra nave – mi infiali io nel discorso
- quella che fa parte della Flotta Britannica!? -
- la Flotta Britannica? Non è vero, ma quando è successo? –
- da poco, molto poco –
- si sono fatti prendere – mormorò Jack – che idioti… -
- puoi farcela avere? – chiesi
- perchè? –
Sospirai un po’, ma dovetti dirlo. Anche se volevo essere io il capitano della Perla, per amore avrei rifiutato l’incarico; e poi era Jack che doveva avere la Perla Nera.
- Jack ed io ne siamo capitani –
- sul serio? Davvero ne siete capitano? –
- in seconda, sono solo un capitano in seconda – guardai Jack – è lui il capitano –
- bene, Capitan Sparrow allora vi aiuterò a riavere la vostra nave; anche se non mi sarà facile, L’ammiraglio Beckett non rinuncerà alla sua migliore nave –
- l’ammiraglio chi? – dissi
- l’ammiraglio Cutler Beckett! – spiegò Jack che sembrava essersi rabbuiato
- lo consci? – domandai
- è un vecchio amico –
- dove lo troviamo? – chiese Jessy
- Port – Royal, da poco è lì, lo stanno per fare Lord –
- allora e lì che dobbiamo andare – Jack si avvicinò a John – portateci lì avrai la polvere –
- ci sto Sparrow –
Si strinsero la mano
- ci stai…. E muoviamoci su! - Jack ci fece salire in tutta fretta sulla nave

Eravamo a bordo della Victory, Jack aveva fatto di tutto per starne al comando, ma John riusciva ad avere sempre la meglio su di lui
Io che a stento riuscivo a tenere il tempo ondeggiante delle onde con gli occhi, ero appoggiata al parapetto con la mente completamente vuota.
- principessa! -
- Alex! Che vuoi? –
- vedi…. – si appoggiò al parapetto accanto a me – visto che sono un gentiluomo ho deciso di lasciarti tra le braccia di quel furfante di un pirata –
- Jack è un brav’uomo! –
- forse per te…… ma io non lo guardo con i tuoi stessi occhi –
- lo spero, altrimenti sarei gelosa –
- beh, visto quanto mi odi, non ti sarà difficile aggiungere un altro sentimento di disprezzo contro di me –
- io non ti odio –
- ah, no? –
- al contrario, ti confesso che quando avevo circa 15 anni mi sono innamorata di te….. –
- sul serio? –
- si, passavo ore, nella mia stanza a pensarti e fantasticare storie che ci vedevano protagonisti –
- non ci credo…… allora perchè non mi hai voluto sposare? –
- perchè ero una bambina! Non ero pronta! Non sono pronta per andare a letto con Jack, figuriamoci a sposarti –
- quindi tu e Jack non avete…. –
- no! Kim te lo aveva detto –
- si, ma non gli ho creduto –
- perchè? –
- tu trovi che Jack sia uno che aspetta a fare certe cose?! –
- no, però non ha ancora mosso un dito –
- vuoi dire che non ci ha provato? –
- voglio dire, che ha capito –
- beh, ora lo so…. –
- tu gli piaci –
- a chi a Jack? –
- no, parlo di Kim –
- si? –
- si –
- mi dispiace molto per lei, io sono innamorato di un altra –
- chi? –
- tu, te lo già detto –
- non avevi detto che volevi lasciarmi in pace –
- le cose cambiano – Alex si avvicinò a me – credi che il tuo fidanzato se ne accorgerà se io ti bacio? –
Non ebbi coraggio di rispondergli a tono; ero incantata dal suo volto trasandato, non era uno dei soliti ufficiali, non aveva niente a che fare con gli altri. Mi strinse il bacino e mi sfiorò il volto
- non credo che lo scoprirai mai se non ci provi -
Non dovetti ripeterglielo due volte, le sue labbra si poggiarono sulle mie, io seguivo i movimenti della sua lingua cautamente stretta al suo corpo.
- ti prego Alex, basta –
- ehi, piccola che c’è? – mi lasciò
- no, niente e che devo andare via! – mi defilai subito e andai a mettermi sotto le scale del ponte lontano da qualunque persona si volesse avvicinare; con le gambe strette tra le braccia e il mio viso rosso appoggiato su di esse, sentivo il cuore cominciare a perdere colpi, le mie mani sudate tremavano; mi sarei aspettata da Jack un tradimento ma non da me, non da me, io fedele a lui a tal punto che mi sarei uccisa se solo avesse provato a tradirmi; ed ora? Che facevo? Potevo solo tenermi dentro il dolore di come una stupida sia riuscita a tradire Jack Sparrow.

°°°°°°°°°°°°°°

- PORTO! – l’uomo di vedetta urlò ciò che non avrei voluto sentire; me ne stavo ancora sotto le scale, con il volto triste non più inondato di lacrime ma comunque sconfortato; mi stava salendo l’adrenalina in corpo mischiata alla paura, se fossimo scesi dalla nave, avrei sicuramente visto Jack, e avrei dovuto fingere che non fosse successo niente, cosa che ero incapace di fare. Mentire. Mentire a Jack. Incapace di farlo. Si, incapace di farlo.
Scendemmo dalla nave e ci dirigemmo in città tentando di non farci riconoscere; seguimmo Jack che ci portò in un’officina da fabbro un po’ malconcia.
- William Turner – disse Jack scendendo due gradini e rivolgendosi al giovane che stava sistemando una spada
- Jack Sparrow, che posso fare per te? –
- mi trovavo nei paraggi e ho pensato di farti una visita –
- davvero…. –
- stiamo cercando la Perla Nera, ci hanno detto che la possiede l’ammiraglio Beckett, tu ne sai qualcosa? – mi intromisi io che tentavo di essere fredda nonostante avere Jack e Alex vicino mi facesse morire.
- si, ne ho sentito parlare –
- che hai saputo? – chiese Jack
- hanno catturato tutti i pirati e la Perla Nera ora è comandata dalla Marina Britannica –
- quegli idioti sulla mia nave…. –
- che intendete fare? –
- rubarla è ovvio! – dissi io
-riprendercela! – disse Jack
- riprendercela si…. – ripeté sofferente
- da me che volete? – chiese Will
- restare qui per un po’; solo fin quando non avremo trovato un buon piano –
- se vi vedono qui, io ed Elizabeth finiamo nei guai –
- Elizabeth? – chiesi, e la donna si fece avanti
- ciao Elizabeth…….. –
- Jack, Loreley –
- ciao –
- io sono Jessy –
- si, lo so Will mi ha detto tutto di te. E tu sei Alex vero? L’ex fidanzato di Lor –
- si, l’ex fidanzato….. – mi guardò come se volesse far capire a tutti ciò che era successo
- Miss Elizabeth, ho sentito parlare di voi, la figlia del Governatore Swann…. affascinante –
- vi ringrazio, signor Allen – si sorrisero, come se lei si fosse infatuata di lui – potrete restare qui se volete –
- grazie Elizabeth –
- io mi chiamo Miss Swann, Jack! –
- la maggior parte delle donne che conosco sono sempre acide – Jack mi guardò, ma io evitai i suoi occhi che mi studiavano attentamente
- grazie Elizabeth – dissi io che continuavo ad ignorare Jack

Si fece sera, dovevano essere le sette e mezzo; ed io ero seduta su una sedia di fronte alla finestra scrutando la strada di fronte a me.
- che fai Lor? -
- ciao Kim –
- sarò chiara: stai uno schifo –
- grazie….. –
- intendevo dire che fai concorrenza al colorito di un pomodoro –
- ho pianto di nuovo –
- perchè? –
- beh, ho baciato Alex –
- e allora? Non è un buon baciatore? Potessi farlo io….. –
- no, anzi bacia bene, però io sono innamorata di Jack –
- oh… finalmente l’hai ammesso! –
- l’ho tradito, ho tradito Jack e non gliel’ l’ho neanche detto! –
- e allora? –
- sono una codarda… -
- no, sei solo spaventata; hai paura che Jack la prenda male, è per questo che non ne hai parlato con lui –
- grazie per l’incoraggiamento…. –
- ragazze che fate qui tutte sole? – Jack si mise tra di noi e ci mise ad entrambe un braccio attorno alla spalla
- ciao Jack – saltò Kim
- ciao Jack….- io non lo volevo guardare. E chi aveva il coraggio di guardarlo; i miei occhi mi avrebbero tradito se lo avrei guardato esattamente come io lo avevo tradito.
- ehi piccola andiamo, non vuoi guardai il piccolo Jackie? –
Mi feci coraggio e lo guardai negl’ occhi
- sei bellissima…… - mi bisbigliò
- bene, allora….. io vi lascio da soli, ho da fare ciao – Kim se ne andò e lasciò me e Jack da soli. Avrebbe voluto che io gli parlassi, ma non ne avrei mai avuto il coraggio.
- di che parlavate? –
- oh, di niente solo cose da donne –
- tieni nascosto qualcosa a me? –
- io, no….. perchè?! – lui scherzava, ma io lo presi sul serio e cominciai ad agitarmi
- eh, piccola calma scherzavo, se c’è qualcosa che non vuoi dirmi, puoi non dirmelo –
- sul serio? Tipo cosa? –
- beh, tipo se tu andassi a letto con un altro –
- non ti importerebbe? –
- no, perchè? –
- ma tu sei senza cuore – tolsi il suo braccio appoggiato sulla mia spalla e me ne andai
Avrei dovuto essere felice, infondo adesso se gli raccontassi di Alex, lui non direbbe niente, ma perchè allora ero triste?

- è normale! Tu sei innamorata di Jack, e quindi il fatto che lui non sia geloso, o tanto meno arrabbiato ti fa stare male perchè vuoi essere qualcosa di più per lui –
- tu sei l’ unica che mi tira su di morale –
- ehi, io dico solo quello che penso, se non vuoi il mio parere allora basta dirlo –
- che devo fare? –
- cosa? –
- con Jack, che devo fare con Jack –
- beh, a giudicare dal suo fisico mozzafiato potresti farci molte cose, io sono un esperta se vuoi ti do una mano –
- e tu come fai a saperlo? –
- nel mio lavoro sono un esperta sul campo –
- no, dicevo come fai a conoscere il fisico di Jack –
- oh, beh…… -
- Kim?! –
- sono andata a letto con Jack –
- COSA? – scattai dalla sedia, guardando Kim con stupore e disprezzo – ed io che ti avevo considerato la mia migliore amica……. Che sciocca –
- mi dispiace, credimi Loreley –
- perchè dovrei farlo? Mi ha mentito; sapevi che amavo Jack, sapevi che tra noi stava funzionando e poi, arrivi tu e rovini tutto –
-però, anche tu hai baciato Alex e sapevi che a me piaceva –
- Kim non è la stessa cosa –
- perchè? –
- perchè io ho avuto il coraggio di dirtelo, ne tu e ne Jack avete cercato di dirmelo –
- scusami Lor….. –
- non c’è tempo per le scuse – mi allontanai arrabbiata e con le lacrime agl’occhi mi diressi da Jack, infuriata come non mai, dall’altra parte dell’officina
- sei andato a letto con Kim? –
- come? Calmati bellezza! –
- rispondimi: sei andato a letto con Kim? –
- tu come lo sai? –
- me lo ha detto lei –
- ah, senti… - si avvicinò con le braccia allargate
- non ti avvicinare….. –
- senti…. E stata una cosa senza significato, te lo giuro! –
- sei stato con lei, sei stato con la mia migliore amica a mia insaputa, sei andato a letto con lei alle mie spalle! –
- ti prego Loreley –
- io mi sono fidata di te, che stupida sono stata, e pensare che io ti consideravo…… pensavo che tu….. che tu tenessi a me…. Che idiota sono stata –
- Lor…. – mi prese dalle spalle – io ci tengo a te, non puoi immaginare quanto –
Gli feci togliere le mani allontanandomi per non fargli vedere le lacrime
- tempo fa non so cosa avrei dato per sentir uscire dalla tua bocca queste parole, ma ora non hanno più alcun significato, servono solo per giustificare le tue azioni, non è vero che ci tieni a me, per niente…. -
- non è vero! –
- e no Jack, ora è finita –

Quella stessa notte non riuscivo a prendere sonno, mi rigiravo su quel letto di paglia tentando di dimenticare il viso di Jack; avrei dovuto ricominciare, iniziando col dimenticarlo.
- Alex? – lo svegliai
- Loreley, è successo qualcosa? –
- no, nulla, è solo che non mi va di restare sola, tutto qui –
- ah ok?! –
- posso dormire qui con te? –
- si certo –
Mi appoggiai accanto ad Alex, lui mi strinse con le sue braccia attorno a me e pian piano ci accaldammo. Mi girai e gli sfiorai il viso. Lui mi baciò, continuò a farlo finché non persi la mia verginità.
In un attimo ciò che avevo rifiutato di dare a Jack ora l’avevo data ad Alex.
Vendetta.
Jack e Kim avevano fato sesso; mi infastidiva da morire il fatto che lui visto che io non volevo ancora farlo, allora aveva scelto di andare a letto con Kim. Allora perchè non farlo anch’io?! E si, Jack se l’era perso, quello che avrei voluto dare a lui ora c’è l’aveva Alex.

Era mattina, non avevo ancora parlato ne con Alex, con Jack e con Kim.
Seduta di nuovo a quella sedia, guardando fuori dalla finestra la pioggia spargersi nei viali e le gocce scivolare sui vetri.
- ciao Lor -
- Alex ciao – mi voltai
- come stai da ieri sera? –
- bene, grazie – la mia voce era pungente
- posso farti una domanda? –
- dimmi –
- come mai, è successo quello che è successo ieri sera? –
- Jack mi ha tradito –
- bene –
- vedo che ne sei felice –
- per lui, tu stai male –
- io non sto male, sto benissimo, ora ho te! Jack è solo un brutto ricordo, sul serio…. L’ho dimenticato –
- se lo dici tu… -
- si, fidati –
- Loreley? –
- Jack! – mi alzai con gli occhi che mi brillavano, ero ancora furiosa con lui, ma non potevo fare a meno di toccare il cielo con un dito ogni volta che lo vedevo – che vuoi? –
- abbiamo ideato il piano –
- bene – mi diressi verso di lui a braccia conserte – che devo fare? –
- Jessy distrarrà i soldati a guardia della Perla, e noi altri la riprenderemo –
- perchè non la fa Kim, se non sbaglio è più portata….. –
- qui le cose si mettono male, io me ne vado – Alex si allontanò
- Kim ha smesso – disse Jack
- visto che ha finito, allora mi spieghi perchè è venuta a letto con te? –
- te lo già detto Lor, è stato un episodio senza importanza –
- io per voi sono il Capitan Grey, non ve lo scordate Capitan Sparrow –
- ma certo…. –
Mi incamminai davanti a lui per sorpassarlo, ma mi prese per un braccio e mi fermò da mio tentativo di allontanarmi da quella figura fastidiosa che era Jack
- io ti amo… -
Tirai il braccio per lasciarmi libera
- e tardi Jack –
Mi lasciò. Rimasi ferma davanti a lui come se stessi aspettando qualcosa; la sua mano mi sfiorò il viso e mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio
- perdonami -
Gli levai la mano dal mio viso e la strinsi nella mia
- non voglio passare la vita a perdonarti, non sono fatta per soffrire -

C’e ne andammo al porto e da lontano stavammo osservammo i soldati da raggirare
- va bene vado - disse Jessy
Io mi avvicinai a Jack in modo che mi potesse sentire:
- no, vado io - mi allontanai in modo sexy, solo per far ricredere Jack delle sue azioni contro di me, nel camminare mi fermai dinanzi ad Alex e lo baciai appassionatamente; Jack doveva piangere per avermi persa.
- salve… - feci gli occhi dolci
- signorina, buon giorno –
- allora cosa ci fanno due distinti giovanotti come voi qui, tutti soli a badare ad una nave di poco interesse –
- la Perla Nera è una nave di molto interesse, qualunque uomo sogna di possedere una nave del genere –
- anche voi?eppure non mi sembrate uomini comuni, avete qualcosa di speciale… - passai e ripassai un dito sulla giacca di uno di loro
- salve! – Jack si avvicinò
- voi chi siete? –
- oh, io sono il fidanzato della qui presente signorina –
- come? - replicai
Mentre io e Jack distraevamo i soldati, gli arti rubavano la Perla e avevano già preparato tutto per la partenza
- bene, noi c’è ne andiamo - dissi
- si siamo molto occupati – Jack mi prese per mano e cominciammo a correre verso la nave, però venimmo fermati da un ufficiale
- e voi chi siete? –
- noi? – dicemmo all’unisono
- Robbie! –
- Jessy! –
I due si abbracciarono
- che bello vederti – sorridevano, erano così belli da guardare, un immagine che mi fece immaginare un ipotetica felicità tra me e Jack, ciò mi fece lasciare la sua calda mano – lui è Robbie – disse come per presentarcelo, sia a noi e a chi era sceso dalla nave
- che ci fai qui? –
- devo trovare la polvere e rubare questa nave –
- vi aiuterò io –
- grazie!!! – la ragazza si buttò tra le sue braccia per abbracciarlo; Robbie ci coprì la fuga: ci fece salire sulla nave, ma invano perchè altri soldati accompagnati da Beckett arrivarono sul molo.
- no cavolo –
- signor Sanders cosa fate? –
- oh, io….. –
- non ci posso credere, Jack che ci fai qui? –
Dei soldati ci presero tutti
- Beckett, che bello rivedervi –
- stessa cosa vale per me, portateli via –
I soldati ci fecero incamminare
- voi, signor Sanders alla forca –
- NO! – urlò Jessy, ma ormai era troppo tardi
Goccia dopo goccia si forma un lago, lacrima dopo lacrima si forma un dolore; perdere ciò che amavi è come una punizione divina, tutto e tutti è contro di te, la vita a perso il suo sorriso; come tu ha perso il tuo
- Robbie…. -
Ripetere il suo nome invano come per chiamarlo da dove è stato spedito.
Non c’è ritorno dal passo che gli aspetta.
Anche se continuerai ad invocarlo la speranza di un possibile ritorno svanisce quando vuoi parlarli, vuoi abbracciarlo e sfiorargli la mano.
- Jessy, mi spiace -
I tentativi di consolazione ti rendono più arrabbiata; non vuoi mostrarti fragile ma in realtà sei come il frammento di uno specchio: riflette l’immagine della persona scomparsa che alla sua morte comincia a frantumarsi, tu sei solo uno dei tanti pezzetti caduti sul pavimento che piangono per il dolore.
- ti capisco –
Le parole che non vorresti mai sentire; come può una persona entrare nei tuoi sentimenti, è la cosa più stupida del mondo. Chi ti può capire come te stessa. Nessuno. Nessuno. Il tuo cuore infranto; da rosso porpora ad un bianco ghiaccio con le crepe.

