FATICA
One-Shot
Posizionamento: In qualche luogo sperduto dell'oceano, un anno dopo POTC3.
Premessa: a parer mio è una One Shot piuttosto stupida, della serie che mi è venuta in mente all'ora di Storia, quindi non avevo la mente lucida...
cmq vorrei proporvela lo stesso, vorrei sapere che ne pensate.
La prima parte della fan fiction è tutta una metafora, che sono sicura che capirete man mano che leggerete... Il pairing, ovviamente, è Sparrabeth.
La Hai Peng solcava acque tranquille. Nulla si muoveva, il tempo era calmo e prevedibile, giorno per giorno: sole accecante, acque lisce come olio, mosse soltanto dal passaggio della piccola nave, e assenza di vento. Una grave assenza di vento, che preoccupava non poco l'equipaggio, e soprattutto Elizabeth.
La ragazza passava la maggior parte del suo tempo a contemplare l'orizzonte, appoggiata al parapetto. E si annoiava da morire.. cosa avrebbe dato, per avere qualcosa da fare, qualcosa di più "eccitante"... E invece niente. Aveva scelto di percorrere quella strada, quella via d'acqua, quel canale così tranquillo, per evitare problemi e per non affaticare troppo il suo equipaggio. Ma ora, quasi quasi se ne pentiva. La calma non era per lei...
Elizabeth non sapeva che di lì a poco tutto sarebbe cambiato. Non sapeva che avrebbe avuto una distrazione, un qualcosa da fare, un qualcosa per cui preoccuparsi...
Un bel giorno, l'ennesimo in cui il sole altissimo era accecante e nel cielo non c'era anche una nuvola, Elizabeth era sempre appoggiata al parapetto, contemplando le acque sotto di lei.
Vedeva piccoli pesci, talvolta qualche medusa, e sul fondo, alghe verdi di diverse dimensioni..
Assorta com'era, tutto ciò le sembrava normale, indifferente come al solito... ma... poi si rese conto.
Com'era possibile che vedesse il fondo??????????
Attimi di silenzio e di panico e poi...
WROOOOOOOOOOOOOOUM.
"Capitano, una secca!!!!!!"
"CAPITANO!!!!!! Siamo in una secca!!!!!!!!!!!!!"
Elizabeth corse a informarsi.
"Una secca?"
"Sì..." disse il timoniere, "...proabilmente il troppo sole e l'assenza di pioggie ha abbassato notevolmente il livello dell'acqua da queste parti... Oddio... come ce la caveremo?"
Mentre l'equipaggio era in agitazione, Elziabeth riflettè.
"Signor Kao-Manj!! Ci sono terre all'orizzonte???????" urlò alla vedetta.
"Sì, capitano!!!!!! Un arcipelago di minuscole isolette!!!!!!!!" urlò la vedetta di rimando.
"Bene" sussurrò la ragazza. "UOMINI, PRENDETE LE SCIALUPPE, DIVIDIAMOCI IN QUESTE ISOLE, APROFITTIAMONE PER CERCARE PROVVISTE E ASPETTIAMO LA PIOGGIA!!!!! FORZA!!!!!"
I pirati slegarono le scialuppe e ci salirono sopra.
"Io vado da sola in quell'isola" propose Elizabeth. L'equipaggio annuì e si sparse per tutto l'arcipelago.
La ragazza mise piede sulla sabbia e si incamminò, decisa all'esplorazione.
Pochi passi dopo, credette di vedere un puntino nero all'orizzonte. Forse erano delle palme!!!!!!!!!!! Avrebbe potuto prendere qualche dattero...
Ma più si avvicinava e più si accorgeva, con delusione ma anche curiosità, che quella che vedeva non era un'oasi di palme.
Era... la prua di una nave.
Subitò pensò con nostalgia alla Perla Nera. Per un istante, addirittura, sperò che fosse lei, così imponente, maestosa...
Ma la nave in questione aveva le vele bianche e quindi scartò subito l'idea.
Man mano che camminava, sentiva dei gemiti, come di qualcuno che si lamentava..
Ormai era a poca distanza dalla nave. Poteva distinguere una figura che, ai piedi di essa, da un lato, cercava di trasportarla. Dall'altro lato, un cumulo di massi enormi, come se fossero stati appoggiati apposta per far ribaltare l'imbarcazione.
Si avvicinò ancora.
