| E' ben nota la sfiducia che la Disney aveva, inizialmente, nel primo episodio di Pirati dei Caraibi - e soprattutto nella performance di Johnny Depp come Jack Sparrow. Una performance ispirata dichiaratamente a una figura come Keith Richards, ma che i dirigenti Disney temevano risultasse troppo ambigua per il pubblico di famiglie cui era rivolto il film.
Ora è lo stesso Depp a rivelare, in un articolo nell’ultimo numero di Vanity Fair, alcuni dettagli delle pressioni ricevute all’epoca, in particolare per quanto riguarda la sessualità del personaggio:
Penso che sia stato Michael Eisner, che all’epoca era capo della Disney, a dire qualcosa come “sta rovinando il film”. Eravamo a queli livelli: promemoria, appunti, scene folli, telefonate, agenti, avvocati, gente che gridava, e io che ricevevo telefonate direttamente da ‘Disneytà Echeloniane Superiori’, e sentivo dire cose del tipo “Che ha che non va quel tizio? E’ una specie di sempliciotto strambo? E’ ubriaco? E, per la cronaca, è gay?” La mia risposta, in particolare, alla signora della Disney che mi chiamò chiedendomi quelle cose, fu: “Ma non lo sapevate che tutti i personaggi che interpreto sono gay?”, cosa che la rese assai nervosa.
Inutile dire che dopo il successo finanziario di Pirati dei Caraibi: la Maledizione della Prima Luna, la nomination all’Oscar di Depp e il vero e proprio fenomeno creatosi attorno alla figura di Jack Sparrow, la Disney ebbe a ricredersi. Tant’è che ora il quarto film della saga è in post-produzione, e che sarà il primo ad avere come protagonista indiscusso proprio Sparrow...
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