- che siete venuti a fare qui? -
Tutti eravamo nell’ufficio di Beckett tranne Jessy che giaceva triste sul pavimento di marmo di una sala accanto alla nostra completamente vuota e buia.
- siamo qui per…… -
Jack mi fermò
- lascia parlare me tesoro…… - si mise a girovagare per la stanza e poi appoggiò le mani sulla scrivania – noi siamo qui perchè….. -
- per rubare la Perla – finì la frase Beckett
- requisirla – lo corressi. Non avrei voluto usare il termine di Jack per definire il furto di una nave, ma mi uscì spontaneamente.
Jack se ne accorse, e fù come se capì che mi interessava ancora.
- requisire una nave….. – si alzò dalla sedia – qui non riuscireste mai a rubare la Perla Nera -
- questo lo dite voi…. – dissi più pungente che mai
- va bene, allora Miss Grey –
- Capitan Grey! –
Di solito ero io che correggevo il mio grado invece questa volta era stato Jack
- non permetto mai nessuna persona di diminuire di grado un membro del mio equipaggio, soprattutto se parlate del mio capitano in seconda -
- non intendevo minimizzare perdonatemi Capitan Grey e anche a voi Capitan Sparrow –
- accetto volentieri le vostre scuse, ma in cambio di esse preferirei la libertà –
- non lascio mai andare chi catturo –
- tecnicamente voi non mi avete cattura –
- ah, no? –
- no – sguainai la spada – siete così codardo da rifiutare uno scontro contro una donna?-
- e proprio perchè siete una donna che non ho intenzione di battermi con voi – mi prese il volto – solo per non rovinare quel vostro bel faccino –
- non consideratemi inferiore solo perchè sono fisicamente diversa da voi Ammiraglio Beckett –
- vedo bene che siete fisicamente diversa da me…. –
- vi prego di non importunare il mio capitano –
- geloso Jack? –
- io geloso? Fateci quello che volete con quella smorfiosetta –
- allora potrei anche condannarla a morte –
- tutto tranne quello –
- SIGNORI! – Beckett chiamò le sue guardie – portateli in una cella qualsiasi, divideteli: Sparrow e Grey insieme, e all’alba alla forca –
- scusatemi, ma preferirei passare le ultime ore della mia vita a fianco al mio fidanzato, Alex Allen –
- e proprio perchè sono le vostre ultime ore di vita che dividerete la cella con Sparrow –
I soldati ci presero e ci portarono nelle celle.

- io odio quel Beckett -
- è sempre stato odioso –
Eravamo nella cella Jack a un lato ed io dall’altro. Quelle erano le uniche parole che ci scambiammo in 3 ore di permanenza in quel buco infernale; l’odore che emanava la prigione ero lo stesso della putrefazione e all’interno c’erano ossa in decomposizione.
- perchè non mi parli? -
- non ho niente da dirti a parte il fatto che sei un idiota traditore –
- ma non c’è nessuno a parte noi? – Jack cominciava a guardarsi in giro
- che centra? –
- era un osservazione, posso guardare altro oltre il tuo fondoschiena –
- il tuo romanticismo mi commuove –
- sono felice che lo pensi, ma io volevo parlarti sul serio –
- tu hai mai parlato sul serio con una donna –
- io non sono mai stato tanto tempo in una stanza chiusa, da solo con una donna……. per parlare sia chiaro –
- posso considerarmi fortunata se non vuoi saltarmi a dosso –
- io non ho mai detto questo -
- di che cosa vuoi parlare? –
- ti sei fidanzata con Alex? –
- no, io ci sono andata a letto –
- sul serio? Bene, buon per te –
- non ti dispiace neanche un po’ ? –
- perchè dovrei? –
- il fatto che sono andata a letto con lui e non con te, non ti dispiace; prima dici che mi ami e poi non mostri un minimo di dispiacere se ti dico che ho fatto sesso con un altro uomo –
- che cosa dovrei fare?! Mi spieghi! –
- farmi che vedere che sei un uomo che sa esprimere i suoi sentimenti davanti ad una donna, farmi vedere che per una volta io valgo qualcosa per te, farmi vedere che sono io la donna di cui ti sei innamorato –
Si accostò accanto a me e appoggiò la sua testa sulla mia spalla
- sei ancora una bambina….. - sorrise
- io non sono una bambina –
- ah no? se fai la brava ti do una caramella –
- ok –
Mi guardò negl’occhi e mi baciò
- ricordati che sono ancora arrabbiata –
- ok –
- ok –
Mi abbandonai al suo bacio e con tutta me stessa mi concedetti a lui; ho sentito le sue mani su di me per la prima volta in quel modo, ed è stato come fare i primi passi, mi è passata davanti tutta la mia vita da bambina, non è che fossi cambiata d’allora. Quella bambina che ero io che da piccola non aveva combinato niente, ora stava diventando una donna, lì tra le sue braccia. Senza rendermene nemmeno conto, stavo diventando grande; in quel preciso istante stava per cambiare tutto. Anche se non era ne la mia ne la sua prima volta, era solo una volta speciale; era la nostra notte. Abbandonarsi all’estasi di quel momento era un sentimento comune. Jack era completamente diverso da Alex, era circondato da un aurea di mistero che mi faceva tremare le gambe, anche se non più di come mi tremavano in quel momento. Dovevo essere più rilassata infondo ero già preparata su quello che stava succedendo. Ma Jack mi faceva sentire inferiore, lì sotto di lui ansimante, completamente nuda in cerca della felicità più pura tra i suoi baci colmi di piacere, eccitazione e passione: l’avevo trovata. Sentivo crescere in me qualcosa che non avevo mai provato.
Pensare che stavamo facendo sesso era una cosa stupida, noi stavamo facendo l’amore. Per molti il significato è identico; però considerò il sesso una cosa che avviene con un semplice tocco, l’amore è una cosa che unisce due corpi in una cosa sola, che riempie ogni persona di un solo attimo di felicità immensa che non riusciresti a trovare in qualunque cosa tu la stia cercando. Io e Jack eravamo la felicità.

Vacillante e con gesti futili aprii gli occhi per vedere quell’affascinante figura che mi stringeva i fianchi scoperti dalla camicia bianca sbottonata da sotto.
La calda luce di una finestra fuori dalla cella mi accarezzava il volto poggiato sulla spalla di Jack.
Ancora dorme; sonnecchiante con i suoi occhi chiusi che scrutavano il buio del suo sonno e l’immagine dei suoi più remoti sogni.
Pensare che quella sarebbe stata l’ultima volta che avremmo passato una notte insieme, che ci saremo abbracciati in quel modo e il mio sguardo si fosse posato sul suo viso; mi rendeva triste, anche se inconsciamente ero felice che i miei ultimi momenti gli avevo passati con Jack.
Ieri notte ne io ne Jack avevamo organizzato un piano per scappare alla morte, eravamo troppo presi dai nostri misti sentimenti per pensare che la nostra vita insieme si sarebbe spezzata per colpa di una corda intorno al nostro collo.
Presto ci sarebbero venuti a prendere per strapparci dalla vita.
Mi era come impossibile muovermi; non ero stanca anche se avevo dormito solo due ore, semplicemente mi mancava la forza di svegliarlo; era bellissimo da guardava mentre riposava; ma ne valeva la nostra vita.
- Jack – sibilai; lui aprì gli occhi e mi guardò come se per lui fosse una visione
- ciao –
Non risposi al saluto, ero incantata dai suoi dolci occhi e dai suoi sguardi seducenti.
- dobbiamo…...dobbiamo - iniziai a balbettare e lo vidi sorridere – dobbiamo trovare un modo per non morire – mi alzai in piedi riabbottonando la camicia
- hai del rum? –
- stai per morire e pensi al rum? –
- non posso morire senza il rum… - Si alzò in piedi e mi baciò
– buongiorno -
Feci scivolare le labbra sulle sue e mi staccai appena da esse
- tra poco ci verranno a prendere, sarà meglio che ci sbrighiamo nel trovare il modo per fuggire -
Cominciò a guardarsi intorno sciogliendosi dal mio abbracciò
- non si può -
- perchè? –
- non ci sono leve…. –
- leve?! – mi accostai ad una sbarra – non abbiamo bisogno di leve –
Con un fischio chiamai il solito cane con le chiavi, presi l’osso e lo feci avvicinare ancora di più, tanto da poter prendere le chiavi che aveva in bocca; lo accarezzai e lui andò via. Misi la chiave nella serratura e aprì la cella
- ecco fatto! - presi la mano di Jack e lo condussi fuori; prendemmo i nostri effetti e con cautela ci poggiammo al muro per salire le scale. Jack salì per primo e uscì dalla porta per vedere se c’era qualcuno. Appena messo un piede fuori dalla porta due soldati si affiancarono a lui
- dove andate Sparrow? –
- oh, io stavo andando a cercare qualcosa da bere…. – si spostò per lasciare libero il passaggio dalla porta a fuori e cominciò a parlare con i soldati allontanandosi.
- Lor… Lor – mi fece segno che potevo uscire
- ma….. –
- dai! –
- io non ti lascio –
- cammina! – fù come un ordine.
Feci attenzione a non farmi vedere: salii le scale e mi fermai dinanzi a Jack mentre i soldati erano girati
- tornerò a prenderti – sussurrai per poi scappare via.
Mi diressi tre isolati più avanti in altre celle e liberai Alex, Jessy e Kim:
- Kim?- mentre stavamo scappando verso il patibolo – so che non è il momento più adatto ma io, volevo scusarmi con te….. -
- scusarti? Di che? –
- per essermi arrabbiata, non dovevo –
- scherzi? – si fermò – sono io quella che devo scusarmi, sapevo che eri innamorata di Jack, e nonostante lo sapessi sono andata a letto con lui senza farmi problemi, senza pensare a come ti saresti sentita, mi dispiace…. –
- mettiamola così: siamo pari, ognuno a le sue belle colpe, ok? –
- ci sto –
Ci abbracciammo, ero felice che io e Kim fossimo tornate amiche, non sarei mai potuta stare senza avere la mia amica sempre accanto pronta ad ascoltare qualunque cosa mi facesse ridere o piangere; mi era mancata sul serio.

Non potevo sopportare la vista di Jack con la corda al collo. Kim, Alex e Jessy mi avrebbero avvisato quando ci fossero state informazioni per liberare Jack.
Ma il tempo stringeva. Ora o mai più.
Lizzie stringeva i denti e osservava la scena dall’alto al basso, mentre Will ben vestito con un cappello con una grande piuma era pronto a mio segnale.
Nessuna ancora si faceva vivo e la morte stava quasi per prendersi Jack.
- io non c’è la faccio più -
- sta calma Loreley –
- non riesco a stare qui senza muovere un dito…. –
- Lor…. –
- fallo! –
- come? –
Presi la mia spada e corsi verso il patibolo; Will piantò una spada sotto i piedi di Jack e cominciò a combattere, mentre io avevo tagliato la corda e mi stavo occupando di vedere se stava bene
- Jack -
- ehi, che ci fai qui? –
- te l’avevo detto che sarei tornata – tolsi la spada dal legno e gliela diedi in mano – andiamo a giocare? – corsi e mi buttai nella mischia con Jackie e Will.
Dopo un po’ ci ritrovammo tutti e tre con la schiena l’una contro l’atra ed Elizabeth che ci difendeva, o meglio il suo Will.
- il mio posto è qui, tra voi Jack e Lor -
- ed è anche il mio – affermò la ragazza
Gli uomini abbassarono le armi ed io e Jack vedendo la Perla all’orizzonte cogliemmo l’occasione per scappare
- Elizabeth, non poteva funzionare tra di noi… dolcezza - Jack parlava con la ragazza – Will – parlando con il ragazzo, si spostò e mi prese la mano vicino al muretto
- bel cappello – sorrisi io
Io e Jack ci buttammo in acqua e lui cominciò a nuotare verso la Perla sorreggendomi viso che io non sapevo farlo
- odio l’acqua – dissi tossendo già salita sulla nave
Jack guardava il timone della Perla Nera incantato; quell’ espressione mi aveva fatto capire quanto lui tenesse la sua nave; non potevo portargliela via, sarebbe stato lui il capitano, da sempre e per sempre.
“ Gran filibustieri…….
Yo – oh beviamoci su!”

