Grz a tuttiiii mi commuovo...kmq...ecco il seguito ;P buona lettura
purtroppo temo ke il capitolo seguente non sia venuto troppo bene
Isabel guardò Jack uscire,lasciandola al suo destino.Da prigioniera.Sospirò,guardandosi intorno.
La prigione era completamente vuota,fatta eccezione per una panca di legno a ridosso del muro.
Isabel la guardò per un istante,ci si sdraiò,e dopo sette anni,da quando era morta la madre,scoppiò a piangere.
Jack era dietro la porta,la sentiva singhiozzare freneticamente,sentiva il proprio cuore battere all'impazzata,e un impulso irrefrenabile di entrare e consolare la ragazza.
Eppure,qualcosa lo fermava.
Da dentro Isabel continuava a piangere,ignara che qualcuno la stesse ascoltando.Doveva pur sempre rifarsi.Sette anni senza mai una lacrima.
Da quando era morta anche la madre,era come se Isabel avesse ritenuto tutto inutile per piangere,troppi dispiaceri aveva dovuto subire.Quando aveva trovato la mappa e il medaglione e aveva incontrato Jack aveva iniziato a sperare di trovare Atlantide,per il padre.
Degna di essere la figlia di Thomas Laville.
Ma poi Jack le aveva portato via tutto..e l'aveva sbattuta in prigione.
I singhiozzi aumentarono.
Jack continuava ad ascoltarla.Poggiò una mano sulla maniglia.
Poi con scatto improvviso voltò le spalle e raggiunse a grandi passi la sua cabina.
Si distese sul letto,anche se sapeva che non avrebbe mai dormito.
Non riusciva a spiegarsi la ragione per cui era tanto violento e cattivo con quella ragazza.Cosa gli aveva fatto?Gli tornarono in mente i suoi occhi,azzurri e spaventati.Aveva paura.Di lui.
Jack strinse gli occhi,scuotendo la testa e allontanando quel pensiero.Dentro sè,e lo sapeva,sentiva di voler essere gentile con lei,dolce,disponibile....e il fatto che temeva di essere troppo dolce,lo portava ad essere irruento,ovvero,l'esatto opposto.Sentiva dover fare quel che il cuore gli diceva.
Si diresse verso la prigione.Prima di entrare si fermò,l'orecchio vicino la porta.Da dentro non si sentiva nulla.Isabel doveva aver smesso di piangere.
Entrò.
Isabel era sdraiata sulla panca,il viso rivolto per il muro.Senza neanche voltarsi gli chiese :-Perchè ce l'hai tanto con me?-.
Sapeva che era lui.
-Sei passata al tu,vedo-le disse Jack,con un sorriso.
Isabel si sedette,in modo da poterlo guardare in faccia.
Jack le porse il medaglione.
-Aprimelo.
Lei obbedì,e glielo restituì.
-Stiamo procedendo bene,non dovremmo metterci troppo,ad arrivare ad Atlantide,spero.
Isabel annuì,ma sembrava essere assente.
-Cosa c'è?
Lei lo guardò,un sorrisetto ironico le increspava le labbra.
-Oh nulla,va tutto alla grande.Mi trovo su una nave pirata rinchiusa in prigione,e tutto ciò che mi resta di mia madre e mio padre ce l'ha il Capitano che ci tiene ad essere crudele con me.Cosa potrebbe esserci che non va?!- gli rispose,sarcastica.
-Anche tua madre è morta?
-Quando avevo dieci anni.E' stato terribile.Credevo di non riuscire più a riprendermi.Dopo la sua morte,mi sembrava che nulla più portasse dolore o felicità.Per fortuna c'era Rosemary,la capocuoca,Mi voleva bene.Mi ha aiutato.E poi c'erano Lottie e April...-quì la voce le si incrinò,pensando a tutto ciò che le avevano fatto passare quelle due,dopo esser diventata la dama di compagnia di Amy.
-Erano tue amiche?
-All'inizio.Poi Amy mi prese come sua dama,e da allora...hanno cominciato a prendermi in giro,mi ignoravano totalmente a volte,altre mi insultavano.Spesse volte trovavo vestiti rotti e sapevo che erano state loro,non l'ho mai detto a nessuno...Io non ho mai fatto niente,non ho scelto io di diventare dama di compagnia....-oramai Isabel piangeva a dirotto,grosse lacrime cristalline le ricadevano sulle labbra,sul collo,sulle mani.
Jack la guardava,in silenzio.
-Io non so che dirti..deve esser stato orribile...pensavo avessi avuto una vita facile..
Isabel sorrise tristemente,alzò lo sguardo,posandolo su Jack.
Si guardarono,tra di loro le sbarre.
-Ero la dama di compagnia,non la contessina,non Amy.Io dovevo sempre fare quello che lei non voleva.Io dovevo sempre stare a tutto ciò che diceva.Io aiutavo anche in cucina,per aiutare Rosemary.Io mi alzavo presto la mattina per farmi trovare pronta quando lei si alzava.Io andavo a letto tardi per aiutarla quando tornava ubriaca dalle feste.Io le voglio bene,ma...
-Capisco.
Jack aprì la bocca come per dire qualcosa,ma si interruppe.Isabel aveva iniziato a cantare qualcosa,sottovoce.
Si fermò,e lo guardò con i suoi occhi grandi e azzurri.
-Sai,mi mancano mamma e papà-Isabel,con quel dolcissimo broncio e gli occhi spalcancati,sembrava una bambina,con tanto bisogno di protezione,che Jack poteva darle.
Lui le sorrise.
-Canta.
-Cosa?
-Canta per me,gioia.Prima non stavi cantando?
Isabel sorrise,gli occhi le si illuminavano.
-Me la cantava sempre mamma,mi disse che a lei l'aveva insegnata papà.
Isabel cominciò a cantare.Aveva una voce bellissima,melodiosa,chiara,limpida.
Jack la guardò stupito.
-E'...è la canzone...del medaglione..Isabel aprilo.-mormorò porgendoglielo.
Isabel lo aprì,ed era vero,la melodia era la stessa,e ascoltando attentamente si poteva sentire una voce cantare le stesse parole di Isabel.
La ragazza guardò Jack,spalancando gli occhi e sorridendo.
-Ma allora..allora è vero!Papà è andato realmente ad Atlantide.
Jack sorrise,vittorioso,baciando sulla fronte Isabel.
L'uno da una parte,l'altra da quella opposta,delle sbarre.
-C'è andato lui,Is,e ci andremo anche noi!Canta!Canta!
Isabel riprese a cantare,con maggiore allegria,e con il medaglione aperto.
Jack la guardava estasiato.
All'improvviso,Gibbs si precipitò all'interno della prigione,Isabel si interruppe di scatto e Jack chiuse il medaglione.
-Capitano!Capitano!La Perla!La Perla Nera si avvicina!
Jack si allontanò dalle sbarre.Ridusse gli occhi a due fessure,e mormorò :-E' giunta l'ora.Finalmente,la Perla tornerà nelle mani del suo vero Capitano.
E con queste parole si diresse verso il ponte della nave.
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