E si fermò, incredula.
No... non poteva essere!!!!!!!!!!
Ma... sì, quella bandana l'avrebbe riconosciuta ovunque.
Jack?????????????????????
Elizabeth si avvicinò di corsa.
"Jack! Che fai? Non puoi caricarti una nave in spalla fino al mare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Ma Jack non la sentiva. Era troppo intento a cercare di mettersi la nave sulla schiena per poi riportarla alle amate acque.
Elizabeth, d'un tratto, capì tutto: il pirata aveva posizionato quei grossi massi a babordo per fare in modo che la nave si ribaltasse, finendo sulla sua schiena. MA ERA INCOSCIENTE????
Elizabeth nn fece in tempo ad aggiungere nient'altro, che sentì un sonoro:
CRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAC.
La nave si stava inclinando. Oddio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non sapeva cosa fare: guardava Jack, che dallo sforzo sudava, sudava, e vedeva che le ginocchia gli si stavano per piegare sotto il peso di quell'ammasso di legno...
"JAAAAAAAAAAAAAAACK!!!!!!!!" urlò. E corse fino a raggiungerlo, lo strinse e, correndo, lo trascinò lontano dal pericolo...
La ragazza corse per tanti e tanti metri, trascinandosi Jack che ormai, per la fatica, era quasi in uno stato di incoscienza.
Finalmente, quando cominciò a non sentirsi più le gambe, lasciò che cadessero sulla sabbia.
Alzò la testa appena in tempo per vedere che con un tonfo assordante la nave cadeva sul lato di tribordo.
Stremata, si voltò a guardare il pirata.
Si avvicinò e posò una mano sul petto di lui, che si alzava e si abbassava forte, ritmicamente, come a richiamare aria, tanta aria fresca, e ossigeno.
Lui aveva gli occhi chiusi.
Elizabeth tenne la sua mano calda sul petto di lui, su quel petto bisognoso di aria, di sostentamento, di affetto..
finchè il respiro non iniziò a tornare normale, e l'espressione di lui più rilassata.
La ragazza sorrise.
Cosa sarebbe successo, se lei non fosse arrivata in tempo? Non voleva neanche pensarci. La (seconda) morte di Jack sarebbe stato per lei forse il dolore più grande che avrebbe mai potuto provare.
E di colpo, vide se stessa, e tutta la sua vita, con occhi diversi.
Si rese conto che era di Jack che aveva bisogno. Era una maledizione. Ogni donna che avesse custodito il cuore del capitano dell'Olandese Volante, avrebbe dovuto donare il suo a Jack -come, presupponeva, avesse fatto Tia Dalma- ???????????
Tuttavia ciò la allettava. era felice. Finalmente aveva capito quel senso di vuoto che la opprimeva da quando era diventata la Signora Turner.
Sorridendo, diede un lievissimo bacio sulle labbra a Jack. Non voleva lasciarlo lì, ma non aveva scelta. Non poteva farsi vedere in giro con lui. Se l'avesse saputo Will?
Lizzie si allontanò, amareggiata.
Non osava guardarsi indietro per paura dei rimpianti.
"Elizabeth..."
Una voce. La SUA voce.
Come poteva non voltarsi??
Ok, ora mi volto... pensava.
Ebbene, si voltò.
Jack si era ripreso.
La ragazza sospirò di felicità.
Corse verso di lui, che era ancora sdraiato. Lo abbracciò fortissimo.
"Ehi... calma..." sussurrava lui, ma lei nn lo ascoltò, e d'impulso lo baciò.
Jack non respinse il bacio. Anzi, lo accolse.
Poi Lizzie gli disse:
"non ti preoccupare per quella nave. Jack, vieni con me sulla Hai Peng."
"E.. se incontriamo il tuo maritino? Penserà che io ti ami... il che non è per niente vero!"
Elizabeth lo fissò e le sembrò che lo stomaco le sprofondasse.
"Ehi... scherzavo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" esclamò Jack, allegro. "Grazie davvero infinite, mi hai salvato la vita. Non so cosa mi abbia preso..."
"Non ti preoccupare" rispose lei, col cuore più leggero. Poi aggiunse: "Comunque... guard che non ti amo neanche io!" e gli fece l'occhiolino.
Jack sorrise.
E insieme si incamminarono verso la Hai Peng, per un'altra avventura mozzafiato. Insieme.