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- tu sai dove si trova la polvere? - era l’ennesima volta che Kim mi faceva quella domanda ed io gli davo sempre la stessa risposta:
- lo sa solo lui – indicando Jack al timone che con tranquillità governava la nave.
Quest’ultima oscillava lentamente accarezzando la superficie delle onde, come danzando su di esse
- hai parlato con Alex? –
- no, crede ancora che stiamo insieme -
-dovrai farlo al più presto, perchè non puoi continuare ad avere due fidanzati –
- io non ho 2 fidanzati, ho solo Jack, e non so nemmeno se ho lui –
- che vuoi dire? –
- Alex è tutto il contrario di Jack, lui è affidabile, protettivo è persino pronto a sposarmi…… -
- vuoi già sposarti?-
- no, per niente, dico solo che Jack oggi potrebbe stare con me e domani potrebbe farsela con due brasiliane a bere rum, o con due cinesine o quattro prostitute! –
- hai un cervello attivo –
- cavolo che faccio? Mi butto o rimango con Alex? –
- sono stata delusa parecchie volte, perchè non ho seguito il mio cuore, quindi ti consiglio di buttarti, perché se ti va male almeno lo avrai provato, se invece non ci provi avrai il rimpianto….. ma soprattutto rimarrai sempre attaccata a Jack –
- sei sicura? –
- non solo! Dovete dire al vostro fidanzato che si è dimenticato di me! –
- Capitan Hawkins – mi alzai – siete qui…. –
- allora? –
- allora che? –
- Capitan Grey dite per favore al Capitan Sparrow che sono qui? –
- perchè da solo non ci sai andare? –
- dov’è Jack Sparrow? –
- signor Hawkins mi spiegate a cosa vi serve la polvere? –
- quella polvere porterà in vita 3 dei creatori di essa, e loro sono gli unici a conoscere il segreto della rotta per Discovery Bay, l’isola dei morti –
- i miei genitori conoscevano…. – ero sbalordita
- perchè non lo chiedete a Teague Sparrow, è ancora vivo – chiese Kim
- ognuno di loro ha un pezzo della mappa –
- impressionante….. – sempre più scioccata, anche se avevo vissuto parecchio tempo con dei pirati immortali, non mi era facile apprendere le cose al di fuori del normale –
- e ora Capitan Grey chiamate Jack Sparrow –
- perchè dovrei farlo? –
- semplicemente perchè sarebbe di vantaggio per voi, rivedreste i vostri genitori –
- se rivedresti i miei genitori uno di noi colpiti dalla maledizione morirà –
- potreste non essere voi però…. -
- perchè rischiare? – affermò Kim
- non tanto per me, ma non voglio sacrificare la vita di uno dei miei amici, solo per un attimo di felicità alla vista della mia famiglia –
- nobile da parte vostra, ma ciò non vi porterà alcun beneficio –
- non è ciò che cerco –
- Loreley….. – Jack arrivò da noi scendendo le scale nel suo bizzarro modo
- Capitan Sparrow eccovi qua, stavo giusto per mandare la vostra fidanzata a chiamarvi – disse John indicandomi
- non c’è bisogno che la mandavate, ora sono qui Capitan Hawkins che cosa volete? –
- la mia polvere –
- nessuno di noi la possiede, quindi arrivederci…. – fece per andarsene ma venne bloccato dalla frase di John
- non vorrete mica che la vostra fidanzata muoia….ora….. –
Jack si girò e mi vide con la pistola di John che mi sfiorava la schiena –
- stiamo andando giusto a prenderla, se volete rimanere con noi….. –
- vedo che avete capito – si rimise la sua pistola nella cinta
Non avrei permesso a Jack di salvarmi, avevo passato la vita a cavarmela da sola è così avrei continuato.
Mi voltai verso John e gli diedi una botta sulla nuca facendolo cadere in terra.
L’agonizzante uomo non si muoveva.
- SIGNOR GHIBS! - urlai e lui venne di corsa
- Capitan Grey! –
- portate quest’inutile uomo in una cella a marcire –
Ghibs fece prendere John da alcuni pirati
- non voglio vederlo mai più sulla mia nave –
gli uomini lo portarono via
- hai fatto bene – disse Jack che aspettò che Kim se ne andasse per parlarmi di nuovo – l’hai fatto bene….. – di certo non si riferiva alla cattura di John; mi girai e lui era vicinissimo a me tanto che io potevo sentire l’odore che la sua pelle emanava
- mi sarei aspettata di più dal “grande” Jack Sparrow, ma non sei stato niente male – aspettavo che mi desse una risposta a tono
- va bene, allora visto che questa volta non sono andato come tu speravi, potremmo riprovarci un'altra volta…..anche ora, su questo ponte –
- su questo ponte? Ora? Non ti fai molti problemi della gente che c’è qui –
- se non vuoi, andiamo nella nostra cabina –
- nostra cabina? –
Jack mi mise una mano sulla mia schiena, spingendomi nella “nostra” cabina
- certo che è nostra, non posso rischiare che tu venga spaventata dai mostri sotto al letto -
- come sei scemo….. – sorrisi e lo bacia sulla guancia
- in fondo lo ha detto anche John, sei la mia fidanzata, e ogni coppia che si rispetti deve dormire insieme –
- va bene, se lo dici tu –
Stavamo per entrare nella cabina sorridendo quando Kim mi chiamò:
- Lor? -
- arrivo! – tolsi il braccio di Jack dalla mia spalla – ci vediamo dopo –
- preferisci la tua amica al tuo fidanzato? –
Lo baciai
- è bello sentirti dire “il tuo fidanzato” ma comunque io e Kim dobbiamo parlare di una cosa importante…… -
- più importante che andare a letto con me? –
- amore…… ne vale la nostra relazione…… - mi allontanai e Jack tornò al timone
- andavate nella cabina a sbaciucchiarvi? –
- in realtà molto meglio……. –
- perdonami, ma mi sono appena innamorata dell’uomo che tu hai sbattuto per terra –
- John Hawkins? Ti sei innamorata di quel furfante, traditore di John Hawkins? –
- questa descrizione si addice perfettamente all’uomo di cui ti sei innamorata tu –
- Jack è un brav’uomo, John invece è così antipatico –
- non è antipatico, è così carino….. –
- patetica innamorata…. –
- e che ci posso fare?! È la mia ossessione – il suo viso era illuminato e i suoi occhi brillavano
- non ci posso credere è un uomo così spregevole…… -
- oh, andiamo non dirmi che tu non lo trovi carino….. o meglio bellissimo….. –
- si, ineffetti è carino, anzi molto carino –
- su dai continua……. Non tradisci Jack se trovi carino qualcun’ altro –
- va bene, John è molto carino e non mi dispiacerebbe se si accorgesse di me –
- ah ah! –
- ora basta però……. Io sono innamorata di Jack e nessun altro – incrociai le braccia facendo la finta arrabbiata
- continui a comportarti da bambina –
- non è vero! –
Le nostre inutili e spensierate chiacchiere ci facevano da contorno in quel viaggio che ci avrebbe portato al terrore; a scoprire ciò che veramente eravamo. Ognuno di noi aveva ricevuto sia la pietra che la maledizione per un motivo particolare che nessuno conosceva nemmeno i creatori della polvere. I miei genitori e quelli di Jack oltre al segreto della rotta per Discovery Bay, conoscevano la maledizione delle maledizioni: noi stessi.

- 38…. 39….40…. -
- Loreley che fai? –
- Alex! – mi voltai; ero seduta sugli scalini del ponte e stavo contando le nuvole in cielo – che vuoi? –
- dopo il nostro ultimo incontro non abbiamo avuto tempo di….. –
- di parlaci? Perchè io devo davvero parlarti di una cosa –
- in realtà non ho voglia di parlarti – si chinò verso e di me per baciarmi
- dobbiamo veramente parlare – ripetei fermandolo da suo intento di avermi per lui
- di che cosa vuoi parlare? di noi? –
- non c’è nessun noi….. io e Jack siamo tornati insieme –
- fantastico! – si alzò brontolando – così mi hai solo usato! Bene! –
- io non ti ho affatto usato –
- e invece si, dovevo solo consolarti un po’ NO?- urlò arrabbiato – sei una pessima donna Loreley, degna di Jack Sparrow –
- perchè Jack a qualcosa che non va secondo te? – mi alzai arrabbiata dinanzi a lui
- è esattamente come te. Mi hai usato solo per toglierti la verginità! –
- se avessi potuto farmela togliere da Jack glielo avrei permesso! – me ne andai via infuriata e mi rifugiai nella cabina.
Litigare era una cosa che non sopportavo, con qualunque persona e per qualunque motivo. Lo odiavo.
Mi stesi sul letto, chiusi gli occhi e mi addormentai.
Al mio risveglio avevo Jack steso accanto a me che mi guardava.
- che ci fai qui? – sussurrai sprofondando nel suo sguardo
- è bello starti a guardare mentre dormi –
- da quanto sei qui? – mi sedetti come si sedette lui mi appoggiai al suo petto abbracciandolo
- un ora…. Un ora e mezza… -
- perchè? –
- non mi andava di svegliati –
- perchè dovevi svegliarmi? –
- perchè sia arrivati a Moon – Rose -
- Moon – Rose? Io sono nata lì! Com’è possibile che io non mi sia mai accorta che la polvere era lì?! –
- probabilmente perchè eri troppo piccola……. –
- e tu lo sapevi anche quando ero appena nata? –
- si, che lo sapevo, sono stata io ad aprirti la pietra –
- COME? TU! Ma…… - scattai togliendo le sue braccia che stringevano la mia vita – perchè? Perchè lo hai fatto? –
- quando morirono i tuoi genitori avevi solo 13 anni….. –
- si, è vero –
- loro, mi chiesero di badare a te. Ma tu non me lo avresti mai permesso; dovevi cavartela da sola. Così l’unico modo per rivederti è stato apriti la collana –
- l’ho hai, davvero fatto? –
- si, una notte. Tu dormivi nel tuo letto ed io ti aprì la collana assieme alla mia –
- tu dovevi proteggermi? E a costo di farlo hai sacrificato la mia vita; mi hai aperto quella pietra non badando al fatto che mi avevi spinto sull’orlo della morte….. è stata la cosa più orribile, più stupida e più bella che una persona abbia mai fatto per me – lo riabbracciai – soprattutto perchè hai sacrificato la tua vita – lo baciai per gratitudine
- beh, in effetti non ho fatto proprio male a maledirci…… -
- non avrei mai immaginato che tu fossi capace di fare una cosa genere –
- ricordati che è solo colpa tua. Riesci a farmi fare qualunque cosa –
- ho un gran potere –
- si, già – girò il capo di fronte a sé e mi strinse ancora di più – all’inizio eri “davvero” una bambina, e invece adesso, sei diventata la “bambina” che sei ora; ed io come un idiota mi sono fatta intrappolare da te –
- intrappolare? Sono una ragazza non un rapitore –
- veramente sei una bambina Lor e poi….. –
Feci una faccia contrariata
- e poi sei anche l’unica donna a cui Jack Sparrow non sa rinunciare -
- hai detto per la prima volta che sono una donna – sorrisi come se non mi importasse il resto della frase
- sei una bellissima donna…… -
- vuol dire che mi ami? –
- certo che ti amo –
- sinceramente Jack, dimmelo sinceramente….. –
Aspettò un po’ prima di rispondermi e poi sospirò
- non te lo dico -
- hai fatto bene Jackie –
- si, ho fatto bene –
Quello sguardo si era trasformato in bacio, ma venne interrotto dal diventare qualcosa di più, da Alex, il solito guastafeste che da dietro la porta segnalò l’arrivo a Moon - Rose.
Ci alzammo ed uscimmo fuori dalla cabina, dove nessuno di noi conoscevo il nome dell’uomo che possedeva la polvere.
- Cristopher Twain - disse Jack
- e chi è? – chiese Jessy ancora sconfortata dalla morte di Robbie
- ha lui la polvere….. –
- perchè? – domandai
- c’è l’ha lui perchè l’ha rubata per andare a Discovery Bay, proprio come John; solo che non conosce la formula per riportare in vita i nostri genitori –
- e noi come la prendiamo? – domandò Kim che diventava sempre più felice alla vista del suo John
- dobbiamo solo rubarla no? –
- io non credo – parlai io – possiamo fare così: dobbiamo far credere a Twain di essere persone comuni, e non pirati –
- e come pensi di fare? – mi chiese Jack
- dobbiamo andare da lui, travestirci da nobili e poi rubare la polvere –
- credo che sia un buon piano – mi incoraggiavano sia Kim che Jessy, mentre Alex e John rimanevano restii ad ogni mia proposta; l’unico che non sembrava stare né dalla mia né dalla parte dei ragazzi era Jack.
- io non ho altri vestiti, solo una camicia pulita –
- metti quella, non hai bisogno di cambiarti…… stai benissimo così – cercavo di convincerlo con il mio dolce sguardo
- beh, si forse, potrebbe funzionare…… però voi ragazze non avete un vestito –
- lo andate a comprare –
- noi? – dissero all’unisono gli uomini
- certo – disse Kim
- se vedranno delle donne vestite come noi, ci scambieranno subito per dei pirati – disse invece Jessy
- ma io non ho mai comprato un vestito femminile – blaterò Jack
- qualunque vestito andrà bene Jackie – invogliai Jack ancora di più mostrandomi disponibile a concedermi a lui – ti prego…… -
- va bene tesoro…… -
Jack, John ed Alex scesero dalla nave ed andarono a comprare dei vestiti. Quando tornarono ci sentimmo delle vere donne.
Andammo in una delle cabine per prepararci; io non avevo mai indossato un vestito del genere, solo quando vivevo ancora a casa di Alex.
Ci mettemmo un po’ a vestirci; corsetti, trucchi e gioielli erano scomodi da indossare e anche difficili da mettere.
Finalmente uscimmo dalla cabina completamente trasformate:

Kim: vestito rosso porpora, i capelli ricci sciolti che le accarezzavano le spalle, orecchini rossi pendenti con piccoli rubini incastonati, pendagli rossi fra i capelli in tinta col vestito.

Jessy: i capelli dorati raccolti in una mezza coda che scendevano sulla sua schiena nuda poiché il vestito d’oro era più scollato da dietro che davanti. Gioielli d’oro che la ricoprivano e scarpe firmate.

- sei bellissima……Lor -
- grazie, Jack –

Io, Lor: interamente coperta di bianco; un corpetto color neve in tinta con gli orecchini bianco ghiaccio e diamantini pendenti. La gonna lunga bianca ricoperta solo un due veli e le scarpe legate dalle caviglie. I miei occhi color nocciola e i miei capelli castani tirati in su lasciando solo due riccioloni ricadenti sul volto e lo chinion legato da un minuscolo diadema ghiaccio, erano l’unica cosa se risaltava nel mio corpo, con tutto quel bianco che avevo sopra.

Jack era impressionato, come se non avesse capito che ero una donna (strano, eppure ne aveva già avuto la prova….!!!) come anche Alex e John che ci guardavano come se non ci avessero mai visto.
Kim corse verso John e fece un giro su stessa, facendo girare la gonna a ruota
- ti piaccio? – sorrise come una bambina parla al suo fidanzatino di tre anni
- sei splendida…. – incredulo e affascinante allo stesso tempo con indosso una giacca nera di pelle
Jessy parlava ad Alex mostrando il suo vestito e lui la guardava sbavando, cosa non molto originale visto che sbavava dietro ad ogni donna
- lo pensi sul serio?- chiesi a Jack
- altrochè….. –
- beh, credo che si tutto merito del vestito –
- per niente, è il vestito che non centra niente; personalmente lo toglierei e terrei solo la ragazza –
- dai non fare l’idiota….. – mi spostai andando verso le scale della Perla
- per la cronaca: era un complimento – mi disse lui ed io mi girai per guardarlo e sussurragli:
- l’ho avevo capito – ritornai da lui per dargli un piccolo bacio – e poi, se proprio vuoi tenere solo la ragazza, dovrai essere tu a toglierle il vestito –
- quando vuoi… baby – fece scivolare le sue mani sulle mie spalle accarezzandole
- stanotte – sfiorai le sue labbra pulite, evidentemente aveva lavato i denti. Fù la prima volta che le mie braccia strette al suo collo non avevano incontrato i suoi capelli; gli teneva raccolti in una coda ed aveva persino tolto la sua bandana che adesso teneva legato alla vita. Era strano vederlo con una camicia pulita ed una giacca blu con dei bottoni d’oro, era davvero splendido, bellissimo come sempre, anche se completamente diverso da com’era solito vestirsi.
- vedrai che presto anche quella tua camicia bianca cadrà in terra –

C’e ne andammo nel porto di Moon – Rose e nella mia mente affiorarono bellissimi ricordi della mia infanzia: quando correvo nel giardino della casa di Alex, quando i miei genitori mi abbracciavano e quando il mio sguardo si posava sul mare respirando il profumo della libertà che prima o poi avrei raggiunto. Era lì, lì che guardavo il mare salato che con un salto avrei voluto raggiungere.
Cerco di trovare la definizione giusta, in questo momento, dove mi trovo ora, per descrivere quell’enorme tavola d’acqua; ma non riesco a trovare nulla che possa essere capito da mente umana.
Continuavo a guardare e a sospirare.
- sono libera…… finalmente -
- Lor andiamo? – mi chiamò Jack
Ci mettemmo un po’ per raggiungere la casa/palazzo di Cristopher Twain ma poi arrivammo davanti ad essa e Jack ci ribadì il piano
- ricordare ragazzi, famiglia numerosa in cerca di un posto dove stare e Cristopher Twain ci è stato segnalato da……. –
- ……da Addison Twain, sua sorella….. Jack c’è lo hai detto venti volte, andiamo?! –
- non essere acida piccola….. - Jack bussò alla porta e ci aprì un maggiordomo vestito tutto di punto col panciotto bianco
- desidera…? – parlava con accento francese
- siano la famiglia Smith, vorremmo parlare con il sig. Twain –
- entrate prego…… -
La casa era uno splendore, decorata e con mobili antichissimi di prima mano. Si vedeva che Cristopher Twain era ricco.
- come posso aiutarvi signori….. – Cristopher si avvicinò a noi e Jack gli rispose cortesemente
- siamo qui in viaggio, e vostra sorella Addison conoscendo la mia famiglia ci ha segnalato voi –
- si Addison, strano non mi ha mai parlato di voi –
- probabilmente perchè veniamo da molto lontano e non ci vediamo spesso con vostra sorella –
- non importa, siete comunque miei ospiti e verrete trattati come tali, ecco vi mostro le vostre camere –
Ci fece incamminare per le scale e poi per il corridoi fiancheggiando mille e più camere
- e voi sareste….. - mi chiese Cristopher
- Loreley Smith, la moglie del sig. Jack Smith – presi un braccio di Jack
- è un peccato che la vostra signora sia sposata, altrimenti sarebbe già mia moglie – disse a Jack che arricciò il naso prima di rispondergli
- mi dispiace, però con il vostro fascino, sig. Twain sperò che Loreley non mi sia fedele –
- non preoccupatevi Jack – dissi io – anche se c’è la tentazione – sembrava quasi che non fingessi, per quanto era brava a dire le bugie
- e loro sono…. – chiese ancora a me
- oh, loro sono, Kimberly Watson, mia sorella sposata con il sig. John Watson e lei Jessica Smith, sposata con suo fratello ( riferendosi a Jack) Alex Smith –
- siete una famiglia numerosa……. Ecco questa è la vostra stanza signori Smith – ci indicò e ci accompagnò all’interno.
La stanza era enorme e decorata con infissi dorati ed intagliati. Mobili di legno pregiato e al centro due letti francesi.
Chiuse la porta e continuò a camminare assieme agl’altri.
- quell’ uomo è un pazzo maniaco! E poi tu ci mancava solo che mi facessi buttare nelle sue braccia –
- fingevo…. – si sedette su un letto, si tolse la giacca e si sciolse i capelli riallacciandosi la bandana
- stavi bene anche senza….. – mi sedetti di fronte a lui e sorrisi
- odio questo posto, e odio quell’uomo –
- si però tu non sei una donna, per te è molto più facile con lui; se mi trovassi con lui sola in una stanza sicuramente mi sarebbe saltato a dosso in cinque secondi
- peccato che tu non glielo avresti mai permesso –
- no mai, avrei sguainato la mia spada e lo avrei fatto a fettine. Nessuno può toccare Loreley Grey -
- tranne me –
- tu sei un caso speciale –
Jack si stese sul letto, si ricoprì con le lenzuola e chiuse gli occhi
- che fai? -
- dormo no?! –
- dormi? Oh si, ok…. –
- buonanotte –
- buonanotte – mi alzai e mi sedetti sull’altro letto a circa 2 metri da quello di Jack, rimboccandomi il vestito
- devo dormire con il vestito? –
- come? – chiese quasi addormentato
- il vestito….. –
Jack si sedette sul letto e si sfilò la camicia
- dormi con questa - me la porse
- ok – la presi e mi cambiai in una camera all’interno della stanza ed uscii fuori con la camicia bianca e pulita di Jack che mi copriva poco le cosce
Lui si era appena addormentato ed io facendo attenzione a non svegliarlo gli diedi un bacio sulla guancia e mi stendetti sul mio letto.

Passarono due ore circa, ed io avevo dormito si e no venti minuti.
Mi girai dalla parte in cui c’era Jack, e lo vedevo lì a dormire girato dall’altra parte; il mio sguardo accarezzava la sua linea della schiena cautamente appoggiata sul letto e si muoveva al suo respiro.
- splendido…... – sussurrai senza voce
Mi alzai dal letto e cominciai a camminare da una parte all’altra della camera, finché non inciampai e caddi con un tonfo sonoro sul pavimento facendo scattare Jack dal letto
- che cavolo fai? -
- sono caduta! – mi rialzai stirandomi la camicia e notando lo sguardo di Jack che fissava le mie gambe
- Jack?! Ehi Jack, ti dispiacerebbe guardare più su? –
Lui spostò lo sguardo
- non Jack, più su ancora…. -
- va bene –
- scusami per averti svegliato, torno a letto –
- no, vieni qui –
Mi sedetti accanto a lui e mi ricoprì con le lenzuola
- che c’è Jack? –
Lui si stendette
- ho mal di schiena….. -
Sospirai e lo fece sedere; mi misi dietro Jack e lui si poggiò sul mio petto, mentre io gli massaggiavo la schiena
- complimenti, facevi la massaggiatrice in un'altra vita? -
- non posso immaginare una vita senza te –
- credo che un giorno bisognerà affrontarlo –
- non dirlo manco per scherzo – mi feci serio
- ok, cambiamo argomento? –
- si, bene, di che vuoi parlare? –
- di quanto sono bello…. –
- non montarti la testa Jackie –
- perchè non lo sono? –
- si, si, su dai siediti –
Jack non ascoltò le mie parole e mi prese per il busto e mi baciò con trasporto. In qualche secondo, senza che io me ne accorgessi, lui possedeva le mie membra e dentro di me aveva fatto risaltare il piacere che rinchiudeva la mia anima; lui invece un eccitazione che lo rendeva indemoniato e desideroso di avermi.
Non mi accarezzava, si sentiva solo attratto dal mio corpo, che aveva incontrato il suo e si era unito ad esso.
L’affanno faceva parte di noi, il respiro ci aveva abbandonato.
Ogni volta con lui era sempre la prima volta, una volta tutta da scoprire.
Pensai che quella notte avevamo fatto solo sesso; Jack era stressato e l’unica cosa che lo avrebbe rilassato era andare a letto con me. Se ne stava approfittando. Circa un ora dopo con Jack che mi stingeva il corpo spogliato poggiato accanto al suo, scoprii il vero amore.
- ti avevo detto che non ti amavo -
- si, me lo ricordo –
- Lor?-
- che c’è? –
- ti amo –
- grazie per avermelo detto – chiusi gli occhi e mi addormentai
- Lor? Lor? –
Lo sentivo chiamarmi, ma non gli rispondevo perchè ero troppo stanca e troppo felice di aver sentito la sua voce che diceva di amarmi.
- ok…. - disse lui che chiuse gli occhi addormentandosi accanto a me

°°°°°°°°°°°°°°

oki, per ora fino a qui...
bacioni ^.^
 
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~ Aerion
view post Posted on 28/4/2009, 18:38




Sempre piu belllaaaa :err: continuala presto ^^
 
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DIDI_FIC95
view post Posted on 28/4/2009, 18:44




grazie!!!! che gentile!!!!!
ok continuo!!!

- Jack? Vieni? - Guardavo fuori dalla finestra e vedevo passare le persone che passavano per la strada – ALLORA VIENI? - chiamavo Jack ma lui non accennava a venire. Ad un certo punto non vedendolo arrivare mi staccai dalla finestra reggendomi la pancia rotonda contenente i miei bambini
- ehi piccola! – mi diede un bacio e accarezzò la pancia – allora come stanno i bambini? –
- bene, ma sia io, te e i bambini dobbiamo andare quindi ci vogliamo sbrigare!? –
- ok, andiamo……. – Jack mi prese per mano e come per magia ci ritrovammo a Tortuga ed io non ero più incinta.
- Jack che ci facciamo qui? – chiesi mentre camminavamo per le strade deserte. Jack mi teneva la mano con aria assente, immerso nei suoi pensieri
- allora Jack dove siamo? –
Alex uscì da una via e sparò Jack
- JACK! – urlai – JACK! –

- o mio Dio! – mi sedetti sul letto con l’affanno tenendomi il lenzuolo sul corpo denudato
- Lor che c’è…… piccola ehi….. – Jack prese il mio capo le strinse sul suo petto
- non mi sento bene - mi ristesi sul letto con una mano sopra alla fronte
- mi spieghi che cos’è successo? –
- beh, ecco tu che poi….ed Alex… e molto grossa e poi erano due e tu non c’eri e dopo……. –
- Lor: parole di senso compiuto –
- ero incinta, di due gemelli e poi tu sei morto e Alex ha fatto….. che poi……. –
- stai continuando a farneticare –
- ok, io ero incinta di due gemelli, tuoi e tu, dopo, sei morto ok? –
- spero non sia un sogno premonitore –
- spero di no, su serio…… –
- o mio Dio va de retro….. –
- perchè? –
- sei incinta! Oh no, ai ripari, il mondo sta finendo, Jack Sparrow ha fatto un figlio –
- Jack non sono incinta era solo un sogno –
- speriamo….. –
Bussarono alla porta
- signori Smith, la colazione è pronta –
- grazie, scendiamo subito – dissi io mentre la domestica si allontanava
- ecco, il fatto che ci ha chiamato signori, è un motivo in più per dire che sei incinta –
- come? –
- dovremmo sposarci –
- smettila –
Ci alzammo e uscimmo dalla stanza. Jack aveva di nuovo raccolto i capelli e tolto la bandana mentre io avevo rimesso il vestito bianco e mi ero truccata. Scendendo dalle scale Kim si accostò a me:
- c’è l’ho fatta! –
- che cosa? –
- io e John –
- c’è l’hai fatta! –
Ci mettemmo a saltare per le scale urlando per la felicità che la mia amica aveva conquistato il suo innamorato
- ti prego non ti agitare….. o rischi di perderti qualcosa…. – mi disse Jack che mi teneva dal braccio in modo regale
- Jack smettila ti prego…. –
- che cosa voleva dire? – chiese Kim
- niente, pensa che io sia incinta –
- lasciali perdere gli uomini, non capiscono mai l’esigenze di una donna –
- siete tutte e due delle bambine – Jack si staccò da me e arrivò all’ultimo scalino girandosi verso di noi – andiamo? –
- arrivo – corsi verso di lui e mi attaccai al suo braccio abbracciandolo; mentre Kim si attaccò a John, e Alex che teneva Jessy sottobraccio mi guardava indignato per la storia della nostra litigata
- buongiorno miei ospiti – Cristopher ci accolse nella sala da pranzo; grande e luminosa; ci fece sedere al tavolo e cominciò a parlarci dei rapporti dello stato con i commerci, argomento che nessuno di noi capì o ci fece molta attenzione; ci guardavamo in giro cercando la polvere.
Nessuno di noi riuscì a vederla.
- signor Smith, ditemi i vostri bagagli? –
- prevediamo di rimanere poco, non ne abbiamo bisogno –
- certo, se lo dite voi…… signora Smith, mi dica a dormito bene questa notte? –
- si, sono stata molto bene –
- ne sono felice, mi rende di gioia sapere che i miei ospiti trovavano la mia casa gradevole ed accogliente –
- in effetti è una bellissima casa –
- troppo gentile –
- signor Twain, voi conoscete la polvere da Sparrow? –
- polvere da…… no, non ne ho mai sentito parlare, perchè questa domanda signor Watson? –
- siete un intenditore di leggende, mi chiedevo se lo conoscevate –
- mi spiace ma questa mi manca –

Passammo la colazione e verso le undici di mattina mi diressi in campagna dove c’era un enorme e bellissima villa.
- quanto tempo….. - mi sedetti su un enorme masso di fronte alla casa e vidi uscire da essa
- ALEX! –
- sei venuta anche tu –
- volevo qualche spunto in più per non dimenticare il mio passato –
- il passato dal quale sei scappata –
- tecnicamente, è colpa tu e di tuo padre, mi avete gettata in mare senza scrupoli –
- è solo colpa del vecchio Allen se ti sei allontanata da me, non sei più stata mia da quel giorno –
- non sono mai stata tua Alex –
- solo quando sei venuta a letto con me –
- nemmeno in quel momento ero tua –
- già, eri di Jack, sei sempre stata sua –
- beh, non è che sono un tesoro da mettere in una cassaforte –
- e invece lo sei, si un vero tesoro – mi baciò la guancia
- Alex tra noi è finita, lo sai –
- già… un tesoro maledetto, nessuno può possederti davvero –
- è vero –
- va bene Loreley, starò al mio posto –
Io mi alzai e mi fermai sulla porta della villa
- ricordi, abbiamo passato dei momenti splendidi in questa casa –
- si è stato bello vivere qui –
- ed è stato bello stare qui con i miei genitori –
- ti mancano Melissa e Jake –
- anche troppo –
- John vuole riportare sua sorella in vita andando a Discovery Bay….. –
- su serio? Come si chiama? –
- Crissy Hawkins –
- devo aver già sentito questo nome –
- si, ma non è questo il punto. Se facciamo in modo che John riporti in vita Crissy , allora rivedrai i tuoi genitori –
- ma uno di noi morirà –
- solo se lo scegliamo noi –
- e tu saresti disposto a farlo? –
- no, stavo pensando a Jessy, magari o addirittura a Jack –
- tipico di te –
- cosa? –
- proponi una cosa, ma non vuoi attuarla tu stesso, mettendo a repentaglio la vita di chi odi –
- io non odio Jessy, anzi è una mia amica! –
- è per questo che vuoi farla morire?! E poi parlavo di Jack –
- primo: io non voglio uccidere Jessy, ma non sapevo che scegliere e secondo: non odio Jack, ma è solo uno che mi intralcia –
- intralcia? –
- io e te Lor –
- io e Jack Alex –
- già…. e va bene se vuoi muoio io –
- non ti azzardare! –
- prima dici che dico le cose e poi non le faccio, ed ora non me lo vuoi far fare?! –
- non voglio che tu muoia, per niente….. –
- allora chi? –
- nessuno, non voglio che muoia nessuno –
- e Melissa e Jake? –
- non importa. Non gli vedo da tanto, resisterò –
- se lo dici tu…. Allora, andiamo a prendere la polvere? – mi porse un braccio con un signorotto elegante
Io sorriso, gli feci un inchino prendendo il vestito dai lati e dopo gli presi il braccio
- andiamo Alex…. –

Arrivammo a casa di Cristopher e i miei occhi non potevano credere a quella visione:
bruciata.
La casa era bruciata, in pieno movimento dalle fiamme.
- JACK! KIM! – urlai e la ragazza si fece fuori – Kim! –
- Lor! –
Ci abbracciammo
- dov’è Jack? – chiesi
- non lo so –
Poi lo vidi arrivare con i capelli sciolti, la bandana in testa e la camicia sporca di sangue
- JACK!– corsi da lui – Jack ma che diavolo ti hanno fatto? – lo abbraccia; lui era pieno di sangue ed aveva sporcato il mio vestito bianco
- hanno…cavolo….. hanno rubato la polvere –
- cosa? La polvere…. Chi? –
Con un colpo di tosse si accasciò su di me
- Jack ti prego…… non c’è la faccio a tenerti….. –
Lui tentò di alzarsi un po’ tenendosi sempre appoggiato a me
- carino, il colore dei vestiti…… - disse Alex avvicinandosi
- fai poco lo spiritoso e tieni Jack – gli poggiai Jack su una spalla e andai a vedere se c’erano tutti
- è curioso! – disse Jack – ci ha lasciati insieme…… -
- forse crede con ci odiamo –
- no, no, lo sa. Pensa solo che tu possa non uccidermi –
- non ci contare Sparrow –
Io ero ancora in cerca degli altri dentro la casa, quando vidi Cristopher all’interno e lo portai fuori.
- che vestito insolito avete signora Smith –
- non sono la signora Smith –
- ah no? e chi siete? –
- io per voi sono il Capitan Grey –
- Capitan Grey? Avete una nave? –
- certamente –
- Lor? –
- Jessy come stai? –
- sto bene, ci sono tutti? –
- non so, non ho visto John –
- e con Kim –
- bene –
- Jack? –
- con Alex –
- ai sul serio hai lasciato Jack con Alex? Non credi che si uccideranno? –
- spero solo di no –
- Loreley che faccio con Jack? –
- ci penso io – lo feci reggere su una mia spalla
- torniamo alla Perla ragazzi! –
- dove andate “Capitan Grey”? –
- torno sulla mia nave signor Twain –
- che cosa? E mi lasciate qui? –
- mi spiace signor Twain – disse Jack – il capitano in seconda a parlato –

Ci dirigemmo al porto e mentre io camminavo con Jack che si poggiava a me lui urlò:
- sono loro! – Jack cominciò a correre verso i loro
- Jack non puoi correre! – io lo seguii per fermarlo; lui intanto aveva preso per un braccio una delle donne che avevano rubato la polvere
- Melissa….- sussurrò

FLASHBACK
- mamma! Papà! – dissi io con quel vestitino ricamato celeste
- Loreley piccola sono qui! – disse mia madre abbracciandomi
- mamma, ti ho cercato dappertutto, dov’è papà? –
- papà sta parlando con il padrone, piccola ora arriva –
Sentimmo tre spari seguiti da un urlo
- mamma che cos’è successo? –
- niente tesoro – mia madre era parecchio preoccupata – senti amore, vado a vedere cosa fa papà, torno subito – si spostò
- no, mamma – mi accostai a lei
- rimani qui – si allontanò. Io non l’avevo ascoltata e così mi ero diretta da lei.
A terra.
Tutti e due i miei genitori in terra.
In una pozza di sangue che emanava un cattivo odore di marciume.
Un uomo si allontanò dai corpi e passando da vicino a me mi diede un buffetto sulla guancia
- Loreley? – Alex arrivò vicino a me
- Alex….. – mi poggiai su di lui piangendo – Alex, sono morti, non ci sono Alex…… non ci sono più –
- no non ci sono più –
FINE FLASHBACK

- voi non c’eravate più –
- Lor ti posso spiegare…. –
- perchè non mi avete detto che eravate vivi? –
- Melissa andiamo….. –
- mamma! –
- Jack! –
- tu non eri morta –
- ero caro, a volte si ritorna…. –
- si può succedere –
- e papà dov’è? – chiesi
- eccolo –
- papà, anche tu quindi eri in combutta con loro?! -
- Loreley ti prego…. –
- non c’è niente da spiegare – mi allontanai
- tesoro…. – mi chiamò Jack – mi dai una mano? –
- oh, si certo –

Io e Jack ci allontanammo ma i miei genitori e Rachel ci seguirono sulla Perla
- perchè non mi avevano detto che erano vivi? –
- non lo so…ehi fa più piano! –
Stavo mettendo una fasciatura a Jack perchè gli avevano sparato e nel frattempo continuavo a blaterare
- sono, vivi, perchè io non avrei dovuto saperlo? –
- come faccio io a saperlo? –
- li conosci meglio di me, da più tempo, magari tu conosci la malattia che gli ha colpiti, per cui loro non mi hanno detto che erano vivi…. –
- ok, ok basta! – si alzò dal letto – la tua carriera da infermiera è finita –
- e da chi ti vuoi far mettere la fasciatura?! Da Kim, la tua amante, da Jessy, la tua nuova fidanzata! –
- come? –
- scusami, è vero tu non sei fatto per le fidanzate, facciamole tutte due amanti –
- tu sei pazza –
- ringraziando il cielo, altrimenti non starei con te –
- va bene, se sei arrabbiata con i tuoi genitori vai e ci parli, così non te la prendi con il sottoscritto –
- io non me la sto prendendo con te –
- no? ok, allora vado a letto con Kim e Jessy –
- non ti muovere – mi misi davanti a lui non provare ad uscire da questa stanza senza di me, sono stata abbastanza chiara?-
- meglio di così…… - lui mi prese dai fianchi e mi girò di fronte alla porta spingendomi fuori dopo averla aperta – vai a parlare con Jake e Melissa –
- no –
- vai –
- no. solo se vieni anche tu –
- va bene – prese la camicia, se la rimise ed uscì con un braccio poggiato sulla mia spalla, come a voler evidenziare la nostra relazione
- mamma – dissi io facendo voltare mia madre
- Jack come stai? –
- bene, Melissa –
- vedo che quando ti abbiamo detto di tenere mia figlia al sicuro, tu mi hai preso alla lettera –
- mamma, concentrati su di me. Mi spieghi perchè non mi avete detto niente?! –
- tesoro, eri una bambina non avresti capito –
- ero abbastanza grande da capire che diavolo vi è passato per la testa –
- signorina, modera il linguaggio!!! – mi disse con modo severo mio padre
- papà! –
- Jake che piacere…. – disse Jack dandogli la mano e togliendo subito il braccio dalla mia spalla
- Jack, hai tenuto fede alla tua promessa – si riferì alla mia protezione
- già e anche troppo….. – sentenziò mia madre
- perchè? –
- niente – non avrebbero dovuto sapere della nostra storia, ma loro non credettero molto alla mia affermazione
- Loreley, noi l’ho abbiamo fatto per te –
- per me…. Ma certo…. –
- tu non saresti mai qua, se non avessimo inscenato la nostra morte –
- perchè? –
- perchè saresti diventata una dama e noi volevamo che tu diventassi un pirata –
- che cosa centra ora? –
- tu dovevi avere la maledizione, e se noi non fossimo morti Jack non ti avrebbe mai aperto la collana –
- e dovevo per forza avere la maledizione –
- no, dovevate avere per forza la maledizione –
- Rachel…. –
- e tu che centri con questa storia? – disse Jack
- voi non sapete perchè avete questa maledizione vero? –
- perchè siamo degli idioti che hanno aperto una pietra – dissi io
- c’è un segreto che dovrete scoprire, noi non possiamo dirvelo –
- perchè? –
- perchè noi non lo conosciamo –
- fantastico…… - misi le mani sui fianchi – spero solo che non sia un’altra notizia brutta: ne ho avute già troppe – mi allontanai come se fossi infuriata, e nulla di quello che mi avevano detto mi aveva resa un po’ più felice.
- piccola…… piccola….. – arrivò Jack correndo verso di me – forse non avevano cattive intenzioni – cercò di rincuorarmi tenendomi abbracciata
- io non credo – mi tolsi da lui e continuai a camminare verso il ponte
- amore, ti prego non te ne andare via…… ti prego…. – mi guardò come se io non potessi dirgli di no
- che vuoi…….? – quasi stufata girandomi verso di lui
- magari è qualcosa di buono! –
- che cosa? –
- il segreto……! –
- probabilmente sono la figlia del demonio! –
- no, non sei così cattiva…. –
- non hai ancora visto niente Jack…. –

Passai ore a rimuginare sull’accaduto, appoggiata a quel parapetto;a convincermi che davvero i miei genitori l’ha avevano fatto per il mio bene; stavo persino pensando all’assurda promessa di Jack di essermi fedele.
Purtroppo quando sono triste per una cosa, me ne vengono in mente altre mille che mi fanno arrabbiare e venir voglia di urlare e piangere sino a perdere le forze.

- Jack Sparrow…… -
- John Hawkins…… che vuoi? –
- quelle persone, chi sono? E niente fandonie –
- vecchi amici…. –
- e Loreley ha chiamato “mamma” una di loro, e anche tu…… -
- sono i genitori di Lor, e mia madre –
- bene, allora vado a parlare con loro – fece per andarsene
- no no no……...tu non vai da nessuna parte –
- questo era l’accordo –
- era…. Per la precisione –
- sapete che se non obbedite la vostra fidanzata farà una brutta fine –
- ma voi, volete parlare con i suoi genitori, e se uccidete la mia fidanzata, loro non vi parleranno –
- no, ma posso parlare con i vostri genitori –
- siete certi che dei pirati di buona famiglia, come i miei, cederanno a rivelarvi un segreto così importante? –
- io ho sempre il mio asso nella manica – John si allontanò da Jack e venne da me, appoggiata al parapetto.
- Miss Loreley….. –
- l’ha pregherei di chiamarmi Capitan Grey –
- come volete….. –
- siete qui per parlarmi della polvere? –
- no, di Kim –
- Kim? Che volete sapere?! –
- beh, certamente sapete che io e lei…… -
- si lo so –
- come mi devo comportare con lei? –
- ne sei innamorato? –
- si, molto –
- non ci credo…. Tu sei uno di quelli… uno di quelli come…… come….. –
- come Jack?! –
- che centra ora Jack? –
- un uomo che non ama mai una donna, allergico all’amore, che non può avere rapporti al di fuori di una stanza…….. –
- e tu saresti questo? “uomo scappato da una cella!? –
- io ero questo, Jack è questo –
- Jack non è affatto così! – cominciai a spazientirmi – è cambiato, lo so bene –
- come lo sai? –
- me l’ho ha detto!e poi non ho bisogno di saperlo, me lo sento –
- sei sicura? –
- certo che sono sicura…… -
- e riguardo a me? –
- penso ancora che non siate perfetto per Kim –
- devo avere la vostra approvazione per sposare Kim? –
- vuoi sposare Kim? Ma….. ma…. –
- mi rendo conto, che non è il momento adatto ma….. –
- il momento adatto? Ma se ci sei solo andato a letto –
- ma io l’ha amo, sul serio, e voglio che sia felice, ti prego, vorrei che tu fossi d’accordo, altrimenti non so se accetterebbe – si mise in ginocchio dinanzi a me –ti prego…… fallo per Kim, non per me –
- beh, va bene, forse, credo…. Che può andar bene…. –
- grazie – si rialzò – tu non dirgli niente, fino a che non sarà lei stessa a parlartene ok? –
- ok, non preoccuparti – sorrisi e lui andò via
- adesso mi metto a ridere come un pazzo: che diavolo faceva John? –
- perchè? –
Cominciò a sghignazzare – John…… in quel modo….. –
- smettila di ridere….. – gli diedi un colpetto sulla spalla – John stava chiedendo la mia “approvazione” per sposare Kim –
- sposare Kim? John? Lei mi ha detto che non era in effetti un uomo…… -
- come te Jack?! –
- che vuoi dire? –
- Kim ti ha detto che era un uomo che frequentava una donna al giorno, che non faceva altro che bere rum tutto il giorno e che non gli importerebbe mai di una persona –
- circa, più o meno –
Voltai la testa per non guardarlo – la descrizione ti si addice –
- non tanto baby….. –
- ah no?! –
- no, a parte il rum le altre due cose sono false –
- per ora…. –
- che vorresti dire? –
- voglio dire che fino all’ultima volta che faremo porto non ci penserai alle altre donne, ma dopo potrei trovarmi da sola….. come sempre –
Non mi diede risposta; non voleva. Il suo sguardo era fissato sul mare ondeggiante
- che fai non parli? –
- no – si allontanò
- perchè ho ragione?! –
- no, perchè non resterai sola – se ne andò lasciandomi là sola, che ironia. Pensavo a che cosa stava pensando Jack in quel momento e che cosa significasse quella frase. Non mi avrebbe lasciata!? Era questo che mi voleva dire? Oppure sapeva che anche se mi avrebbe lasciata io non sarei rimasta sola. Difficile a dirsi quando la tua migliore amica si sposa, il tuo ex fidanzato è in procinto di odiare te e il tuo attuale fidanzato che probabilmente sta per lasciarti. Fantastico. Veramente fantastico.

Ci trovavamo ancora sulla nave e John a mia insaputa era stato capace di strappare a mia madre e mio padre due pezzi della mappa. Mancavano solo i due pezzi di Teague e Rachel Sparrow.
- miss Sparrow….. –
- io non sono più Miss Sparrow….. chiamatemi Cooper –
- non volete essere chiamata con il nome di vostro marito….? –
- mio marito? Il padre di Jack non è mio marito –
- non vi siete sposati? –
- no, mai…… che volete da me Capitan Hawkins? –
- volete essere un pirata libero? –
- io un pirata libero…….. ?! mi state prendendo in giro? –
- Miss Cooper, conoscete la mia fama come corsaro presuppongo; ho proposto la stessa cosa a vostro figlio e quindi possiede lui le lettere di marca; ma certamente non vi impedirà di conquistare il mio successo… –
- Capitan Hawkins il vostro unico successo si trova tra le donne….. esattamente come mio figlio –
- penso che ora il Capitan Grey sia perfetta per lui –
- Jack è un uomo che si stanca facilmente, e non sarà certo una ragazza come quella bambina a fargli cambiare idea. Troppo immatura, troppo poco per il mio Jackie –
- hai qualcosa contro Lor? – chiese Jack avvicinandosi a i due che parlavano fittamente
- penso semplicemente che la tua “Lor” non sia una donna –
- ho capito bene o……. –
- intendo dire che Loreley Grey non una ragazza rispettabile – incrociò le braccia, come se volesse far capire a Jack la sua (ormai svanita) autorità di madre
- Lor è una bambina –
- già, e non credo che sia pronta per soddisfarti –
- questo non è il momento per rimanere qui – si defilò John lasciando spazio a me che arrivai subito dopo che John mi informò del contenuto della conversazione di Jack e sua madre; e dopo quella frase:
- guarda che a te non t’interessa, poi non è affatto vero perchè è già una donna capace…. – si fermò per non elencare a mia madre ciò che sapevo fare – e poi anche se non fosse successo niente non m’importerebbe –
- ciao Jack, Miss Cooper…… - John mi aveva raccomandato di non chiamare Rachel “Sparrow” perchè odiava quel nome come odiava essere chiamata Dory, il suo secondo nome
- avete imparato il mio nome…… -
- esatto Dory….. –
Lei si inspazientì e Jack si divertì: adorava sentire le miei frecciatine contro la madre
- anche questo nome, avete imparato…… -
- si lo conoscevo….. –
- e allora, che cosa fate qui? –
- è la mia nave, mi sarà concesso passeggiare su di essa –
- non era Jack il capitano? –
- si, ma io sono il capitano in seconda –
- una donna….. –
- non mi aspettavo che simile frase uscisse dalla sua bocca Dory –
Si fece sempre più rossa
- è strano come Jack abbia nominato capitano in seconda una donna, ho una bambina – sorrise fintamente
- Jack non mi considera una comune “bambina” –
- ah no? –
- no. diglielo Jack –
- glielo già detto….. amore – mi strinse per il bacino abbracciandomi mentre Rachel stava diventando sempre più rossa per la rabbia. Toccare il suo Jackie…. Non sia mai. Perchè ora era il mio Jackie
- è la commedia più insulsa che abbia mai visto – si calmò
- che cosa intendi? – chiese Jack
- intendo dire, che voi non siete per niente innamorati –
- stai scherzando?! Io sono innamorata di Jack, farei qualunque cosa per lui –
Fù in quel momento che Jack realizzò di non amarmi. Si divise da me
- Lor…… -
- che c’è Jack? –
- io non ti amo – secco e distaccato
- tu non…. Ma mi avevi detto….. – con le lacrime che stavano per traboccare dagl’occhi
- scorda tutto quello che ho detto – ancora più freddo e distante; la sua camminata con la quale mi stava abbandonando sprofondata nella mia anima non aveva più effetto su di me, sembrava aver perso tutto quel fascino che mi aveva conquistata.
- AVEVI DETTO CHE NON SAREI MAI RIMASTA SOLA! – urlai tra una lacrima e l’altra che non scendevano per la guancia ma rimanevano posate sugl’occhi formando un lago di pianto che mi faceva annebbiare la vista. – ME LO AVEVI PROMESSO JACK! – continuavo ad urlare con forza – IO TI HO AMATO TUTTO QUESTO TEMPO, E TU SEMBRAVI COMBACIARE ALLA MIA IDEA DI NOI DUE INSIEME……MA ERA UN ILLUSIONE JACK?! MI AMAVI, LO SENTIVO, LO SAPEVO. SEI TU QUELLO DEGNO DI ME JACK, SEI TU QUELLO CHE AVREBBE DOVUTO PROTEGGERMI E PERCHE’ ALLORA NON CONTINUI A FARLO…….?! IO HO BISOGNO DI ESSERE PROTETTA, HO BISOGNO DI ESSERE AMATA. HO BISOGNO DI TE….LO CAPISCI! –
- non hai bisogno di essere protetta. Non sei più una bambina –
- io sono una bambina Jack, sono la tua bambina…ti ricordi? –
- no, ora non più –
- MI SPIEGHI COSA CAVOLO TI E’ PRESO?FIN ORA SEI STATO CON ME BENISSIMO,O TI INTERESSAVA SOLAMENTE PORTARMI A LETTO; SI,SI SONO SICURA, JOHN AVEVA RAGIONE: NON SAI AMARE, TI GIRI OGNI DONNA DEL PAESE E NON TIENI A NESSUNA PERSONA –
- io ci tengo a te…. –
- ci stiamo lasciando Jack, tu non tieni a me –
- Lor ….. –
- che vuoi ancora? – me ne stavo andando, ma lui venne vicino a me e con gli occhi rossi; cosa che non gli aveva mai vista fare: piangere; mi sussurrò:
- mi dispiace….. – scappò via.
Avrei voluto eliminare dalla mia testa la sua immagine che mi chiedeva quasi perdono, invece continuavo a fissarla nella mia mente.
- grazie Rachel……. – gli dissi sputandogli la frase in faccia. Come se fosse stata colpa sua.
Forse lo era. Ma io ancora non lo sapevo.

Stesa sul pavimento della cabina, tentando di ascoltare quella voce che nella mia testa che diceva di dimenticarmelo. “dimenticalo…dimenticalo….”
- chiudi il becco! – mormorai sedendomi. Voltai la testa e Jack era lì steso sul letto con gli occhi che guardavano il soffitto. Tentando di dimenticarsi quell’orrendo litigio
- che fai qui? – presi coraggio per parlare
- è la mia cabina, dovevo pur stare da qualche parte –
- mi pareva che fosse anche la mia cabina –
- la nostra cabina? –
- nostra…… -
- non preoccuparti ne trovo un’altra –
Che stupido dialogo. Quante parole non dette.
Si sedette sul letto accarezzando le lenzuola che nell’alzarsi lasciarono la sua forma distesa.
- vado via – si alzò e mi raggiunse – rimani seduta sul pavimento? –
- il freddo del pavimento, riesce a sciogliermi via i pensieri che ti riguardano –
- sono tanti? –
- si, sono davvero tanti e non riesco a buttarli via –
Jack si sedette accanto a me
- sai ti amo ancora… non riesco a dimenticarti…. – continuai nel tentativo di provare a farlo parlare, invece di farlo continuare a guardare la bottiglia di rum semivuota
- finiscilo – mi porse la bottiglia; la presi e ne finì il contenuto
- tu l’ho hai bevuto tutto? –
- si e ho mal di testa –
- anch’io –
- hai bevuto? –
- no, ho pianto –
- si ti ho sentito sia dopo che prima che ti addormentassi –
- ho dormito? –
- mezz’ora circa –
- avevo bisogno di riposare –
- già –
- già –
- che silenzio mamma mia –
- non ho niente da dirti – si alzò
- sul serio dicevi di non amarmi? –
- si che ti amo, ma posso solo dirlo, non dimostrarlo. Tu hai detto a mia madre che avresti fatto di tutto per me….. –
- si… -
- io invece non sarei capace di farlo –
- non credo che ti verrà mai chiesto –
- non ci contare –
- comunque tu sappi che io ti amo e ci metterò tempo per dimenticarti –
- l’importante è saperlo – si allontanò verso la porta l’aprì e si voltò – Capitan Grey, dite alla ciurma di fare rotta per la Baia dei Relitti, andremo a trovare il mio vecchio….. –
- ma certo…..Capitan Sparrow –
Sbatté la porta ed andò via.
Quel darci del “voi” e quel chiamarci con il nostro grado, stava segnando la fine della nostra storia. Io ero il capitano Loreley Alexis Grey, punto e basta. Non ero più la fidanzata del mio capitano del mio……. Quello che una volta chiamavo “il mio Jack” non c’era più la ragazza. C’era il pirata; quello che ero stata all’inizio, sin dalla prima volta che avevo visto Jack, non donzella, ma futuro capitano senza un futuro.
Non credo che sarei potuta restare sulla Perla per sempre; non avrei mai potuto sopportare la vista, giorno dopo giorno dell’uomo che aveva solo assaggiato il sapore del mio corpo. L’uomo che diceva di amarmi e che poi in realtà aveva il cuore da un’altra parte.

°°°°°°°°°°°°°°°

- Rachel…. –
- Teague, e da tanto che non ci vediamo –
- si, dal concepimento del nostro adorato figlioletto –
- si da quel tempo…… -
Il viaggio era stato lungo per arrivare alla meta prestabilita; e piena di silenzi. Io e Jack non ci eravamo più parlati seriamente; le ultime parole erano state – “Capitan Grey siamo arrivati” – forse perchè non era più uscita dalla cabina dopo che ero stata due ore a parlare con Kim della mia recente rottura e del suo imminente matrimonio che mi distraeva dal pensiero fisso del vuoto che creava Jack.
Comunque la più grande fatica per me era stata avvicinarsi alla porta della cabina per poter uscire a parlargli, o solo vederlo; mi viene da ridere a pensare che ci avevo messo mezz’ora per mettere la mano sulla maniglia che non ho mai usato.
- come possono due persone che si sono amate non soffrire nel rivedendosi dopo tantissimo tempo –
- già…..peccato che i miei genitori non si sono mai amati veramente – sussurrò Jack sentendomi parlare
- e tu? – chiesi sporgendomi per vedere Jackie mentre Kim ci faceva da palo
- io cosa? – si sporse anche lui
- non sono i tuoi genitori?! – cantilenando e indicando Rachel e Teague
- sono un incidente, io non ci sarei dovuto essere – si rifece serio
- si, però sei un ottimo incidente…. – sembravo quasi adorarlo, mentre lui non aveva niente che lo indulgesse a riguardarmi come quella che una volta venivo chiamata la sua donna
- signor Sparrow….. – si avvicinò saltellando al pirata
- Capitan Hawkins….. che posso fare per voi? –
- voi e la vostra lontana fidanzata dovrete offrire al sottoscritto qualcosa che ardentemente cerco –
- sarebbe….? –
- vuole, i nostri pezzi della mappa! – s’intromise Rachel (la donna che mi aveva strappato la felicità)
- la mappa per Discovery Bay immagino….. –
- siete sveglio, signor Sparrow –
- e vi serve per….? –
- riportare in vita mia sorella…… Crissy Hawkins –
- Crissy Hawkins? – si alterò Jake
- papà che c’è? – sobbalzai io vedendolo sudare e agitarsi – tutto bene? – mi poggiai a lui per farlo reggere in piedi
- Crissy ……è morta…… -
- perchè stai così papà? –
- io…. Conoscevo Crissy , e molto bene anche…. –
- tu come la conoscevi? – mi sbilanciai
- se davvero devo dirlo, beh, ecco lei è stata la mia amante –
- CHE COSA? – dicemmo in generale; gli occhi ci strabuzzarono fuori dalle orbite. Non poteva andare peggio di così.
- tu….tu…..tu…. – non sarei riuscita a dire una frase completa – come hai potuto farci questo?! –
- è c’è di più….. –
- di più di quello che hai fatto Jake?! Si c’è….. – disse Mel (diminutivo di Melissa)
- si, Mel, lo sai…. Loreley, Crissy è tua madre –
Questo era il momento di sprofondare
Per ventidue anni mio padre aveva nascosto a me un segreto importantissimo a cui io stentavo a credere
- come hai potuto non dircelo per tutto questo tempo…..eh!? come hai potuto? Anzi come avete potuto! Tu lo sapevi (riferendomi a Mel) e non me l’ho hai detto –
- perdonami Loreley….. –
- io non perdono più nessuno. Non sono fatta per soffrire, chi mi conosce lo sa bene –
- e credo che abbia fatto davvero bene a non perdonarti Jake…. Te l’avevo sempre detto di non mentirgli, ma tu no, dovevi per forza mantenere il segreto – Melissa sembrava ancora più arrabbiata di prima, e persino più arrabbiata di me; potevo capirla in fondo era sempre stata una madre, la mia madre e se fossi stata al suo posto cosa avrei pensato al suicidio. Però neanche io non ero del tutto calma mi avevano comunque mentito.
- Loreley tutto ok? – ero rimasta quasi segregata nei miei pensieri; completamente pietrificata a guardare il mio viso schifarsi alla vista di mio padre – stai bene? –
- ho rinunciato a stare bene già da un po’……. – abbassai la testa – torno sulla mia nave – mi spostai e passai da vicino a Jack che mi fermò:
- tieni, ti servirà – mi diede la sua boccetta di rum
- grazie Jack –
- e se vuoi dopo ti do una mano a berla. Però ora stai qui – mi prese per mano e mi strinse a sé
- visto? Non ti lascio sola – mi sussurrò
- che scioccante rivelazione non è vero? Jake, Melissa…… non ci vediamo da parecchio –
- dalla polvere… ecco da quando non ci vediamo – disse mio padre
- si è vero –
- comunque questa rivelazione non v’interessa più di tanto –
- sono i nostri figli Jake –
- come? –
- non penserete mica che stavo parlando della vostra rivelazione, ma di Jackie e Loreley –
- cosa centriamo noi?– domandammo
- la nostre famiglie hanno litigato da tempo, ed ora i nostri figli si mettono insieme….. –
- perchè avete litigato? – chiesi
- piccole divergenze –
- allora è per questo che tu mi odi? – mi riferì a Rachel
- anche per questo. Si –
- non giudicare mai le persone dall’apparenza –
- non è perchè avete meno di bellezza di altre donne con cui è stato mio figlio, anzi siete davvero bella, però non andate bene per lui…. E poi lo sai non ti ama –
Mi separai da Jack – già….è vero….. –
- che fai? –
- mi sono ricordata che ci siamo lasciati Jackie…. – mi asciugai gli occhi rossi inondati di lacrime allontanandomi da lui, prendendo la sua boccetta e spostandomi sulla Perla con Kim al seguito, mentre loro continuavano a parlare
- ora, la mappa. Né ho già due pezzi me ne mancano altri due –
- hai preso i nostri pezzi – Mel era sconcertata
- si esatto – gli tirò fuori
- va bene – disse Teague – tanto chi muore, muore. È una sfida – misero i due pezzi nella mano di John
- ma…. Ma…. – cominciò a balbettare Jack – potrei essere io, o Lor, o….. John?non hai pensato che una di quelli che potrebbero morire è Kim? –
- già….. – John non ci aveva mai pensato, eppure quel problema sussisteva – non preoccuparti Jack, Jake mi ha detto che si può fermare questa morte con una scarificazione –
- e tu sei sicuro che qualcuno si possa sacrificare Kim? –
- si certo la tua Lor…… che sia Kim a morire o te, Loreley si sacrificherebbe comunque –
- era questo quello che intendeva Lor, fare di tutto….. –
- che? –
- no, niente… comunque Lor non rinuncerebbe ad uno di noi –
- se muore per me lascia Kim, se muore per Kim lascia me –
- a giudicare come si sono messe le cose tra di voi, sono certo che Lor ti lascerà immantinente –
- non contateci, tutti conoscono la benevolenza delle donne; non riescono ad odiare veramente una persona che si è amato –
- non considero Lor una donna che sa perdonare – qualunque parola dicesse John, riusciva sempre a vincerla contro Jack che dopo la sua ultima definizione aveva spiazzato il pirata più meraviglioso dei Caraibi.

- Capitan Sparrow, seguite questa – John gli porse la mappa ricongiunta
- Discovery Bay, ci arriveremo in poco tempo Capitan Hawkins -
- quanto? –
- circa 2 giorni –
- bene –
- allora è vero che vi sposate con Kim? –
- si, è fantastica –
- già fantastica…..davvero fantastica –
- parlate di Kim? Perchè non mi sembra…. –
- Loreley –
- il povero capitano Sparrow, innamorato cotto della sua bella ex fidanzata, che scommetto gli manca molto –
- io non sono innamorato, Lor mi ha dimenticato e non mi manca per niente –
- tu menti –
- io non mento affatto. Si è vero, forse c’è qualcosa in lei che non mi da più quel fastidio piacevole come averla sempre intorno…… -
- innamorato cotto! –
- John? –
- si? –
- finiscila –
- ok –
- Jack? –
- Alex Allen, che piacevole sorpresa –
- la sorpresa non è questa ma quella che hai fatto soffrire la mia Lor –
- la tua Lor? Da quando hai il potere di possedere le persone? –
- da quando tu e lei vi siete lasciati –
- e perchè? –
- perchè si sa che quando voi due vi lasciate Loreley corre sempre tra le mie braccia –
- e questa volta l’ho ha fatto? –
- non ancora, sta prendendo tempo –
- e voi cosa state aspettando per dirmi che cosa ci fate qui da me? –
- ora ve lo dico: voglio ucciderti –
- fatti sotto – si tolse dal timone e si diresse verso Alex – paura? –
Il ragazzo si stava facendo indietro, mentre Jack avanzava verso di lui
- fallo Alex, io sono qui –
Alex si fece avanti e tirò un pugno sul naso di Jack, e lui non sentì niente girò solo il collo facendolo scricchiolare
- è tutto qui? –
Il ragazzo cominciava ad irritarsi mentre il pirata lo stuzzicava, voleva che reagisse; allora Alex si scagliò contro di lui e cominciarono a picchiarsi senza freno. A quella scena si aggiunse anche Jessy che si poggiò affianco a John che si gustava lo spettacolo
- venti su Jack – mormorò la ragazza
- io penso che lo mette K.O. –
- pensala come vuoi –
- O MIO DIO!!! – disse Kim facendomi voltare verso quei due imbranati impegnati nella lotta
- CHE DIAVOLO FANNO!? –
Ci precipitammo verso i due dividendoli
- siete impazziti? –
- a cominciato Alex – disse Jack che veniva tenuta da me alla larga da Alex che ci pensava Kim a tenerlo a bada; ero entrambi sporchi sangue e doloranti, ma questo non gli impediva di saltare l’uno contro l’altro e di stuzzicarsi
- sta zitto Jack –
- ma che cosa vi è preso? – disse Kim
- è stato Jack –
- non ti ho chiesto chi ha cominciato, ti ho chiesto perchè? –
- e tutta colpa sua! – mi indicò Alex
- mia?! Non è affatto colpa mia se vi siete rotti il naso! –
- e invece si – disse Jack che si premeva il naso tentando di non fargli uscire sangue – abbiamo litigato per te –
- Santo cielo perchè siete così scemi?! –
- voleva difenderti – continuò Jack palando di Alex
- da che cosa? –
- da Jack no? ti ha lasciata e doveva pagare –
- Alex, tu non hai il diritto di immischiarti nella mia vita –
- ma io…… -
- niente ma, potevate ammazzarvi! –
- visto! È colpa tua –
- e non credere che non sia arrabbiata pure con te: sei un idiota, che credevi di fare? –
- dovevo difendermi –
- no, potevate parlarne come si fa tra persone civili?! Dovevate per forza fare a botte? –
- e così che si fa tra uomini –
- tu Jack la maggior parte delle volte scappi davanti ai litigi, ora che ti preso? –
- io non scappò mai……. Solo quando ti arrabbi tu –
- come? –
- e va bene anche quando si arrabbiano gli altri però….. –
- perchè cavolo hai fatto a botte con Alex? –
- perchè loro avevano scommesso –
- non me lo vuoi dire? Perfetto! Però adesso fatti aggiustare un po’ – lo presi per mano e lo condussi nella cabina facendolo sedere sul letto e con un fazzoletto cominciai a tamponargli il naso
- allora? Me lo dici? –
- che cosa? –
- perchè avete litigato tu ed Alex –
- te l’ho detto! –
- no, perchè non sei scappato? –
- Alex aveva detto che tu saresti corsa tra le sue braccia –
- che cosa? Ma è impazzito? –
- ho cercato di dirglielo, ma lui non ha voluto ascoltarmi…… -
- dai alzati…. – dissi sorridente mentre gli sbottonavo e toglievo la camicia
- che vuoi fare portarmi a letto –
- da quanto tempo è che non ti cambi la fasciatura? –
- l’ultima volta sei stata tu –
- e a te non ti viene proprio in mente di cambiartela?! –
- perchè mi fa male se me la cambio –
- il dolore fa parte della vita – gli stavo togliendo la benda
- cerco ti evitare molte cose che fanno parte della vita –
- sai che se non te la cambi almeno ogni due settimane potresti non far più parte della vita?! –
- perchè? –
- se ti viene un infezione, tu muori –
- Oh. Credo che me la farò cambiare più spesso –
- visto? Riesco sempre a farti ragionare – avevo finito di aggiustargli la benda e lui si girò di fronte allo specchio impolverato, alzandosi
- ho un bel fisico –
- si, bellissimo. Rimettiti questa – gli porsi la camicia
- no aspetta guarda qui. Sono davvero il massimo –
- oh, andiamo finiscila sembri uno di quei bambini che non fanno altro che vantarsi dopo aver vinto una gara –
- ma io non ho nessuno con cui confrontarmi. Ah no, aspetta ci sei tu. Levati la camicia così vediamo che se ti batto? –
- ti piacerebbe Jack –
- oh si tanto….. ma non credo che riuscirò a vincere con quello che hai tu….. –
- potresti concentrarti su qualcosa si trova un po’ più su del mio petto?! –
- mi è un po’ difficile… -
- ti metti la camicia Jack?! –
- perchè ti stai eccitando? –
- con il fisico che ti ritrovi per sino una donna cieca si allontanerebbe da te –
- non ne sono sicuro perchè tu….. – prese le miei mani e intrecciò le dita – tu non sei scappata di fronte a me – mi diede un bacio delicato sulle labbra spingendomi verso il letto
- non credo che ne avrei avuto la forza – lo ribaciai – che fai Jack? –
- cerco di fare qualcosa di costruttivo. Perchè non cerchi di collaborare un po’? –
- Jack….. – cercai di levarmi dal suo corpo – non possiamo….. –
- perchè? –
- io e te ci siamo lasciati lo sai e anche se sono ancora innamorata di te, non ho alcuna intenzione di sfruttare questa occasione – lo lasciai immobilizzato e mi diressi verso la porta della cabina – perchè non posso stare con chi non mi ama –
- l’ho capito sai… ho capito –
- bene –
- Lor? –
- si che c’è? – rimasi con la porta mezz’aperta
- domani me la cambi la fasciatura? –
- ma te l’ho cambiata adesso, che senso ha cambiartela domani? –
- ti prego….. –
- non avevi detto che ti faceva male? –
- sei l’unica che riesce a non farmi del male. Con la fasciatura. Perchè fai male da un’ altra parte –
- dove? –
- beh…. – si mise la camicia – sei l’unica che mi spezza il cuore –
Sembrava così veritiero.
Per una volta avevo visto un Jack sincero.
Non credo che lui abbia mai detto ad una donna i suoi veri sentimenti; non si sarebbe mai mostrato volubile, non avrebbe mai mostrato il suo punto debole.
Anche se si sapeva che il suo punto debole erano le donne.
Le donne.
Non una donna. La sua donna
- sei tu che hai spezzato il mio cuore Jack…. – mi feci più avanti – avremmo potuto stare insieme, ma tu hai detto chiaramente che non sei in grado di dimostrami che mi ami; e così che il mio cuore si è rotto in pezzi. e tu lo sapevi Jack, lo sai benissimo quanto ci sto male. Quindi ti prego ti chiedo solo di non farmi sembrare la donna che ti ha lasciato perchè sei tu che hai lasciato me…. E l’ho hai fatto molto male. E hai fatto molto male – mi avvicinai a lui prendendolo per la camicia e facendolo avvicinare a me – perchè non riuscirai, nemmeno se volessi a trovare una donna migliore di me – mi allontanai ancora ed uscì dalla porta trovandomi di fronte mio padre.
- possiamo parlare? –
- di che cosa? – mi spostai al parapetto e lui mi seguì
- di quello che hai recentemente scoperto da me e da…. –
- mia madre? Non è più mia madre -
- ma ti ha cresciuto…ti vuole bene è stata con te sempre…..e… -
- …… e mi ha mentito per ventidue anni esattamente come te –
- tua madre non ti ha visto per ventidue anni perchè tu sei scappata diventando pirata –
- Melissa! –
- come? –
- non rivolgerti più a me con il nome di “mia madre” per chiamarla –
- non sei più la bambina dolce che ricordavo –
- non sono mai stata dolce –
- prima di diventare capitano lo eri –
- io sono dolce solo con chi mi conviene –
- come Jack –
- per favore non parliamo di lui…. –
- perchè? –
- io e Jack ci siamo lasciati, quindi non voglio parlare dell’uomo che per ora sembra aver rovinato la mia vita – incrociai le braccia e tirai su col naso per tener dentro l’angoscia
- non sapevo stessi così male…. –
- nessun compatimento, io non devo fare pietà proprio a nessuno –
- dolce no, ma testarda si…. Lo sei sempre stata –
- lo so bene….. –
- comunque non sono qui per parlarti del tuo recente ex fidanzato o della tua testardaggine; io volevo parlarti di Crissy –
- Crissy Hawkins? Non ho alcuna intenzione di conoscere quella che una volta non avrei mai chiamato mia madre –
- ma è davvero tua madre, è tu hai il diritto di conoscerla –
- solo se lo voglio, non sono più quella bambina che deve sottostare a degl’ordini –
- davvero?! Eppure hai un capitano –
- sono io il capitano di questa nave! E Jack non si sognerebbe mai di darmi ordini ne nessun altro. Mi portano rispetto anche se sono una donna –
- buon per te Loreley, ma ti ricordo che anche se sei diventata una donna, un capitano, io sono ancora tuo padre e sei tu che devi portare rispetto a me –
- no, ora non più….. – mi allontanai da lui sentendomi ferita;
il mondo mi stava crollando addosso: Jack che mi lascia, mia madre che non è più mia madre, il matrimonio della mia migliore amica e per finire il fatto che se quando arriviamo a Discovery Bay non riusciamo a sciogliere la maledizione prima che John riporti in vita Crissy con la polvere e le nostre pietre attive, io o uno dei miei più cari amici sarebbe morto per sempre.

Eravamo quasi arrivati a Discovery Bay ed il viaggio era sempre più noioso e pieno di rancore; ma io non potevo che continuare a vivere in quel treno che va 1000 all’ora e aspettare cautamente la discesa per trovare una vita migliore che ora cercavo invano.
- Jack….? –
- Capitan Grey… -
- certo… Capitano…. John mi ha chiesto una cosa che devo dire a voi –
- voi… -
- sapete benissimo che Kim e John devono sposarsi e lui vuole che sia tu…. Che siate voi a farlo –
- e perchè non me l’ha detto lui? –
- perchè pensava che io avrei potuto convincervi di più di lui capitano –
- credo che abbia avuto ragione capitano, in effetti siete la persona adatta per chiedermi favori –
- non sono più i favori di una volta Jack…. –
- no, i favori di una volta includevano una partecipazione di me te e te no di John e Kim –
- allora gli sposerete? –
- certo sarà una cosa veloce: un ciao, ciao, vuoi sposarla e un bacio sarà una cosa davvero veloce –
- davvero la pensi così sul matrimonio?! –
- no, aggiungerei che dopo il bacio ci sarà anche una frenetica festa piena di rum –
- già, come se non centrasse l’amore…. La maggior parte degl’uomini pensa che il matrimonio sia soltanto un legame che tiene unito, o che castiga due persone per la vita; e da un certo punto di vista è questo però penso che due persone si sposano perchè vogliono dimostrare a loro stessi che possono vivere insieme senza mai essere infelici l’una con l’altra. Semplicemente amarsi in eterno “finché morte non ci separi”…….. a volte penso che sia ridicolo trovare qualcuno che stia pari passo con la tua anima per la vita; anima gemella no, non esiste –
- strano eppure nelle favole sembra che tutto sia semplice e facile –
- le favole: una volta, quando ero piccola, sognavo che la villa del padre di Alex, era un castello maledetto da cui io non potevo uscire ed era in quel momento che io guardavo fuori dalla finestra e vedevo arrivare all’orizzonte una nave pirata; il capitano mi rapiva e dopo essere stata tanto tempo con lui finalmente avevo capito quanto in realtà non mi avesse sequestrata ma salvata da un posto che mi teneva prigioniera; comunque alla fine io e il capitano ci sposavamo e vivevamo per sempre felici e contenti… con tutti i denti…. Si lo so una cosa veramente stupida –
- no, invece è carina. E dimmi: com’era il capitano? –
- bellissimo, veramente bellissimo….. –
- ah….allora ero io…. –
- per niente il pirata dei miei sogni non era affatto come te….. lui era coraggioso, affascinate, romantico e non mi avrebbe mai lasciata perchè non era tanto stupido da capire che cosa avrebbe perso se mi avesse lasciato –
- non tutto nei sogni e uguali alla realtà –
- niente che è nella realtà è paragonabile ai sogni –
- però, secondo me c’è sempre qualcosa nei sogni che coincida con la realtà –
- tipo cosa? –
- nel tuo caso c’è un pirata affascinate sia nei tuoi sogni che nella tua vera vita –
- l’affascinante pirata dei miei sogni, non si sarebbe ami sognato di indossare delle perline ai capelli come fa l’attuale pirata “affascinante” della mia vita –
- perchè che cos’hanno che non va? –
- niente a me piacciono molto, sicuramente avrei costretto il pirata fantastico a mettersele; anche se, probabilmente non mi sarebbe mai venuto in mente.. tu si che sei stato bravo –
- in realtà non sono stato io, anzi non me le sono nemmeno fatte da solo –
- ah no? e chi te le ha fatte? –
- mia nonna! –
- tua nonna sul serio?! –
- l’unico contattato umano che ho avuto da piccolo –
- tanto con il contatto umano hai recuperato da grande –
- non ho mai conosciuto una coppia tanto innamorata quanto i miei nonni…. –
- davvero? –
- si, è pensa che questo non l’ho avevo capito fino alla morte di Hanna –
- lei?! –
- quando ero piccolo – si girò verso di me – non facevano che litigare. Ma quando Charlie rimase solo, senza Hanna, io capii quando in realtà si fossero amati in tutta la loro vita –
- wow, è una bellissima storia, più del pirata fantastico….. –
- beh, diciamo che la mia storia è molto più reale della tua –
- vorrei tanto, un giorno…. Trovare una persona con cui far durare una storia per tanto tempo…… -
- anch’io vorrei –
- uhuuuuuh! Jack Sparrow si interessa di storie d’amore…. –
- smettila –
- non pensavo che davvero tu volessi amare una persona…..di solito non ci riesci….. –
- ti rammento che io ti amo, ma non posso dimostrartelo….. –
- ti prego Jack, ti prego… non giustificarti più, non c’è ne bisogno – sorrisi – e poi devo dirti che sto cominciando, pian piano a dimenticarti; o almeno a vederti non come l’uomo che amo e che mi ha lasciata –
- ah davvero! – fece finta di non essere ne dispiaciuto ne interessato
- si pensavo d metterci di più invece….. –
- tanto ero solo un gioco –
- ma…. Guarda che io non sto proprio dicendo niente….. –
- già vero, solo che pensavo di essere qualcosa di più per te…… -
- si è vero…… lo eri.. o lo sei….. non…..
- allora perchè non sono più niente per te? –
- esattamente perchè io non sono più ne la tua bambina ne la tua “Principessa di Spade” -
- te l’ho ricordi ancora?! –
- cosa? –
- della “Principessa di Spade…. –
- e come avrei potuto scordarmi….. ma perchè cavolo mi chiamavi così?-
- mi hai battuto Loreley….. non è mica una cosa da tutti i giorni….. –
- ed è per questo che sono una principessa? –
- sei una donna, o meglio una bellissima “bambina” e tutte le bambine come sai e come hai detto tu, sognano di essere una principessa e tu sei perfetta per fare la principessa –
- e tu vuoi fare il principe? –
- lo troverai il tuo principe –
- Jack io non cerco un principe, cerco un pirata – mi avvicinai e lo baciai tenendo il suo viso tra le mani – ti va di fare il mio pirata? –
- sarebbe bello…….ma… - mi tolse le mani dal suo volto e stringendomele tra le sue mani – ti ricordi l’uomo che doveva essere degno di te?! –
- si, e se…. –
- no, non sono io, non sono in grado di esserlo – mi lasciò le mani
- ne abbiamo parlato gia troppo; ora basta Capitan Sparrow –
- ora basta Capitan Grey – si allontano e bisbigliò da lontano – Lor sei una bambina….. –

Rose rosse poggiate sul parapetto; che cosa strana trovare delle rose lì; bagniate dalla rugiada, una di esse sfogliatasi col vento e al gambo di una di quelle un fiocchetto rosa con un bigliettino.
Mi avvicinai ad esse e le sfiorai appena, quando lessi sul biglietto “per Kim”.
John era un uomo davvero romantico.
Mi sporsi dal parapetto e nel acqua galleggiavano petali di rose bianche
- wow John…. –
- hai detto qualcosa? –
- John ciao….. –
- ti piacciono? –
- sono bellissime, Kim ne andrà pazza –
- lo spero tanto –
- io ne sono certa, in fondo a chi non piacerebbe una cosa del genere; io adoro gli uomini romantici –
- mi fa piacere che le donne mi apprezzino –
- John! Lor! –
- Jessy, che c’è? –
- no niente, e solo che…WOW! che diavolo è quella cosa? –
- cosa? -
- questa! tenendo in mano una bottiglia di rum vuota, contenente davanti ai miei occhi strabilianti, una finissima collana di perle bianca –
- viene dall’Argentina, rubata ad un fratello sciagurato del re a Bahia Blanca –
- è la cosa più bella del mondo – mormorai tenendo la collana tra le mani
- davvero! È bellissimo….. – Jessy si stava mostrando finalmente una donna; sin dall’inizio aveva fatto il maschiaccio invece adesso, alla splendida visione della collana di John per Kim stava dimostrando la sua femminilità.
- e non è tutto ragazze – John prese la collana e la infilò di nuovo nella bottiglia accompagnata da qualche petalo di rosa blu
- c’è di più? –
- ho già preso il vestito da sposa –
- il vestito da sposa? – eravamo stupite, John aveva davvero pensato a tutto
- lo volete vedere? –
- io si! – dissi io
- io voglio aspettare di vederlo addosso a Kim – bisbigliò Jessy che aveva detto una cosa che mi sarei aspettata uscisse da me
- in effetti potrebbe essere una cosa molto carina, aspettare; però John non è giusto il fatto che tu abbia già visto il vestito da sposa –
- si, è vero: porta sfortuna –
- per sposarmi con Kim mi sento davvero l’uomo più fortunato del mondo; e non sarà certo una sciocca superstizione a frenare la mia vita che dopo tanta salita finalmente sta scendendo accompagnata dalla donna che mi seguirà per sempre. Gioia, dolore, salute, malattia…… sempre insieme, per la vita. –
- è la cosa più bella che abbia mai sentito – disse Jessy
- Kim è una ragazza fortunata; a poche capita di avere un uomo che ti faccia sentire una vera principessa…… -

La notte ricoprì il cielo. Eravamo approdati su un isoletta dove avremmo celebrato il matrimonio.
Kim aveva già messo il suo vestito da sposa: bianco, corsetto bianco pieno di perline, strascico lungo con applicate delle piccole roselline bianche esattamente come sui cappelli ricci (tirati in su) che formavano una coroncina aggraziata.
- allora come sto? –
- sei bellissima! – abbracciai Kim esultante dalla situazione; la ragazza si diresse più avanti dov’c’erano John ansioso di sposare la sua amata, e Jack che non vedeva l’ora di finirla.
- allora siamo pronti? – Jack era sempre più desideroso di avere il suo agognato rum alla fine della cerimonia – bene, allora; tu John Hawkins vuoi prendere la qui presente Kimberly Palmer come tua legittima sposa; e prometti di amarla rispettarla e di starli vicino nel bene e nel male, nella salute e nella malattia, finché morte non vi separi? –
- si, lo voglio –
- fantastico; Kim: stessa domanda –
- si lo voglio –
- bene, vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa e dopo sei libero di bere tanto rum e prepararti alla notte di nozze –
John si avvicinò a Kim e tenendole le mani strette la baciò appassionatamente.
- non credo di aver mai visto un bacio così bello…. – sussurrai
- io so baciare meglio di lui! – mi disse Alex
- e tu che ne sai? Hai mai baciato John?! –
- no, ma si capisce da come bacia che non sa baciare –
- smettila Alex, tu baci bene e potresti essere anche più bravo di John, ma non sarai mai più bravo di Jack –
- davvero? –
- si certo –
- sei sicura di non voler riconsiderarmi? –
- mi spiace Alex; ma tu sei un principe delle favole, e i principi non sposano i pirati –
- ma tu sei una principessa –
- no, non è vero…. –
- ciao principessa! –
- visto?! Che ti avevo detto! – parlò Alex
- allora andiamo a bere?! – domandò Jack tutto eccitato
- certo Jack! – Saltò Jessy avvicinandosi al (bellissimo, favoloso, meraviglioso e affascinante) pirata, tenendolo caldamente abbracciato (lui aveva appoggiato il suo braccio attorno alla spalla di Jessy, e lei lo teneva stretto per il busto) – andiamo insieme? – gli fece gli occhi dolci come miele a cui Jack non poté resistere.
- eh? – sbalordita, sorpresa, confusa, stordita; potevo affermare di provare tutte queste sensazioni.
Jack e Jessy?! Non me lo sarei mai immaginato.
Certo da Jack potevo aspettarmi di tutto; le donne come Jessica erano il suo pensiero fisso; a parte il rum, certo.
Però poi cominciai a pensare, quando eravamo già sulla nave dopo i festeggiamenti che vedevano come protagonisti le capatine di Jack e Jessy che trovavo irritanti; quello che Jack mi aveva detto sul fatto che volesse una donna con cui mantenere una relazione stabile (ma non è che io ci credessi tanto) e incominciai a formulare un ipotetica storia d’amore tra lui e Jessy.
Ma poteva essere vero? In fondo Jessy era la versione femminile di Jack quindi era perfetta per lui.

Il lato positivo del suo carattere: credeva nella libertà e lottava per averla

Il lato negativo del suo carattere: mangiatrice di uomini, trincatrice di rum e troppo altezzosa

Il lato negativo della coppia J/J: io piango fino alla morte per il lacerante dolore

Il lato positivo della coppia J/J: NON ESISTE! PER NESSUN MOTIVO!!!

- non hai partecipato molto alla festa -
- ho bevuto otto bicchieri di rum…. – ero seduta in terra sulla prua, giocherellando con la collana e Jack si era appena avvicinato a me
- hai passato la maggior parte del tempo a parlare con “Occhi Blu” – si sedette con le gambe incrociate di fianco a me – non gli hai fatto godere molto la festa…. –
- oh, non preoccuparti sta festeggiando ora –
- già hai sentito?! – Jack si riferiva al “festeggiamento” che stava avvenendo in quel momento nella cabina, ormai di John e Kim – dev’essere una bomba quella ragazza! Quando è stata con me non era il massimo; ho assaggiato ragazze migliori! –
- “assaggiato”, non te le sarai mica mangiate?! –
- buona questa….. –
- sono brava a fare battute…. –
- si, è vero –
- credo di essere un po’ brilla! – mi alzai in piedi seguita da Jack che mi sorreggeva poiché barcollavo
- bene, perchè nemmeno io sono molto lucido! –
- l’ho avevo capito; ma questo cosa centra? –
- beh, potremmo…….potremmo giocare insieme?! –
- a che gioco? –
- allo stesso gioco a cui stanno giocando John e Kim –
- mi dispiace, ma con me non attacca! –
- beh, sei ubriaca qualcosa dovrei pur riuscire ad ottenere…..! –
- non sono del tutto ubriaca da capire che non devo andare a letto con te – in effetti riuscivo a ragionare abbastanza bene, nonostante il mal di testa che mi martellava su cervello e l’alcol in circolazione
- e perchè non devi venire a letto con me? –
- non me lo ricordo…. Ma sono sicura che è sbagliato…molto, molto sbagliato….credo… -
- io sono un uomo che non rispetta mai le regole…. E se portarti a letto è una cosa errata, allora credo che io debba proprio sbagliare….. –
- e se io non volessi Jackie…?! –
- allora credo che dovrei convincerti –
- e come pensi di fare? –
- per esempio così: -
Mi baciò. Un bacio passionale che mi portò ad abbracciarlo. Con piccoli baci ora dovevano combattere per resistere al piacere di toccarci, le nostre labbra che come unico pensiero avevano l’essere unite.
Volevamo baciarci, volevamo abbracciarci; quando ci sarebbe capitato di nuovo di viverci in quel modo?!
- Jack…. Jack…..dai smettila…. – stava cominciando a baciarmi e leccarmi sul collo mentre io gli tenevo il capo con le mani
- non è ho alcuna voglia…. Amore…. – si scollò dal mio collo e mi ammirò con il suo sguardo inimitabile, quasi per convincermi a continuare e portare quel bacio nella nostra cabina. Stava per ribaciarmi, aveva già rinchiuso la mia lingua nella sua bocca; quando venimmo interrotti.
- Mel ciao! – esclamò Jack avvicinandosi alla mia apparentemente madre
- stai facendo un bel lavoro Lor? –
- scusa come? –
- stai diventando peggio di una sgualdrina! –
- COSA? – Jack decisamente non stava capendo niente
- ah! Parlavi di quello.......! – mi stavo riferendo a quella specie di bacio (un po’ spinto!) tra me e il mio Jackie
- già quello…..! che cosa? – Jack: sempre più idiota
- e sei anche ubriaca…. –
- non sono ubriaca….. –
- si invece – blaterò Jack
- no, non è vero! –
- già non è vero….. – disse mia madre
- visto! – continuai
- siete ubriachi tutti e due! – ci prese per la giacca, ci portò nella cabina e ci fece stendere sul letto
- grazie mammina…. – bisbigliai appoggiandomi sul petto di Jack che si era già addormentato
- di niente bambina mia….. –

°°°°°°°°°°°°°°

Caldo. Era così caldo. Il suo petto emanava un calore irresistibile
- che diavolo ci faccio qui? - mi sedetti
- che diavolo ci fai qui? –
- non lo so e tu? –
- boh… -
- ho mal di testa Jack –
- dev’essere il rum…. –
- il rum? –
- è l’unica cosa che ricordo…. A parte il bacio…… se così possiamo chiamarlo…. –
- quale bacio? – mi stendetti un'altra volta
- beh ieri notte ho cercato di convincerti a venire a letto con me. E a quanto pare a funzionato –
- Jack? – mi rialzai
- allora non ha funzionato -
- forse perchè hai usato una tecnica di seduzione un po’ scarsa –
- niente è mai scarso in amore con Jack Sparrow –
- strano eppure eri considerato il “maestro delle lenzuola” e dopo ho scoperto che è meglio Alex…. –
- davvero? –
- ti interessa davvero saperlo? –
- non, non particolarmente –
- sei sicuro? –
- sicurissimo –
- Jack, tu lo vuoi sapere….. –
- no. si! –
- va bene se lo vuoi davvero sapere, Alex non è niente in confronto a te –
- lo sapevo… - si stendette
- però non ne sono tanto sicura, potrei ricordarmi male…… - mi alzai – vado riprovare Alex….. –
- non ti muovere…. Perchè non cominci con me prima…..?! – mi prese per un braccio
- ahahahah! – risi – non ci credo…. –
- a cosa? –
- CIAO LOR! –
- KIM! – saltammo e ci abbracciammo
- non si bussa più? – Jack faceva l’acido
- incredibile! Il tuo primo giorno da sposata! –
- si! –
- oh si che bello…. – Jack cantilenava
- come ci si sente? –
- legata ad una persona che ti amerà spero per sempre….. -
- oh è fantastico….. –
- fantastico davvero! – continuò Jack scimmiottandoci
- ma voi più tosto che ci fate qui? Di mattina presto….. –
- niente…. –
- davvero? –
- in realtà non lo sappiamo nemmeno noi…. –
- come? –
- ecco ieri ci siamo ubriacati al matrimonio….e stamattina ci siamo ritrovati qui –
- in che condizioni? –
- normali. Non è successo niente –
- davvero, davvero…… -
- si! – dicemmo all’unisono
- va bene, ci credo…… allora vuol dire che Mel vi ha portati qui….. –
- davvero Mel?! È tu come lo sai? –
- era l’unica a quell’ora sveglia –
- a parte te e John…… - disse Jack
- spiritoso…… -
- non ho bisogno che tu me lo dica Kim, ma grazie lo stesso…. –
Uscimmo fuori dalla cabina Kim si buttò tra le braccia di suo marito e Jack sfilò il suo cannocchiale per vedere all’orizzonte
- che vedi? – chiesi
- Signori…. – si avvicinò Ghibs – siamo arrivati….. –
- a Discovery Bay? – domandò John
- a Discovery Bay….. – gli rispose Jack – andiamo…. – mi prese per mano e cominciò a camminare per dare gli ordini – AMMAINATE LE VELE!!! FACCIAMO TERRA!!! – si girò verso di me guardandomi profondamente. Ahhhhhhhhhh che bello……. Entrai nei miei sogni…..
- non mi lasciare – mi disse
- ti sto appiccicata Jack…. –

Scendemmo dalla nave tenendo la guardia alta.
Il posto era spettrale, non per questo era l’isola dei morti;
alberi altri e spogli, erano l’unica cosa presente sull’isola, a parte l’assoluto controllo del vento gelido su di essa.
- questo posto è orribile…. – sussurrai
- bene, ho la polvere ed ora mi servono solo le vostre collane –
- finché non spezziamo la maledizione tu non avrai proprio niente – disse Jack che si era fatto cubo all’esaltato John
- un po’ spinoso Sparrow…… -
- chiudi il becco John –
Ci facemmo più avanti ed entrammo nel bosco:
- Jack che facciamo? – domandai – ma che cos…… -
Bare.
Dovevano essere più di mille bare disposte in fila sul bagnasciuga, bagnate dal mare; su ognuna di esse giacevano dei fiori spogli o dei diari che sfogliavano al vento.
- Dio….. – ero sbalordita; ma la più grande paura e sorpresa arrivò quando da ogni bara uscì uno spettro.
Soldati confederali, fanciulle in cerca di amori perduti e altre persone di ogni genere ci attaccarono; ci oltrepassarono visto che erano fantasmi ma nonostante questo ci facevano male ad ogni passaggio.
- Crissy ….. – John chiamò la ragazza e come per magia ogni spettro ritornò nella propria bara
- tu sei Crissy ? –
La ragazza si fermò dinanzi a noi
- tu sei sul serio Crissy ? Crissy Hawkins? -
- e tu chi sei……..? – si avvicinò sfiorandomi la guancia
- Loreley Grey…… tua figlia –
- sei tu….. oh non ci posso credere….. – Crissy doveva avere più o meno trentacinque anni, era molto giovane e bella, mi assomigliava molto.
- si, sono io -
- che ci fai qui? Sei venuta per me? –
- no, per niente, sono qui solo per salvarmi la vita – smorsai un po’ Jack dalla sua posizione da ebete che guardava Crissy – dove si va? –
- non ne ho idea….. – Jack era ancora rimasto incantato – siete uguali? –
- che? –
- tu e lei siete uguali….. e bellissime –
- smettila di guardare mia madre –
- JAKE! – urlò Crissy avvicinandosi all’uomo – oh, lei dev’essere Melissa…. È un piacere conoscerti –
- ci credo – faceva l’acida
- dammi la collana – John riuscì a strappare a Kim e a me la collana
- ehi dammela! – saltai – John ridammela!!! –
- John cosa credi di fare? – disse Kim
- devo portare in vita mia sorella, l’ho promesso ed io mantengo sempre le mie promesse –
- e vuoi sacrificare la vita di tua moglie? –
- non la tua amore….. non è detto che capiti a te – si allontanò e si diresse al centro dell’isola
- e se dovesse capitare? –
- so come fare –
Gli corremmo dietro e ci ritrovammo al centro dell’isola, proprio in mezzo ad un enorme stemma disegnato sulla sabbia.
- che cos’è? - domandai fissando lo stemma; un aquila nera che faceva uscire dal becco una polvere.
- non ne ho idea – mi rispose Alex
John fece cadere le collane mia di Jessy, Kim Alex e strappò anche quella di Jack buttandola sulla sabbia.
Il terreno con lo stemma si fece di un colore dorato che sprigionava una luce abbagliante e in pochi minuti io ero in terra distesa.
- è toccato a lei - Jack si poggiò su di me tentandomi per farmi svegliare – Lor svegliati ti prego….. -
Io non accennavo a destarmi
- e va bene, prendo io il suo posto -
- cosa? – farfugliai distesa tra le sue braccia – davvero tu…… davvero –
- Lor…. – sorrise – ti amo te lo giuro….. e sono pronto a fare qualunque cosa per te….. –
- davvero…? –
- davvero piccola –
- non farlo! – si spostò in avanti Alex – lo faccio io –
- ma tu non hai la maledizione! – disse John
- e invece si –
- come ? – fu sorpresa valida per tutti
- io e Jessy abbiamo fatto uno scambio –
- perchè? – chiese Jack
- perchè volevo riconquistare Loreley con il ricatto della maledizione, ma ora ho capito che avevo sbagliato e tutto quello che devo fare ora e dimostrarle quanto tengo alla sua felicità sacrificandomi al tuo posto Jack. Lei ti ama, e anche troppo. Non lasciati sfuggire quest’occasione –
Alex si avvicinò a me, mi baciò la fronte – non sono degno di te – e si mise sullo stemma. Si versò la polvere addosso dal sacchetto che avevano rubato Mel e Jake e il suo corpo scomparì assieme ad essa.
- ALEX! – urlai io che ero ritornata in me
- Lor! – esclamò Jack stringendomi
- Jack… Alex non c’è più, non c’è più….. –
- no non c’è più Baby….. –
Era successo esattamente quello che era successo a Jessy. Lei aveva perso Robbie come io avevo perso Alex. Quel vuoto dentro di me. Perdere la persona a cui si voluto un bene dell’anima è una cosa veramente straziante.
- Crissy no! – si alterò John che non poteva riportare in vita la sua amata sorella mentre io e Jack ci eravamo alzati
- ha portato via ciò che doveva essere mio – mi disse Crissy – la vita mi apparteneva e tu hai tappato anche l’ultimo spiraglio di luce ce avrebbe dovuto salvarmi –
- di che parli Crissy ….. – la ragazza teneva puntata una pistola contro di me – che vuoi fare? –
- Loreley Alexis Grey –
La nebbia oscura l’isola e il buio si dissemina tra le vie del bosco
Un botto.
Una lacrima.
Un nome sparito in un istante. Tra sangue e gemiti di dolore.
Arrivederci Capitano.
Jack non fece in tempo a salvarmi che ormai il mio sangue era straripato fuori da corpo.
Fù secco e diretto. Ero morta.
- Lor….. – non sarebbe riuscito a smettere di balbettare – Loreley…angelo mio torna da me…..Loreley! –
- LORELEY! – Kim corse verso il mio corpo senza vita abbracciandomi e ripetendo a se stessa che tutto ciò non era vero
- Lor –
- Lor –
- Lor –
- Lor -
Quello stupido diminutivo da me odiato era sulla bocca di tutti tranne su quella di Jack che continuava a chiamarmi:
- principessa…… non è vero Loreley….. non è vero – Jack poi si girò colmo di rabbia verso il posto in cui avrebbe dovuto esserci Crissy ; ma lei non c’era più. Dissolta, svanita nel nulla, confusa nella nebbia.
Arrivederci capitano.
La frase avrebbe potuto essere misera è stupida, ma era quella giusta. Non era un addio io non lo avrei permesso per ogni cosa ci vuole il consenso della più grande “Principessa di Spade”, della miglior “bambina” del mondo, della legenda del capitan Grey e della donna degna solo di un uomo come Loreley Alexis Grey.
Ricorderete questo giorno come il giorno in cui Loreley Alexis Grey è morta……
- gettatela in mare – disse Jack
Eravamo sul ponte della Perla Nera e Jack teneva il mio cadavere in braccio; ormai tutto era svanito. Ogni avventura scomparsa e ogni momento di dolore quasi sparito.
- ma capitano….. – Ghibs non capiva il gesto del suo capitano
- è il suo posto – continuò il pirata
Si strappò la collana e la mise al mio collo; mi diede un bacio sulle labbra scarnite e sussurrò:
- è fredda -
- capitano ne siete certo?! – Ghibs esitava a compiere il gesto
- Jack perchè vuoi farlo? – chiese Jessy non capendo nemmeno lei
- lascialo fare….. – disse Kim fermando la ragazza che si voleva avvicinare per fermare Jack – è innamorato e ha appena perduto la donna che ama, ha il diritto di decidere per lei –
Jack si sporse dal parapetto e mi gettò in acqua.
Un tonfo che richiamava il dolore della separazione.
- adesso ci salutiamo, bambina mia……allora impara a nuotare amore mio -

FINE
 
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~ Aerion
view post Posted on 11/5/2009, 19:25




Scusa per il ritardo comunque ........noooo Lorelay, non dovevi morire!!!!!image image
Anche se il finale è triste è stata bellissima,complimenti,mi sono commossa :cry:
Spero ne scriveari un'altra! ^^

Edited by ~ Aerion - 11/5/2009, 21:29
 
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DIDI_FIC95
view post Posted on 12/5/2009, 13:27




grazie!!! non non importa per il ritardo! comunque avrei già il seguito pronto...solo che non piace molto, non penso che sia bella....vabbè poi vedo,,,,
 
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babelenne
view post Posted on 14/5/2009, 21:26




E' bellissima, complimenti!
 
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DIDI_FIC95
view post Posted on 16/5/2009, 15:11




grazieeeeeeeee!!!!!! image
 
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8 replies since 28/4/2009, 14:02   699 views
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